La Conferenza Stato-Regioni regolamenta la formazione in Medicina Complementare

Il 7 Febbraio 2013 sono stati certificati dalla Conferenza Stato-Regioni i criteri per la formazione sulle medicine complementari dei medici. L’ accordo ha una portata storica poiché, in mancanza di una legge di regolamentazione nazionale della professionalità dei medici esperti in Medicine Complementari di fatto, una volta recepita dalle singole regioni, ha l’ equivalenza di una legge dello Stato.  (per consultare il documento ufficiale cliccare qui)

Si stima che oltre dieci milioni di cittadini facciano riscorso alle medicine complementari ogni anno in Italia.

 

Le discipline di Medicina Complementare, detta anche Non Convenzionale, uffiicialmente riconsciute su tutto il territorio nazionale sono ora tre:
1) Omeopatia e discipline affini (antroposofia e omotossicologia), basate sulla prescrizione di medicinali registrati nel nostro paese come “omeopatici”
2)  Agopuntura
3) Fitoterapia.
Gli Ordini dei Medici dovranno istituire registri per l’ iscrizione dei medici che le praticano e che hanno titolo per qualificarsi esperti (il nostro Ordine dei Medici a degli Odontoiatri di Forlì-Cesena aveva già istituito questo Registro quasi deici anni fa, vedi sotto).
Dal 2015, con la fine del regime transitorio, i medici abilitati all’ esercizio professionale di tali discipline dovranno dimostrare di avere un curriculum formativo maturato a livello universitario tramite un master di formazione specifica, oppure di aver completato un iter triennale di formazione presso una scuola privata accreditata per un monte orario complessivo di 500 ore di formazione, di cui 100 di pratica clinica e 400 di lezioni, il 30% delle quali possono essere erogate in FAD (formazione a distanza). A breve la Conferenza Stato-Regioni dovrebbe occuparsi anche della formazione in materia dei veterinari e dei farmacisti.
Commento al provvedimento del Dott. Fabio Balistreri, Coordinatore della Commissione Medicine Non Convezionali:   Dal Maggio 2003  il nostro Ordine ha istituito il Registro per le Medicine Non Convenzionali, che attualmente conta 66 iscritti. Siamo stati i primi nella nostra regione e fra i precursori in Italia. Organizzammo incontri di informazione fra medici ed incontri pubblici a cui parteciparono medici di ogni disciplina, l’ AUSL locale e le associazioni dei malati. Condividemmo allora i concetti espressi in campo nazionale ed internazionale. A Terni il 18 maggio 2002 il Consiglio Nazionale della Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), viste la Risoluzione n. 75 del Parlamento Europeo del 29 maggio 1997 “L’approccio europeo alle Medicine Non Convenzionali” e la Risoluzione n. 1206 del Consiglio d’Europa del 4 novembre 1999 “Sullo Status delle Medicine Non Convenzionali”, con l’obiettivo esplicito di “garantire ai cittadini la più ampia libertà possibile di scelta terapeutica, assicurando loro anche il più alto livello di sicurezza e l’informazione più corretta sull’innocuità, qualità ed efficacia di tali medicine” riconobbe, per il loro rilievo sociale, nove Medicine Non Convenzionali:
•       Agopuntura
•       Medicina Tradizionale Cinese
•       Medicina Ayurvedica
•       Medicina Omeopatica
•       Medicina Antroposofica
•       Omotossicologia
•       Fitoterapia
•       Chiropratica
•       Osteopatia.
Queste nove Medicine Non Convenzionali sono state riconosciute di esclusiva competenza e responsabilità professionale del medico chirurgo e dell’ odontoiatra in quanto “a tutti gli effetti atto medico” (Linee guida della FNOMCeO sulle medicine e pratiche non convenzionali, approvato a maggioranza a Terni 18 maggio 2002).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, con la delibera n. WHA56 31 del 28 Maggio 2003, invitava gli Stati membri a formulare e attuare politiche e regolamenti nazionali sulle Medicine Tradizionali e Non Convenzionali, e a prestare particolare attenzione alla formazione degli operatori:
1) stabilire una registrazione e una licenza per gli operatori;
2) riconoscere il ruolo degli operatori delle MNC nell’assistenza sanitaria primaria;
3) ottimizzare e aggiornare le competenze degli operatori delle MNC;
4) sviluppare le linee guida di formazione per le terapie più comunemente utilizzate;
Il Consiglio d’Europa con la Risoluzione n. 1206 del 4 novembre 1999 dal titolo “L’approccio europeo alle Medicine Non Convenzionali”, dichiarò che:
•   le varie forme di medicina non dovrebbero competere l’un l’altra;
•   è possibile per loro coesistere e completarsi a vicenda;
•   forme alternative o complementari di medicina possono essere praticate da medici di medicina convenzionale, nonché da professionisti ben preparati nelle Medicine Non convenzionali;
•   un paziente può consultare uno o l’altro, sia su consiglio del medico di famiglia sia per suo libero arbitrio;
•   i principi etici dovrebbero prevalere;
•   gli Stati membri dovrebbero modellare il loro approccio sulla base degli esperimenti dei loro vicini e, ove possibile, coordinare la loro posizione rispetto a queste medicine, in base al principio di sussidiarietà
Quindi il Consiglio d’ Europa pur riconoscendo la preminenza della medicina convenzionale o biomedicina (come definita nel 1923 dal Dizionario Medico Dorland), ha affermato la necessità di un riconoscimento delle principali Medicine Non Convenzionali nel senso indicato dalla precedente Risoluzione del Parlamento Europeo. Ha invitato perciò gli Stati membri a regolarizzare lo status di queste Medicine in modo da garantirne a pieno titolo l’inserimento nei servizi sanitari nazionali.
Nella DECISIONE CONGIUNTA n.1350/2007/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 23 ottobre 2007 che istituisce un Secondo Programma d’azione comunitaria in materia di Salute (2008-2013) viene deliberato che: “Il programma dovrebbe prendere atto dell’importanza di un’impostazione olistica della sanità pubblica e tenere in considerazione nelle sue azioni, ove appropriato e in presenza o di prove scientifiche o cliniche di efficacia, la medicina complementare e alternativa.”
A suo tempo prendemmo atto del fatto che nell’ elenco iniziale della FNOMCeO erano presenti Chiropratica e Osteopatia che, pur rientrando nel novero delle MNC, sono considerate professioni sanitarie primarie (indipendenti, autonome e distinte dall’area medica), sono regolamentate diversamente e possono essere esercitate da non-medici che hanno seguito il percorso formativo stabilito a livello internazionale per cui non le includemmo più nel nostro registro.
La risoluzione attuale di regolamentare solo 3 MNC ( Agopuntura,Omeopatie e Fitoterapia ) sinceramente mi lascia un po’ perplesso., l’ ABC della epistemologia afferma che da un punto di vsta epistemologico ogni episteme è uguale a un altro. Ergo come si fa a creare una sorta di apartheid tra le tre MNC e il resto ?  Non si pensi che le tre suddette siano le più “sdoganate” a livello “scientifico” e quindi le uniche da tenere in considerazione.