COVID-19 e mascherine: cosa ci ha insegnato il loro uso fino ad ora

(da Univadis)   Studi recenti raccomandano l’impiego delle mascherine per la possibilità che offrono di interferire nei meccanismi di trasmissione e contagio del coronavirus.  Il loro impiego potrebbe ridurre la gravità dell’infezione nei soggetti che comunque contraggono la malattia. Una risposta definitiva su quanto funzionino le mascherine facciali e quando usarle non c’è, ma rispetto all’inizio della pandemia da SARS-Cov2  oggi sono disponibili diverse prove che ne confermano l’efficacia d’uso.

Effetti correlati all’uso di mascherine     Diverse analisi hanno contribuito ad aggiungere prove sull’efficacia dell’uso di mascherine. Tra queste uno studio (1) che ha esaminato 200 paesi e ha rilevato che gli aumenti settimanali della mortalità pro capite erano quattro volte inferiori nei luoghi in cui le mascherine erano usate normalmente o rese obbligatorie da disposizioni governative, rispetto ad altre regioni. Per esempio negli Stati Uniti la raccomandazione all’uso di mascherine tra aprile e maggio 2020 ha ridotto la crescita dei casi di COVID-19 fino a 2 punti percentuali al giorno, con una stima conseguente di circa 450.000 casi evitati.  Questi studi si basano sul presupposto che la raccomandazione all’impiego delle mascherine sia applicata in modo omogeneo e che le persone le indossino correttamente. Inoltre, l’uso della mascherina spesso coincide con altri cambiamenti, come i limiti alle riunioni e il distanziamento sociale, variabili confondenti che complicano l’interpretazione dei risultati. Ciò nonostante c’è un consenso emergente sul fatto che l’uso della mascherina protegga chi la indossa e anche gli altri che ne vengono a contatto.

Mascherine e carica virale     In un articolo pubblicato sul Journal General internal Medicine (3) si ipotizza che l’impiego di mascherina riduca la dose di virus che  chi la indossa  potrebbe ricevere, determinando infezioni più lievi o addirittura asintomatiche. Elemento che potrebbe migliorare l’immunità a livello di popolazione senza aumentare il peso di malattie gravi ad elevato indice di mortalità.

Mascherine e diffusione del virus     Il virus viaggia nell’aria e diffonde l’infezione nel momento in cui una persona respira o parla, starnutisce o tossisce, e uno spruzzo di particelle liquide si libera per via aerea sotto forma di goccioline (visibili e uniformi) e aerosol  (microscopiche). Le goccioline nell’aria risentono della gravità, ma possono atterrare sugli occhi, sul naso o sulla bocca di una persona vicina e causare infezioni.  Gli aerosol, al contrario, possono fluttuare nell’aria per minuti o ore. Questo è determinante per la capacità delle mascherine di impedire la trasmissione di COVID-19. Infatti benchè il virus abbia un diametro di 0,1 µm la mascherina lo può bloccare perché sono le goccioline e gli aerosol che lo trasportano  che hanno un  diametro  maggiore variabile   da  0,2 µm a centinaia di micrometri.

Mascherina e tipologia di materiale    I respiratori N95 effettivamente filtrano circa il 90% degli aerosol in ingresso fino a 0,3 µm, mentre si stima che le mascherine chirurgiche e simili abbiano un’efficacia del 67% nel proteggere chi le indossa (4). Esperti di ingegneria ambientale sostengono che  una maglietta di cotone può bloccare metà degli aerosol inalati e quasi l’80% degli aerosol espirati di 2 µm di diametro. Una volta che si arriva ad aerosol di 4-5 µm, quasi tutti i tessuti possono bloccare più dell’80% in entrambe le direzioni. Mascherine multistrato di materiali diversi (cotone e seta) sono più efficienti di quelle composte da un unico materiale (5).

Mascherine e misure di mitigazione     La trasmissione per via aerea di COVID-19  è la modalità dominante  di diffusione della malattia. Lo studio pubblicato sui Proceeding National Academy of Science (6) ha Analizzato la tendenza e le misure di mitigazione a Wuhan, Italia e New York City, dal 23 gennaio al 9 maggio 2020, illustrando che l’impatto delle misure di mitigazione sono distinguibili dall’ andamento della pandemia. L’analisi ha mostrato che la differenza con e senza mascherina facciale obbligatoria rappresenta il fattore determinante nel plasmare le tendenze pandemiche nei tre epicentri. Questa misura di protezione da sola ha ridotto il numero di infezioni, in Italia di oltre 78.000 dal 6 aprile al 9 maggio e a New York City di oltre 66.000 dal 17 aprile al 9 maggio.

In conclusione è ammissibile affermare che indossare mascherine in pubblico è il mezzo più efficace per prevenire la trasmissione interumana, e questa pratica poco costosa, insieme al simultaneo distanziamento sociale, quarantena e tracciamento dei contatti, rappresenta attualmente la corretta  strategia di contrasto alla pandemia da COVID-19.

(1. Christopher T Leffler CT et al.  Association of country-wide coronavirus mortality with demographics, testing, lockdowns, and public wearing of masks. Update August 4, 2020 medRxiv 2020.05.22.20109231;doi:https://doi.org/10.1101/2020.05.22.2010923

  1. Lyu, W. & Wehby, G. L. Community Use Of Face Masks And COVID-19: Evidence From A Natural Experiment Of State Mandates In The USHealth Aff.2020;30:8doi.org/10.1377/hlthaff.2020.00818 
  2. Gandhi M et al. Mask Do More Than Protect Others During COVID-19: Reducing the Inoculum of SARS-CoV-2 to Protect the Wearer. J Gen Intern Med 2020;https://doi.org/10.1007/s11606-020-06067-8
  3. Chu DK, et al COVID-19 Systematic Urgent Review Group Effort (SURGE) study authors. Physical distancing, face masks, and eye protection to prevent person-to-person transmission of SARS-CoV-2 and COVID-19: a systematic review and meta-analysis. Lancet. 2020;395:1973-1987
  4. Konda A et al. Aerosol Filtration Efficiency of Common Fabrics Used in Respiratory Cloth Masks. ACS Nano. 2020;14:6339-6347. 
  5. Zhang R et al Identifying airborne transmission as the dominant route for the spread of COVID-19 [published correction appears in Proc Natl Acad Sci U S A. 2020 Oct 5;:]. Proc Natl Acad Sci U S A. 2020;117(26):14857-14863. doi:10.1073/pnas.200963711)