Diagnostica per immagini in costante crescita nonostante i richiami a un uso ponderato

(da Doctor33)  Uno studio pubblicato su JAMA mette in evidenza che, nonostante una vasta campagna mirata ai professionisti sanitari affinché riducano il ricorso alla diagnostica per immagini, i tassi di utilizzo di TC, risonanza magnetica e altri tipi di esame di imaging continuano ad aumentare sia negli Stati Uniti che nella regione canadese dell’Ontario. I ricercatori di tre grandi centri accademici statunitensi hanno valutato oltre 135 milioni esami di imaging nel più grande studio di questo tipo mai portato avanti, e si dicono preoccupati che questa crescita sia dovuta a un abuso di tali metodiche. «La diagnostica per immagini è una parte importante dell’assistenza sanitaria, ma può anche portare a danni ai pazienti come riscontri accidentali, sovra-diagnosi, ansia ed esposizione alle radiazioni, con conseguente aumento del rischio di cancro» afferma Rebecca Smith-Bindman, della University of California San Diego, prima autrice dello studio. I ricercatori hanno analizzato i modelli di imaging tra il 2000 e il 2016 in un gruppo eterogeneo di pazienti adulti e pediatrici arruolati in sette sistemi sanitari statunitensi e nel sistema sanitario pubblico in Ontario. Ebbene, la crescita annuale di TC, risonanza magnetica ed ecografie è stata più alta negli anni tra il 2000 e il 2006, ma anche dopo tale periodo l’utilizzo ha continuato ad aumentare di anno in anno, e tra il 2012 e il 2016 si è vista una crescita annuale dell’1-5% per la maggior parte delle fasce di età e la maggior parte dei test sia negli Stati Uniti che in Ontario. L’unica eccezione è stato l’uso della TC nei bambini, che è diminuito negli Stati Uniti dal 2009-2013 ed è poi rimasto stabile, ed è in riduzione in Ontario dal 2006. I tassi di imaging per TC e risonanza magnetica sono risultati più alti negli Stati Uniti che in Ontario, ma questo divario si sta ora colmando. Gli autori osservano che il potenziale uso eccessivo dei test diagnostici è stato affrontato nella campagna “Choosing Wisely”, lanciata nel 2012 dall’American Board of Internal Medicine Foundation, e che altre iniziative hanno creato incentivi per scoraggiare l’uso eccessivo di diagnostica per immagini riducendo i tassi di rimborso per determinati esami, ma che in base a questi risultati pare che tali provvedimenti non siano stati del tutto efficaci.
(JAMA 2019. doi: 10.1001/jama.2019.11456  https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31479136