Così funzionerà il nuovo fisco: studi di settore, cartelle, Iva

Così funzionerà il nuovo fisco: studi di settore, cartelle, Iva

Addio agli studi di settore, sparisce Equitalia, rottamazione delle cartelle esattoriali. La riforma, molto attesa, arriverà con il decreto fiscale allegato alla manovra e porterà, a regime, al loro superamento e alla sostituzione con una sorta di pagella sulla fedeltà del contribuente con tanto di premio finale: se si risulta sempre in regola, fine dei controlli e rimborsi più veloci. A delineare la struttura della riforma il viceministro dell’Economia Luigi Casero, sottolineando che, insieme alle misure che arriveranno con la legge di Bilancio, il governo sta dimostrando che ”le imprese sono tutti uguali”,grandi e piccole, e che ”si abbandona una visione ideologica del fisco per passare a una visione pragmatica per lo sviluppo del paese”.

INDICATORI DI COMPLIANCE, PREMI AI PIU’ ‘FEDELI’: il primo pilastro della riforma è, appunto, il superamento degli studi di settore che non potranno essere più usati per l’accertamento. Al loro posto arriveranno degli indicatori di compliance, messi a punto analizzando i dati su più anni (da 1 a 8), con un modello di stima, come aveva indicato anche il ministero dell’Economia annunciando le prime sperimentazioni, che coglierà l’andamento ciclico senza dove introdurre correttivi, come quelli anticrisi, ex post. Il meccanismo sarà affiancato dal sistema premiale per chi risulterà più fedele (in una scala da 1 a 10). Il sistema sarà inoltre molto semplificato perché saranno sempre meno, grazie agli incroci, i dati che verranno chiesti al contribuente.

VIA QUELLI INUTILI, ‘LIBERI’ MOLTI PROFESSIONISTI: diverse categorie di professionisti usciranno completamente dal sistema studi di settore. Saranno infatti eliminati quelli inutili o inefficaci, come quelli per categorie che ”strutturalmente hanno un andamento anomalo” dei ricavi.

ADDIO EQUITALIA, ARRIVA AGENZIA RISCOSSIONE – Equitalia sarà sciolta e a partire dal primo luglio 2017 al suo posto sarà istituito un ente pubblico economico, denominato “Agenzia delle Entrate-Riscossione”, sottoposto all’indirizzo e alla vigilanza del Mef. Presidente dell’ente sarà il direttore dell’Agenzia delle Entrate. Lo statuto della nuova Agenzia sarà approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Economia. Lo statuto, si specifica, “disciplina le funzioni e le competenze degli organi e indica le entrate dell’ente”. Il decreto anticipa così di fatto alcune norme della riforma Madia che danno più poteri sulle Agenzie fiscali alla presidenza del Consiglio. Il personale stabile verrà automaticamente trasferito da Equitalia all’Agenzia Riscossione senza soluzione di continuità, “previo superamento di apposita procedura di selezione e verifica delle competenze in coerenza con i principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità”.

DATI FATTURE IVA SOLO PER VIA TELEMATICA – I dati delle fatture Iva dovranno essere obbligatoriamente comunicati all’Agenzia delle Entrate per via telematica ogni tre mesi, permettendo controlli incrociati più rapidi ed efficaci. Le imprese sotto i 50.000 euro di fatturato che dovranno affrontare spese extra per adeguarsi alle nuove tecnologie di trasmissione potranno godere di un credito d’imposta una tantum di 100 euro.

COMUNICAZIONI IVA OGNI TRE MESI – La comunicazione dei dati delle liquidazioni Iva avverrà periodicamente, ogni tre mesi, con la stessa scadenza dei dati sulle fatture

MASSIMO 4 RATE PER CARTELLE ROTTAMATE – Chi aderisce alla rottamazione (entro 90 giorni dall’entrata in vigore delle norme) può scegliere se pagare l’importo dovuto in un’unica soluzione oppure in un massimo di quattro rate tutte. La terza rata deve essere versata entro il 15 dicembre 2017. La quarta entro il 15 marzo 2018. Rientrano nella rottamazione anche le cartelle Iva (con esclusione solo di quelle sull’importazione) e gli interessi sulle multe.

Entro 15 giorni Equitalia pubblicherà i moduli per aderire alla rottamazione. Il contribuente potrà aderire entro novanta giorni alla pubblicazione del decreto. Al momento della richiesta potrà scegliere di pagare l’importo dividendolo in quattro rate. Entro sei mesi dalla pubblicazione del decreto, invece, il concessionari della riscossione dovrà comunicare a chi ha aderito l’importo complessivo dovuto e le singole rate, con la data di scadenza di ciascuna. Le prime due rate saranno pari ciascuna ad un terzo del dovuto, le ultime due ad un sesto. Sulle rate saranno calcolati gli interessi ma chi vuole può pagare in un unica soluzione. Le prime tre rate dovranno essere comunque versate entro il 15 dicembre 2017, la quarta entro il 15 marzo 2018. L’erario conta di incassare 2 miliardi il prossimo anno e 900 milioni quello successivo.

ATTENTI ALLE RATE, O LA ROTTAMAZIONE SALTA: Il fisco sarà inflessibile per chi non paga le rate previste, ma anche per chi lo fa in modo ridotto o ritardato. Salta al ‘rottamazione” e torna a scattare sanzioni e interessi delle vecchie cartelle

IL PAGAMENTO, ANCHE CON DOMICILIAZIONE IN BANCA: Il versamento della ‘cartella scontata’ potrà esser fatto anche con la domiciliazione sul conto della banca, oppure con i bollettini precompilati. Possibile anche versare agli sportelli del concessionario della riscossione.

PER CHI HA PAGATO IN PARTE (CON LE RATE): Anche i contribuenti che hanno già in parte pagato la cartella fiscale, magari attraverso il meccanismo della rateizzazione, potranno aderire alla ”definizione agevolata”. In questo caso l’importo da pagare sarà quello del debito residuo sul capitale. Le sanzioni e gli interessi già pagati non si recuperano. Per chi aderisce si bloccano le rate concordate: la revoca scatta con il primo pagamento della definizione agevolata.

LA RINUNCIA ALLE LITI: Per aderire il contribuente dovrà espressamente dichiarare di rinunciare ad eventuali procedimenti aperti davanti alle commissioni tributarie, in pratica dovrà rinunciare a potare avanti le liti relative alla cartella che sta versando.

STOP ALLE GANASCE FISCALI: Dalla presentazione della richiesta di adesione alla definizione agevolata si fermano i tempi di prescrizione e decadenza ma anche quelli per le ”azioni esecutive” del fisco, come le ganasce fiscali o il pignoramento. Non si fermano però le operazioni già scattate.

DA ROTTAMAZIONE INCASSI PER 2 MLD IN 2017 – La “definizione agevolata” garantirà il prossimo anno un gettito erariale di 2 miliardi di euro. Lo si legge nella Relazione tecnica del decreto fiscale. La rottamazione, congiuntamente all’effetto degli interventi di potenziamento della riscossione, porterà ad un totale di 3,7 miliardi nel triennio 2017-2019.

RIAPERTI TERMINI VOLUNTARY DISCLOSURE – Si riaprono fino al 31 luglio 2017 (con possibilità di integrare l’istanza e presentare i documenti fino al 30 settembre) i termini per l’emersione dei capitali. Alla nuova operazione non potranno partecipare i contribuenti che hanno già presentato istanza in precedenza. Le violazioni sanabili sono quelle commesse fino al 30 settembre 2016.

LA ROTTAMAZIONE, C’E’ ANCHE L’ IVA. SI PAGA L’AGGIO: Il decreto la chiama ”definizione agevolata”. Di fatto sarà possibile pagare le cartelle ricevute sulle imposte e sui contributi cancellando le sanzioni e gli interessi di mora. La norma riguarda tutti i ruoli relativi agli anni 2000-2015. Sarà possibile usufruire dello ”sconto” anche per l’Iva, ma solo se l’imposta non riguarda il pagamento all’importazione. Rimane da pagare, oltre all’importo dovuto inizialmente, anche l’aggio per il concessionario della riscossione.

 

(da DottNet)