Non si possono usare messaggistiche telematiche per lo scambio di dati sensibili
In riferimento all’articolo pubblicato sul “Resto del Carlino” in data 19 Novembre u.s., intitolato “Farmaci e visite, la ricetta è via Whatsapp” lo scrivente Ordine ha consultato la Fnomceo, che, nella persona del Presidente Dr. Filippo Anelli ha sollevato molte perplessità e suggerisce cautela (vedi documento).
Laddove il Presidente Anelli parla di ‘certificazione’, occorre spiegare che qualsiasi atto prescrittivo eseguito da un medico di Medicina Generale o Specialista su ricettario SSN è equiparato ad una certificazione, e comunque è un atto di cui si prende piena responsabilità legale ed in solido.
Qualsiasi ricetta o prescrizione, contiene, inoltre, dati sensibili che, ai sensi della Normativa Europea sulla Privacy non possono viaggiare su messaggistiche basate su piattaforme private e con server locati al di fuori della unione Europea, come Whatsapp, Telegram, Messenger e altri di uso comune.
Invitiamo gli iscritti ad ottemperare a queste norme per non incorrere in spiacevoli problemi disciplinari, siano essi deontologici o di sanzioni pecuniarie da parte della Autorità del Garante Privacy.
Diamo atto comunque ai colleghi del Poliambulatorio di via Risorgimento di avere immediatamente chiarito il malinteso con il giornalista e di avere fatto pubblicare una rettifica il giorno successivo nella quale si chiarisce il loro comportamento.
Il mezzo telematico più corretto per trasmettere dati sensibili e comunicare con i pazienti rimane la e-mail, che come tutti sappiamo necessita di doppio sistema di password per essere consultata. E la trasmissione di ricette a distanza può essere facilmente completata utilizzando l’efficiente Fascicolo Sanitario Elettronico in funzione nella nostra Regione. Invitiamo pertanto i colleghi a propagandarne l’uso presso i loro assistiti
Il Presidente
Dott. Michele Gaudio