Risparmio fiscale con i fondi pensione ai figli
(da Odontoiatria33) Fine anno è sempre tempo di bilanci, anche in termini di tasse da versare nel prossimo. Per i professionisti che hanno avuto un anno particolarmente positivo sul fronte del fatturato, può essere utile pensare di ridurre il peso fiscale (magari rientrando nell’aliquota inferiore) aprendo, se non lo hanno accora fatto, un fondo pensione o incrementando i versamenti fino al raggiungimento della quota massima detraibile: 5.164,57 euro. Stesso vantaggio fiscale lo si ha aprendo un fondo pensione per i figli garantendogli, anche, un aiuto economico quando saranno adulti. Ricordiamo comunque che il limite di deducibilità resta sempre complessivamente lo stesso (5.164,57 euro) cumulando i versamenti anche per più persone o per più fondi.
I vantaggi fiscali Un fondo pensione per un proprio figlio permette di ottenere gli stessi vantaggi fiscali che si godono per il proprio fondo pensione. Quanto versato nel fondo pensione entro il 31 dicembre 2019 (fino ad un massimo di 5.164,57 euro) contribuirà ad abbassare il reddito già nella dichiarazione dei redditi del 2020. “Attivare un fondo pensione per i propri figli, qualsiasi età abbiano, consente di aumentare i vantaggi anche dal punto di vista del rendimento, potendo scegliere un Fondo più aggressivo, visto il lungo periodo di investimento che si prospetta”, spiega ad Odontoiatria33 Luigi Daleffe già presidente ed attuale consigliere di Fondo Sanità (https://www.fondosanita.it) , il fondo pensione per i professionisti medici ed odontoiatri che è stato recentemente premiato come Fondo pensione a maggior rendimento medio a 10 anni. “Altro vantaggio della pensione integrativa è la detassazione totale dei fondi versati per la parte non dedotta ai fini Irpef”, ricorda Daleffe. Una volta in pensione il capitale eventualmente non portato in detrazione, magari perché eccedente ai 5.164,57 euro previsti dalla legge, non verrà tassato al momento dell’erogazione della rendita vitalizia o del capitale.Tra i vantaggi anche la ridotta tassazione in uscita: “la rendita vitalizia -sottolinea sempre Daleffe- sarà tassata al massimo al 15%, fino a 15 anni di anzianità contributiva; dopo di ché la tassazione diminuirà dello 0,3% l’anno, fino ad una tassazione del 9% con un’anzianità nei fondi pensione di 35 anni”. Oltre ai vantaggi fiscali e a quelli di poter cominciare a costruire un futuro pensionistico per i propri figli anche se non sono ancora in età lavorativa, vi è la possibilità, per i figli, di disporre in età adulta di parte della somma versata per eventuali esigenze, ad esempio per l’acquisto della prima casa, prima ancora di beneficiare di una pensione integrativa. Da quanto versato nel fondo pensione si potranno infatti richiedere anticipi fino al 75% per spese di acquisto o ristrutturazione di casa o per motivi di salute e del 30% per qualsiasi altra esigenza, come per motivi di studio, ma anche per avviare una propria attività imprenditoriale. “Aspetto importante da tenere in considerazione, continua Daleffe, è anche il fatto che il figlio iscritto a FondoSanità, anche se dovesse scegliere una strada professionale diversa dall’area sanitaria (infatti possono aderire anche altre professioni sanitarie come farmacisti, veterinari, infermieri), potrà continuare a rimanere iscritto al fondo”.