Italia sempre più anziana, aumentano ictus e demenze

(da AGI)  L’Italia è sempre più anziana: aumentano ictus, lesioni del midollo spinale e sclerosi multipla. E soprattutto, entro 25 anni le demenze negli over 80 raddoppieranno. Se ne parla a Trieste, presso il Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima, durante il 18 Congresso Nazionale della Società Italiana di Riabilitazione Neurologica – SIRN, presieduto dal Prof Carlo Cisari, Presidente SIRN. Al centro dell’attenzione, ictus, robotica, disabilità: questi i principali filoni seguiti. Cinquecento gli specialisti presenti. “L’invecchiamento della popolazione e’ tipicamente accompagnato da un aumento del carico delle malattie non trasmissibili – spiega il Dr. Stefano Paolucci, Direttore U.O. complessa Riabilitazione Solventi Fondazione S. Lucia – IRCCS di Roma – come quelle cardiovascolari, il diabete, la malattia di Alzheimer e altre patologie neurodegenerative, tumori, malattie polmonari croniche ostruttive e problemi muscoloscheletrici. Per esempio, il World Alzheimer Report riporta che il numero attuale di 47 milioni di persone affetti da demenza è destinato a salire, a causa dell’invecchiamento della popolazione, a 131 milioni entro il 2050″. La riabilitazione è un lavoro di gruppo che riguarda più professionalità: il medico, il fisioterapista, il terapista occupazionale, lo psicologo, l’infermiere, il bioingegnere. Nella SIRN, infatti, non sono iscritti solo medici, ma tutti gli operatori del team riabilitativo. “Il soggetto invecchia normalmente e perde giornalmente le sue competenze, da un punto di vista cognitivo e fisico – spiega il Prof Carlo Cisari, Presidente della SIRN – Società Italiana di Riabilitazione Neurologica – E’ ovvio che noi dobbiamo stimolare, nell’ambito della popolazione normale, una serie di attività per ridurre questo invecchiamento, con esercizi ad hoc che stimolino corpo e mente, promuovendo uno stile di vita atto a vivere in maniera sana, senza eccessi, come fumo, stress, malnutrizione e alcol. Purtroppo si è visto che anche molti pazienti neurologici, invecchiando, perdono più rapidamente le loro abilità motorie, quindi anche quelli in fase cronica devono essere riabilitati costantemente per mantenerle attive. Lasciati a sè, infatti, perdono drasticamente le loro capacità”.