ISS: nessun rischio con tanti vaccini insieme
(da Fimmg.org e Ansa.it) È uno dei principali dubbi di molti genitori, anche di quelli favorevoli ai vaccini: «Ma così tutti insieme, non saranno troppi?». A far chiarezza è stato, di recente, uno studio pubblicato sull’autorevole rivista JAMA, commentato ora dagli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss): «è legittimo che i genitori si pongano queste domande» e «ci sono tutti gli elementi oggettivi per fornire loro una risposta rassicurante». I vaccini oggi disponibili, infatti, si legge sul portale dell’ISS, Epicentro, sono «controllati nella composizione» e hanno un ridotto numero di antigeni, ovvero le componenti costituiscono il principio attivo su cui si basa il vaccino, perché stimolano i meccanismi naturali di difesa del corpo. Nonostante il numero di malattie infettive contro cui si esegue la vaccinazione nei primi due anni di vita sia aumentato rispetto a qualche decennio fa (fino allo scorso anno l’obbligo era per 4, oggi è per 10), il numero massimo di antigeni, attualmente somministrati, «è inferiore a quello che i bambini italiani ricevevano in passato: è stato stimato che sommando tutti i vaccini nei primi due anni di vita si giunge a un numero complessivo di circa 250 antigeni». Al contrario, precisano gli esperti Iss, «qualsiasi malattia infettiva causata da un singolo agente patogeno comporta l’esposizione dell’organismo a migliaia di antigeni». Quanto al dubbio rispetto all’età a cui vengono somministrati, precisano, «a due mesi di vita, il sistema immunitario del bambino è già in grado di rispondere alla vaccinazione e aspettare non serve ad aumentare la sicurezza. Al contrario, rimandare le vaccinazioni prolunga il periodo in cui il bambino è suscettibile alle infezioni prevenibili, e alcune malattie sono molto più pericolose se contratte nei primi mesi di vita». Ma la domanda delle domande è: i vaccini multipli (come esavalente e trivalente) indeboliscono il sistema immunitario? Se così fosse, dovremmo osservare un aumento di infezioni batteriche e virali dopo le vaccinazioni. Ma così non è, come mostra un solido studio pubblicato su Jama. Gli autori hanno selezionato 193 bimbi tra 2 e 4 anni con una diagnosi di infezione non prevenibile con la vaccinazione (ad esempio delle vie respiratorie) e 751 casi senza: la probabilità di esser ricoverato era uguale tra chi era stato sottoposto a vaccini cumulativi nei primi mesi di vita e chi non lo era stato.