Fase 2: ricerca, in smart working il 48% lavora di più

(da AGI) Il 46% degli italiani afferma di sentirsi più ansioso e stressato per il proprio lavoro rispetto a prima, ma anche di lavorare di più, con il 48% degli intervistati che ammette di lavorare almeno un’ora in più al giorno – il che equivale ad almeno 20 ore (quasi 3 giorni) in più al mese. A questo si aggiunge il desiderio di dimostrare ai propri capi che si merita il proprio lavoro, il 16% si sente preoccupato che il datore di lavoro lo licenzi, mentre il 19% si sente ansioso e si chiede se la propria azienda sopravviverà. Sono i dati emersi dalla ricerca commissionata da LinkedIn, che ha coinvolto oltre 2.000 lavoratori italiani che al momento stanno lavorando da casa a causa del Coronavirus, per capire come il lockdown stia impattando la salute mentale dei lavoratori.   Questo periodo di lavoro a distanza obbligatorio ha iniziato a offuscare i confini tra il tempo del lavoro e il tempo libero, rendendo difficile staccare la spina. La ricerca ha rivelato che il 22% dei lavoratori si è sentito spinto a rispondere più rapidamente e ad essere disponibile online più a lungo del normale. Il 22% dei lavoratori ha cominciato a iniziare le giornate in anticipo, lavorando dalle 8 alle 20.30, mentre il 24% è ora solito terminare la giornata lavorativa anche dopo le canoniche 8 ore.   Attualmente i lavoratori si sentono pressati dal dover essere costantemente disponibili, ciò ha portato il 21% di loro ad ammettere che faticano a staccare la spina a fine giornata, mentre il 36% ammette che queste nuove aspettative consolidate li hanno portati a “fingere” ogni tanto di essere occupati mentre lavorano da casa.