Anomec presenta pdl, per cittadini assicurati libertà scelta medico

(da Adnkronos Salute) – “Oggi circa un italiano su tre ha un’assicurazione sanitaria aziendale. Negli ultimi anni gli istituti assicurativi stanno praticando una politica che favorisce l’assistenza diretta presso centri convenzionati (in alcuni casi di loro proprietà) escludendo, per moltissime prestazioni, ogni possibilità di rimborso indiretto ovvero presso medici non convenzionati scelti dal paziente. In altri casi i rimborsi indiretti sono molto penalizzanti rispetto a quelli in forma diretta. Questo regime monopolistico di erogazione vincola dunque la libertà del paziente di scegliere il proprio medico e di conseguenza la terapia che ne consegue”. E’ quanto denuncia l’Anomec (Associazione nazionale medici e odontoiatri convenzionati), che sul tema ha presentato un esposto all’Antitrust ed ora una proposta di legge 

Questa tendenza – ricorda l’associazione per bocca della sua presidente Maria Rita Vannetti – “ha determinato numerosi esposti di associazioni di consumatori, dell’Ordine dei medici e di associazioni di categoria e non si contano i reclami all’Ivass”.  La proposta di legge (n. 2775) presentata da Anomec, con la consulenza del professor Pietro Ichino, “prevede un semplice principio: il paziente assicurato deve poter ottenere lo stesso rimborso per una data prestazione a prescindere dal regime, sia esso diretto o indiretto. Il paziente assicurato pertanto diviene libero di scegliere dove e come curarsi senza dover rinunciare ad un diritto sancito dalla legge italiana. Ciò chiaramente non determina alcun aumento di spesa per le assicurazioni, né ovviamente per i pazienti che possono anzi scegliere liberamente”, spiega la presidente Anomec.

“La legge, semplice e simmetrica, in poche settimane – riferisce Vannetti – ha avuto già l’appoggio formale di Altroconsumo, di tutte le più importanti società scientifiche odontoiatriche (peraltro le più numerose nel panorama medico) e mediche (altre stanno valutando poiché gli statuti vietano interventi politici), e gode dell’appoggio della Commissione Albo Odontoiatri (Cao) dell’Ordini dei Medici e di molti sindacati ed associazioni di categoria”, conclude.