Gli smartphone della Apple possono interferire con pacemaker e defibrillatori

(da Univadis – Fabio Turone – Agenzia Zoe)    Uno studio condotto all’Istituto Superiore di Sanità conferma che il magnete contenuto nei nuovi iPhone 12 e iPhone 13 è potenzialmente in grado di interferire con il funzionamento di pacemaker e defibrillatori impiantabili, rendendoli non solo inutili, ma pericolosi.  “È la conferma di laboratorio di un pericolo già noto, riportato nelle indicazioni fornite dai produttori di dispositivi medici e della Apple stessa, secondo cui deve essere mantenuta una distanza di almeno 15 cm tra un telefono cellulare e il dispositivo” ha spiegato a Univadis Medscape Italia Federica Censi, ricercatrice del Dipartimento di malattie cardiovascolari dell’ISS e prima autrice dello studio pubblicato sulla rivista ‘Pacing and Clinical Electrophysiology.’

Il magnete fa parte del sistema di ricarica MagSafe, e se arriva a distanza ravvicinata da un pacemaker o un defibrillatore impiantabile è abbastanza potente da far scattare la modalità di spegnimento temporaneo, pensata per permettere – in sala operatoria – di intervenire anche usando l’elettrobisturi, senza il rischio di scariche pericolose per il paziente e per i sanitari.     Censi e colleghi hanno verificato in laboratorio l’interferenza magnetica su un campione di 13 tra pacemaker e defibrillatori impiantabili, incluso il defibrillatore sottocutaneo dei principali produttori mondiali (Abbott, Biotronik, Boston Scientific, Medico, Medtronic, Microport), utilizzando un simulatore di battito cardiaco.

“In condizioni di funzionamento normale, entrambe le tipologie di apparecchi monitorano il ritmo cardiaco, e stimolano il cuore in un momento specifico di ogni ciclo” spiega Censi. “Quando scatta l’interruttore magnetico, la stimolazione cardiaca prosegue, e se si perde la sincronizzazione rischia di scatenare la fibrillazione ventricolare, potenzialmente letale. Va comunque sottolineato che l’attivazione della modalità magnetica è stata osservata solo in alcune specifiche posizioni dell’iPhone rispetto al dispositivo mentre nella maggior parte delle posizioni, anche a distanza ravvicinata, il fenomeno non si innesca”.

Per recuperare la piena efficienza del device impiantabile basta allontanare lo smartphone – o qualsiasi altra fonte di campo magnetico: “Altre fonti potenziali di interferenza sono alcuni portabadge con fermaglio magnetico e alcuni supporti per i bavaglini usati dai dentisti, anche se finora non ci sono state segnalazioni di specifici incidenti”, conclude Censi. “Se anche c’è il timore di poter avere esposto accidentalmente il pacemaker o defibrillatore a un campo magnetico, non è necessario preoccuparsi né chiedere una visita di controllo: una eventuale interferenza con il funzionamento cardiaco si manifesta subito in modo sintomatico. D’altra gli stimolatori cardiaci hanno una memoria interna che registra tutto, proprio per permettere di rilevare qualsiasi eventuale anomalia”.