Covid, via libera a nuovi indennizzi e tutele aggiuntive

(da enpam.it)   Dopo mesi di incertezza segnati da discriminazioni subite e richieste di chiarimenti, prima della fine dell’anno l’Enpam è riuscita a portare a casa nuovi significativi risultati in favore degli iscritti colpiti dall’emergenza Covid.

RESTITUITI 25 MILIONI AGLI ISCRITTI     Negli ultimi giorni di dicembre, l’Enpam ha potuto erogare ulteriori 25 milioni di euro a circa 57mila camici bianchi, per un importo medio di 440 euro, a integrazione dei Bonus Enpam ed Enpam Plus già corrisposti nei mesi scorsi.  Non una nuova tranche di aiuti, ma la restituzione di quanto sottratto dalla “tassa sulla solidarietà” imposta sugli aiuti erogati dall’Enpam a seguito dell’emergenza Covid-19.  Un risultato per cui la Fondazione si era battuta, sancito dalla norma inserita nella versione definitiva del decreto legge “Ristori” pubblicata la vigilia di Natale in Gazzetta ufficiale.  “Sui bonus che avevamo destinato a medici e odontoiatri con nostre risorse lo Stato ha rinunciato ad incamerare imposte – ha commentato con soddisfazione Alberto Oliveti, presidente della Fondazione Enpam -. Abbiamo quindi subito disposto un ulteriore bonifico ai nostri iscritti, corrispondente proprio alle ritenute d’acconto che eravamo stati costretti a fare”.

“Su questo aspetto – ha aggiunto Oliveti – il Parlamento ha fatto giustizia. Era evidente infatti che i sussidi statali, che abbiamo anticipato per conto dello Stato e che già in partenza erano esentasse, e i bonus che abbiamo finanziato come Enpam erano analoghi nella sostanza. Non aveva senso dunque che medici e odontoiatri in difficoltà pagassero le tasse su quelli finanziati con risorse della Fondazione”.

NUOVI INDENNIZZI STATALI    Insieme alla restituzione del “maltolto”, nei primi giorni dell’anno l’Enpam ha anche potuto inviare a circa 2mila iscritti i bonifici relativi agli indennizzi statali per i mesi di marzo, aprile e maggio 2020, per un importo totale di 3,6 milioni di euro circa.  Si tratta di camici bianchi a cui l’indennizzo era stato negato in un primo tempo a causa di una contraddittoria norma del governo che penalizzava i professionisti iscritti anche all’Inps e che fu cancellata dopo le proteste dell’Enpam e dell’Adepp, l’associazione degli enti di previdenza privati. Indennizzo che ora è stato possibile riconoscere dopo l’arrivo di un chiarimento del ministero del Lavoro.

LE NUOVE TUTELE     Infine, lo scorso 31 dicembre l’Enpam ha finalmente ottenuto il via libera dai ministeri vigilanti alle due delibere approvate dal cda lo scorso 23 aprile 2020 e che rinforzano le tutele degli iscritti deceduti in attività in seguito al Covid-19, portando da 10 a 20 gli anni di contribuzione aggiuntiva, e quella che estende le tutele per gli immunodepressi.  Gli stessi ministeri hanno invece bocciato la delibera Enpam che istituiva la possibilità per i liberi professionisti di richiedere un anticipo fino al 15 per cento dell’intera pensione ordinaria maturata.

IN ATTESA DI APPROVAZIONE   Restano in attesa di approvazione le ultime due misure deliberate dal Cda prima di Natale e riguardanti il sostegno alle spese funerarie e l’indennità per i liberi professionisti contagiati.