Nausea e vomito in gravidanza, disponibile un farmaco specifico
(da Doctor33) È in commercio da alcuni mesi anche in Italia una nuova combinazione per il trattamento di nausea e vomito in gravidanza. Si tratta del Nuperal, associazione doxilamina succinato 10mg e piridossina cloridrato 10 mg (vitamina B6), risultata più efficace rispetto al placebo e alla sola piridossina, già impiegato per controllare tali sintomi. Il farmaco, in uso da alcuni decenni in paesi come Canada e Spagna, è stato testato su 200mila donne e inserito dall’Fda nei farmaci di fascia A per la gravidanza per la sua sicurezza di impiego, l’assenza di effetti teratogeni e di aumento del rischio di malformazioni fetali. Raccomandato dalle Linee Guida Acog (American College of Obstetricians and Gynecologists) è in Italia inserito in fascia C.
La nausea in gravidanza interessa una percentuale di donne variabile tra il 70% e l’85%, soprattutto nel corso del primo trimestre, e nella metà dei casi è associata a vomito. «Generalmente, la nausea compare tra la quinta e l’ottava settimana di gestazione, raggiungendo l’apice tra la dodicesima e la quattordicesima. Nella maggior parte dei casi, tende a sparire dopo il terzo mese di gravidanza, tuttavia circa il 20% delle donne continua ad avvertirne i sintomi anche in seguito. Oltre a questo sintomo la donna può manifestare tensione al seno, sonnolenza e stanchezza. Sebbene non siano ancora chiare le cause della nausea in gravidanza, a scatenarla potrebbero essere in primo luogo i cambiamenti ormonali. Uno dei principali fattori che provocano questo malessere è l’aumento dei livelli della gonadotropina corionica umana(Beta-hCG), ormone prodotto già pochi giorni dopo il concepimento, che raggiunge i massimi livelli nel sangue materno al terzo mese di gravidanza per poi decrescere» spiega Irene Cetin Direttore UOC di Ostetricia e Ginecologia, Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi”, Milano. La qualità di vita della gestante può essere sensibilmente peggiorata, negli aspetti lavorativi e relazionali, da questa condizione, spesso sottovalutata dagli stessi medici e considerata una normale e ineluttabile conseguenza della gravidanza.