Obbligo vaccinale per Covid-19, il parere di un esperto in diritto e bioetica

(da Univadis – Sabine Verschelde -MediQuality)       Secondo l’Istituto federale per la protezione e la promozione dei diritti umani (IFDH), i cittadini vaccinati contribuiscono alla tutela del diritto alla vita e alla salute della società nel suo insieme. Per questo motivo l’obbligo di vaccinazione rispetta i diritti umani. Sempre secondo l’IFDH, anche uno scenario secondo il quale solo gli operatori sanitari siano obbligati a farsi vaccinare è conforme ai diritti umani. La distinzione tra questi e il resto della popolazione può essere ragionevolmente giustificata, in quanto gli operatori sanitari sono quotidianamente in contatto con un gruppo di persone molto vulnerabile.  Tuttavia, sempre secondo l’IFDH, il licenziamento del personale non vaccinato può essere solo l’ultima spiaggia. In primo luogo dovrebbero essere imposte sanzioni meno drastiche e più proporzionate. Un sistema per fasi (prima misure cautelari, poi cambio di funzione, poi sospensione e solo successivamente licenziamento con mantenimento del diritto al sussidio di disoccupazione) previsto dalla maggior parte dei progetti di legge e delle leggi riguardanti la vaccinazione obbligatoria nei Paesi europei risponde a questa necessità di gradualità della sanzione.

Una pratica difficile    Per il professor emerito Herman Nys, specialista in diritto medico ed etica medica, “una vaccinazione obbligatoria generale contro il Covid-19 è infatti difendibile e non viola i diritti umani. In questo caso particolare, il diritto alla libertà individuale e alla privacy può essere limitato al fine di proteggere gli altri. Possiamo disegnare una legge che renda obbligatoria la vaccinazione. In linea di principio è possibile : ma come la applicheremo nella pratica? I politici non sembrano prestare attenzione a questo punto. Questa è però una domanda cruciale, perché riguarda un ampio gruppo di individui. Infliggeremo una multa o addirittura una pena detentiva? Se si tratta di un piccolo gruppo, la situazione è più semplice. Prendiamo l’esempio di un piccolo gruppo di genitori che rifiutano di far vaccinare il proprio figlio contro la poliomielite. Possono essere multati e citati in tribunale. Questo è impensabile nel caso della vaccinazione obbligatoria per l’intera popolazione”.

Un’obbligazione indiretta è più efficace    “I decisori politici lo sanno, e questo è anche il motivo per cui questo obbligo di vaccino non è stato introdotto fino a oggi in Europa, ad eccezione dell’Austria” continua Nys. « I politici non vogliono imporre un obbligo che non possono far rispettare. In Europa, infatti, la maggior parte dei governi ha optato per obblighi indiretti, come il Green Pass.In Francia (ma anche in Vallonia, la regione francofona del Belgio, e in Italia, n.d.r.), il tasso di vaccinazione è aumentato enormemente quando l’accesso alla vita sociale è stato limitato dalla necessità di Geeen Pass. Un obbligo indiretto è, a mio avviso, molto più efficace di una vaccinazione obbligatoria contro il coronavirus”.

Misure proporzionali, ma niente licenziamento   La vaccinazione obbligatoria di un piccolo gruppo di individui, come il personale sanitario, è invece possibile, continua Nys riferendosi al Belgio, dove la misura è ancora oggetto di discussione, contrariamente all’Italia dove è già stata implementata. “Il ministro Vandenbroucke l’ha annunciata sui media ad agosto, ma quattro mesi dopo non è ancora successo. Ho potuto vedere il disegno di legge un mese fa, ma deve ancora passare al Consiglio di Stato, e questo avverrà solo all’inizio di gennaio. Penso che il Consiglio di Stato belga non si pronuncerà contro la vaccinazione obbligatoria del personale sanitario. Alcune persone si opporranno, è normale. Per quel che riguarda il personale infermieristico con contratto di lavoro dipendente, il datore di lavoro può, se possibile, offrire un’alternativa temporanea. Per esempio, un’infermiera può essere assegnata temporaneamente all’elaborazione dei dati del paziente. Assegnare una persona ad altri compiti è una misura proporzionata, licenziarla è troppo e non sarebbe saggio vista la carenza di personale infermieristico. Credo ancora che in questo modo si possa convincere un certo numero di refrattari e che si possa sperare di raggiungere un alto livello di immunità in Belgio”.