Pubblicità, alcune CAO “ricordano” all’iscritto il vincolo sulla spesa

(da Odontoiatria33)  Tra le norme in materia di pubblicità sanitaria, e non solo, la 175/92 è quella certamente più controversia in quanto ridimensionata dal Decreto Bersani ma ancora in vigore in alcune sue parti.  E’ notizia di questi giorni, visto che sui social gira il verbale della CAO Cuneo di un procedimento disciplinare aperto nei confronti di un iscritto a cu viene contestato, anche, di non aver ottemperato nei confronti della 175/92 proprio dove prevede una congruità tra reddito dichiarato e investimento pubblicitario. Se il presidente CAO di Cuneo non vuole rilasciare dichiarazioni, da quanto è riuscita a sapere Odontoiatria33 l’iniziativa non sarebbe la prima, ma altre CAO in questi mesi avrebbero aperto procedimenti disciplinari nei confronti di iscritti per lo stesso motivo.   L’articolo della 175/92 in questione è il 9-bis e prevede che gli esercenti le professioni sanitarie nonché le strutture sanitarie “possono effettuare la pubblicità nelle forme consentite dalla legge e nel limite di spesa del 5 per cento del reddito dichiarato per l’anno precedente”.  Quindi, considerando 55mila euro circa il reddito medio di uno studio odontoiatrico, l’investimento consentito sarebbe di poco superiore ai 2.500 euro. Ancora meno per una Società di capitale visto che, sempre dai dati resi pubblici dalle Entrate il reddito dichiarato è di circa 23 mila euro (quindi poco meno di 1.500 euro la spesa possibile in un anno).