Fibrillazione atriale, l’uomo colpito dieci anni prima della donna

(da M.D.Digital)  Il sesso maschile, se destinato a sviluppare la fibrillazione atriale, viene colpito dalla patologia molto in anticipo rispetto alla donna, esattamente una decade prima; e l’essere obeso costituisce il principale fattore di rischio. Se non trattata la fibrillazione atriale aumenta il rischio di morte per cause cardiache e di cinque volte quello di ictus. È dunque fondamentale capire meglio quali sono i fattori predisponenti per questa condizione patologica poiché, se correttamente indirizzate, le strategie preventive consentirebbero di ridurre notevolmente l’impatto dei casi fibrillazione atriale di nuova insorgenza e i rischi ad essa connessi. Ciò si potrebbe tradurre in minori malattie, meno morti e minori costi sanitari.  I ricercatori hanno esaminato i dati di di 79.793 persone (di età compresa tra 24 e 97 anni) arruolati in quattro studi condotti in Europa, che al basale non avevano fibrillazione atriale. Il progredire delle valutazioni delle condizioni di salute di questi soggetti – con un periodo mediano di follow-up compreso tra un minimo di 12.6 anni fino a un massimo di 28.2 anni – hanno evidenziato nuove diagnosi di fibrillazione atriale nel 4.4% delle donne e nel 6.4% degli uomini.   I ricercatori hanno osservato anche che i tassi di diagnosi sono aumentati nei soggetti di oltre 50 anni se di sesso maschile e di oltre 60 se di sesso femminile, che ha sviluppato la patologia circa il 24% di uomini e donne di 90 anni di età, che la maggiore insorgenza si correlava, negli uomini, a livelli più elevati di proteina C-reattiva e, infine, che i nuovi casi di fibrillazione atriale aumentano maggiormente negli uomini rispetto alle donne in relazione a incrementi dell’indice di massa corporea (BMI): nel 31% degli uomini e nel 18% delle donne. Un dato che ha sorpreso i ricercatori è che un elevato valore di colesterolemia, noto fattore di rischio cardiovascolare, è in grado soprattutto nel sesso femminile, di abbassare il rischio di sviluppare fibrillazione atriale, anche se non è chiaro il meccanismo che in grado di spiegare questa azione protettiva.
(Magnussen C, et al, on behalf of the Biomar-CaRE Consortium. Sex Differences and Similarities in Atrial Fibrillation Epidemiology, Risk Factors, and Mortality in Community Cohorts: Results From the BiomarCaRE Consortium (Biomarker for Cardiovascular Risk Assessment in Europe). Circulation 2017; doi.org/10.1161/CIRCULATIONAHA.117.028981)