Batteriuria asintomatica, nuove raccomandazioni indicano in quali casi è possibile non trattarla
(da Doctor33) Sono state pubblicate su Clinical Infectious Diseases le raccomandazioni aggiornate per la gestione della batteriuria asintomatica della Infectious Diseases Society of America. «Abbiamo provveduto ad aggiornare la linea guida del 2005 per la gestione della batteriuria asintomatica tenendo conto anche delle popolazioni non incluse nelle precedenti raccomandazioni. Queste linee guida non sono destinate a sostituire il giudizio clinico nella gestione dei singoli pazienti, ma sicuramente possono essere utili per evitare di trattare inutilmente alcuni gruppi di pazienti» spiega Lindsay Nicolle, della University of Manitoba a Winnipeg, in Canada, prima autrice dello studio. Gli autori fanno notare che il fatto di evitare il trattamento della batteriuria asintomatica quando possibile rappresenta un’importante opportunità per diminuire il problema dell’uso inadeguato degli antibiotici, e quindi della resistenza. Secondo gli esperti, lo screening e il trattamento della batteriuria asintomatica non sono raccomandati per i neonati e i bambini, le donne sane in premenopausa, le donne non gravide o le donne in buona salute in post-menopausa, gli anziani con problemi funzionali, i residenti più anziani in strutture di assistenza a lungo termine, i pazienti con diabete, chi ha ricevuto un trapianto di rene più di un mese prima, i riceventi di trapianti di organo solido escluso il rene, i pazienti con lesioni del midollo spinale, i pazienti con catetere uretrale per breve durata, e i pazienti sottoposti a chirurgia elettiva non urologica. Lo screening e il trattamento della batteriuria asintomatica sono invece raccomandati per le donne in gravidanza e per i pazienti sottoposti a procedure endoscopiche urologiche associate a traumatismo della mucosa. Gli autori inoltre raccomandano un’attenta valutazione per cause alternative e una stretta osservazione piuttosto che il trattamento antibiotico nei pazienti anziani con disabilità funzionali e cognitive. Non è stata presentata alcuna raccomandazione a favore o contro lo screening e il trattamento per i pazienti con neutropenia ad alto rischio.
(Clinical Infectious Diseases 2019. Doi: 10.1093/cid/ciy1121 https://academic.oup.com/cid/advance-article/doi/10.1093/cid/ciy1121/5407612)