ECM medici, Fad e dossier formativo sono le parole chiave del 2021. Ecco come cambierà

(da Doctor33)   «Dopo l’emergenza Covid-19 ci aspettiamo un radicale spostamento dalla modalità formativa residenziale a quella a distanza». Enrico De Pascale, direttore generale della Fnomceo e presidente del Consorzio di gestione anagrafica delle professioni sanitarie- Co.Ge.A.P.S, tratteggia gli aspetti della formazione continua che potrebbero predominare in questo 2021. «Ci aspettiamo che l’accelerazione verso modalità più “agili” di formazione, oltre che a un ritrovato rapporto sinergico tra tutti gli attori dell’Ecm e all’implementazione delle modalità di interfaccia tra professionista e Co.Ge.A.P.S, porti a un incremento della percentuale di professionisti certificabili. Da parte del Co.Ge.A.P.S è imminente il rilascio di un’App che consentirà un immediato dialogo tra i fruitori del sistema e il Consorzio».
L’anno passato è stato difficile per gli organizzatori di eventi in presenza, quasi sempre cancellati. Anche Asl e ospedali hanno ridotto la formazione aziendale. Per rendere sostenibile ai discenti il triennio formativo 2021-22 sono state emanate misure come l’abbuono del fabbisogno di 50 crediti Ecm 2020, esteso a tutte le professioni sanitarie, o lo sconto di 30 crediti per aderire al dossier formativo, che si affianca allo sconto di tutti i crediti totalizzati nel triennio 2019-21 oltre il valore di 120. Per il medico-discente è tempo di valutare le opportunità del dossier formativo, strumento volto ad accrescere l’esigenza di pianificare e programmare la formazione. «Individuale o di gruppo, il dossier è facoltativo: aderirvi o soddisfare il fabbisogno richiesto non condiziona né la certificabilità, né la conformità formativa del triennio», dice De Pascale. «Anche in questo triennio, la Commissione nazionale formazione continua ha voluto promuovere il Dossier con un bonus di 30 crediti per l’adesione-compilazione e un’ulteriore riduzione del fabbisogno di crediti nel prossimo triennio in caso di soddisfacimento».
Come distinguere tra dossier individuale e di gruppo? «Il primo è una libera scelta del professionista che può compilarlo in qualunque momento del triennio nella propria area riservata del portale Co.Ge.A.P.S. Il dossier di gruppo invece, può venir costruito dagli Uffici formazione di Strutture sanitarie o da Ordini/Federazioni professionali. Se un ufficio formazione decide di costruire il Dossier di Gruppo, deve avere l’assenso del Professionista prima di coinvolgerlo tra i partecipanti. Questo Dossier ha l’evidente scopo di rendere condivisi e comuni le aree e gli obiettivi formativi tra un gruppo di Professionisti che condivide ambiti operativi o organizzativi. Ordini e Federazioni, invece, possono trasmettere in automatico nella posizione di un Professionista un proprio Dossier di Gruppo. Lo scopo dei Dossier di Gruppo promossi da Ordini e Federazioni è di rendere comuni e condivisi aree e obiettivi formativi identificati come rilevanti dalla Professione. La finalità del dossier è rendere il professionista consapevole dell’andamento formativo rispetto: ai propri desiderata per il dossier individuale, alle indicazioni di un Gruppo di lavoro, agli orientamenti indicati dalla propria Professione e in termini di aree e obiettivi formativi. Il mancato soddisfacimento di un Dossier, individuale o di gruppo, non comporta penalizzazioni per il professionista, e non incide sulla regolarità formativa, ma costituisce solo l’evidenza di uno scostamento tra la formazione attesa, anche in ambito di aree formative, e quanto realizzato. Il soddisfacimento del Dossier di Gruppo rappresenta la condivisione e la realizzazione da parte del Professionista di una formazione coerente e comune al Gruppo».
Una volta iscritto al Dossier, il sanitario può in qualunque momento verificare la propria posizione nella propria area riservata del portale Co.Ge.A.P.S. «Con i tempi di trasmissione dei Provider, il Co.Ge.A.P.S. rende disponibili al Professionista i crediti nella propria area individuale, la posizione rispetto all’obbligo formativo e rispetto al Dossier. Il professionista può, infatti, verificare il proprio obbligo individuale triennale con l’aggiornamento dei crediti utili, in relazione quindi ai crediti acquisiti e trasmessi al Consorzio dai provider, ai bonus maturati, ai crediti individuali inseriti e ad eventuali esoneri/esenzioni. Un professionista, in un triennio, ha soddisfatto il proprio obbligo formativo quando ha acquisito crediti validi in misura uguale o superiore ad esso. È utile ricordare che un professionista deve acquisire da discente almeno il 40% del proprio obbligo triennale in formazione accreditata da Provider Ecm ed entro il 20% può “autoformarsi”. Nel dossier, le regole di soddisfacimento si basano in sostanza sull’acquisizione di crediti in aree e obiettivi formativi nella misura minima del 70% rispetto all’obbligo formativo individuale triennale. I crediti trasmessi al Co.Ge.A.P.S., vanno a compilare in automatico i dossier costruiti, senza l’esigenza di alcuna attività da attivare da parte del Professionista. Il soddisfacimento anche di uno solo dei dossier attribuiti al Professionista comporta l’acquisizione di un bonus per il triennio successivo».
Quanto all’attività di autoformazione, «consiste nella lettura di riviste scientifiche, capitoli di libri e monografie non preparati né distribuiti da provider accreditati Ecm, e dà diritto ad 1 credito per ogni ora di impegno formativo autocertificato. Per il triennio 2017-19 e il triennio 2020-22 il numero complessivo di crediti a essa riconoscibili non può superare il 20% dell’obbligo formativo triennale, valutando sulla base dell’impegno orario autocertificato il numero dei crediti da attribuire». Infine, non ci sono limiti alla percentuale di formazione a distanza ammessa. «Ogni professionista può decidere di formarsi in maniera totalmente residenziale, o tutta a distanza (Fad) o in modo misto. Non esistono vincoli né sul numero di crediti da acquisire per ciascun triennio, né sulla tipologia Res-Fsc-Fad-Blended».