Si muore di più per pigrizia che per fumo

(da M.D.Digital)   Contrastare la sedentarietà e far si che la popolazione si dedichi con costanza alla pratica dell’esercizio fisico è uno dei cavalli di battaglia dell’Oms, che raccomanda almeno 150 minuti a settimana di attività fisica per gli adulti e 60 minuti al giorno per bambini e giovani. Adesso un vasto studio pubblicato su Jama sottolinea un altro aspetto correlato, e cioè che una buona forma fisica, soprattutto intesa come fitness cardio-respiratorio, è inversamente correlata alla mortalità a lungo termine senza evidenza di limiti superiori per il beneficio che ne deriva.   Un allenamento aerobico elevato è risultato associato a una maggiore sopravvivenza, con benefici particolarmente evidenti nei nei pazienti più anziani e nei soggetti con ipertensione arteriosa.
In questo studio retrospettivo di coorte sono stati arruolati 122mila pazienti (età media 53.4 anni, 59.2% di sesso maschile) seguiti per un follow-up mediano di 8.4 anni. I soggetti sono stati sottoposti a treadmill-test e, sulla base di questo, stratificati in gruppi di forma fisica cardiorespiratoria: bassa (al di sotto del 25° percentile), al di sotto della media (25°-49° percentile), al di sopra della media (50°-74° percentile), alta (75°-97.6° percentile), elevata (oltre il 97.7° percentile).  La più bassa mortalità si è registrata nel gruppo con forma fisica elevata con un rapporto di rischio adattato (HR) 0.20 rispetto al gruppo con basso livello di forma fisica (p <0.001), 0.77 vs alto livello (p =0.02). L’aumento della mortalità per tutte le cause associate a un ridotto allenamento cardiorespiratorio era paragonabile o superiore ai tradizionali fattori di rischio clinici (malattia coronarica: HR 1.29, p <0.001; fumo: HR 1.41, p <0.001; diabete: HR 1.40, p <0.001).
Nell’analisi di sottogruppi, il vantaggio di un elevato grado di allenamento era presente in pazienti di età pari o superiore a 70 anni (HR 0.71, p = 0.04) e nei soggetti ipertesi (HR 0.70 p = 0.05).
Oltre che un impatto sulla salute pubblica, questi dati hanno anche un risvolto economico di peso non indifferente: si spendono miliardi ogni anno per curare le malattie cardiovascolari e il diabete e le loro complicanze quando sarebbe molto più costo-efficace riuscire a indurre i pazienti a praticare un’attività sportiva il più regolarmente possibile, se nopn addirittura quotidianamente.
(Mandsager K, et al. Association of Cardiorespiratory Fitness With Long-term Mortality
Among Adults Undergoing Exercise Treadmill Testing.
 JAMA Network Open 2018; 1: e183605. doi:10.1001/jamanetworkopen.2018.3605.)