Forti evidenze di associazione tra obesità e tumori

(da Doctor33)    Una “forte evidenza” supporta l’associazione tra obesità e 11 tipi di cancro. Lo dimostra una recente revisione ombrello della letteratura, pubblicata su BMJ. Secondo il primo autore dello studio, Maria Kyrgiou, del Dipartimento di Chirurgia e Cancro dell’Imperial College di Londra, vi potrebbero essere anche altre associazioni ma per ora vi è incertezza. L’attuale studio è definito come “revisione ombrello” o “meta-review” in quanto basata su precedenti meta-analisi e revisioni sistematiche. Per Kyrgiou e colleghi il grasso corporeo in eccesso fa incrementare la maggior parte dei tumori del sistema digerente, nonché i carcinomi mammari ed endometriali in post-menopausa. È un dato in accordo con la relazione dello scorso anno dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) che, peraltro, aveva rilevato associazioni con ulteriori tumori (come quelli epatici, tiroidei e ovarici). La conclusione inevitabile da trarre è che la prevenzione dell’eccessivo aumento di peso nell’adulto può ridurre il rischio di cancro.    L’attuale studio, dalle 204 meta-analisi selezionate inizialmente, ha valutato le sole 95 basate su studi di coorte che hanno segnalato un’associazione tra eccesso di grasso corporeo – misurato su scala continua – e il rischio di sviluppare (o morire per) un cancro. L’obesità è stata definita da un indice di massa corporea (BMI) > 30 kg/m2. Si usa la misura continua – ha ricordato Kyrgiou – quando l’effetto dell’esposizione sull’outcome è misurata come variazione di unità, per esempio il rischio di cancro endometriale per aumenti di 5 kg/m2 di BMI. Nelle meta-analisi erano stati presi in considerazione sette indici di eccesso di grasso corporeo/adiposità, tra i quali BMI, circonferenza vita, peso e rapporto vita-fianchi.
Il team internazionale di ricercatori ha ritenuto che solo il 13% (12 su 95) degli studi identificati nella revisione ombrello si basasse su una forte evidenza statistica (ed evitassero bias che potessero aver esagerato l’effetto dell’obesità sul cancro). In altre parole, la maggior parte degli studi presentava difetti metodologici. Al termine, dopo aver analizzato questi 12 studi, il team ha determinato che ci fosse un’associazione tra grasso corporeo e 11 sedi tumorali: adenocarcinoma esofageo, mieloma multiplo e tumori a livello di cardias, colon (negli uomini), retto (negli uomini), vie biliari, pancreas, mammella (in post-menopausa), endometrio (in pre-menopausa), ovaio e rene. Il grado di rischio è apparso variabile. Per esempio l’aumento del rischio di sviluppare un cancro per ogni aumento di 5/m2 di BMI andava dal 9% (rischio relativo, 1,09; 95% intervallo di confidenza [CI], 1,06-1,13) per il tumore del retto tra gli uomini a 56% (rischio relativo, 1,56; 95% CI, 1,34-1,81) per il tumore del sistema delle vie biliari. Gli autori hanno stabilito che gli altri 83 studi portassero prove altamente suggestive (18%), suggestive (25%) o deboli (20%) mentre il 25% non riportava alcuna evidenza di un’associazione. «Per trarre conclusioni “più solide” su quali tumori sono causati da eccesso di grasso corporeo sono necessari studi prospettici» affermano gli autori. Al momento chi sia esattamente a rischio non è noto ma se si riuscisse a distinguere questo rischio, i soggetti potrebbero essere selezionati per «strategie personalizzate di prevenzione primaria e secondaria».

(BMJ, 2017;356:j477. )