I traumi dentali: cosa c’è da sapere e da consigliare ai pazienti

(da Odontoiatria33)   I traumi dentali sono eventi accidentali che possono interessare sia i denti (decidui e permanenti) che i tessuti molli del distretto oro-facciale (labbra, mucose). Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Tiziana Anedda ed al dott. Jacopo Padalino che attraverso il blog dentalbaby.it, danno consigli ai genitori su temi odontoiatrici. 

Quanto sono frequenti i traumi dentali?

Le Linee Guida del Ministero della Salute riportano una incidenza annuale dei traumi dentali di circa il 4,5%, con una prevalenza maggiore nei bambini in età prescolare (che varia dal 6,1% al 62,1%) e scolare (5,3%-21%). Soltanto ¼ dei casi avviene a carico di adolescenti e adulti. Gli elementi maggiormente coinvolti sono gli incisivi superiori, a causa della loro fisiologica sporgenza. 

Dove avvengono? 

Gli eventi traumatici responsabili del danno dentario possono verificarsi:    in ambiente domestico: soprattutto in soggiorno -ossia lo spazio della casa maggiormente dedicato al tempo libero e al gioco, ma anche nelle scale, pavimento bagnato, sugli spigoli appuntiti;    in ambiente scolastico: in seguito a morsi di oggetti di cancelleria, litigi, cadute accidentali durante attività sportive e ricreative;   in ambiente sportivo: urti, gomitate e cadute soprattutto negli sport da contatto come il basket, rugby, pallavolo, calcio etc ma anche in sport senza contatto (nuoto, danza, equitazione);    nei luoghi pubblici: piani sdrucciolevoli, lavori in corso, strade non ben mantenute, in caso di incidenti stradali, in conseguenza di morsicatura da animale, etc;  durante il tempo libero: passeggiate in bicicletta, nei boschi, sulla spiaggia, uso di pattini a rotelle, skateboard, monopattino, etc.  

Quali sono le cause? 

La difficoltà nella deambulazione tipica dei bambini della prima infanzia che muovono i primi passi può sicuramente incidere aumentando la possibilità di incidenti e traumi dentali, ma anche nei bambini diversamente abili temporaneamente o permanentemente.  L’obesità e l’essere in sovrappeso in ogni fascia di età aumenta l’incidenza di caduta e urtare oggetti che possono poi provocare traumi. Nei bambini e adolescenti incide anche il carattere: individui più vivaci hanno sicuramente una maggiore probabilità di incorrere in traumi.La letteratura riporta traumi anche in relazione a rapporti con gli animali, soprattutto a livello di labbra e mucose dovuti a graffi e morsicature: in questi casi è fondamentale prevenire anche eventuali infezioni secondarie.Una condizione anatomica come l’aumento di overjet dentale può predisporre maggiormente ai traumi: l’overjet aumentato si riscontra in bambini che hanno usato il ciuccio o succhiato il pollice oltre i 2 anni di età. 

Le possibili conseguenze dei traumi dentali?  

L’entità del trauma e la tipologia condizionano l’esito. Per quanto riguarda i denti permanenti la conseguenza peggiore è la perdita del dente a causa di una frattura non ripristinabile o di una avulsione completa non recuperata in tempi rapidi. Queste condizioni necessitano di importanti riabilitazioni protesiche e/o implantari. Quasi sempre i traumi dentali necessitano di terapie conservative estetiche per il ripristino della normale morfologia ed estetica del dente.  A volte l’elemento interessato diventa discromico, perde la vitalità e si rende necessaria la devitalizzazione se la radice è già completamente formata, altrimenti si esegue un trattamento di apecificazione che porta allo sviluppo completo della radice dentale in denti che a seguito dei traumi non si verificherebbe fisiologicamente. Nel caso di traumi sui denti decidui bisogna sempre considerare eventuali danni alle gemme degli elementi permanenti, sia di natura estetica (alterazioni del colore del dente, deformazioni) sia strutturali (aree di iposviluppo dello smalto dentale) che però non possono essere confermati clinicamente né radiologicamente fino alla completa eruzione dell’elemento permanente in questione. È importante sapere che, se i traumi dentali interessano i denti decidui, questi modificano i tempi di permuta fisiologici. 

Cosa fare in caso di traumi dentali? 

L’intervento in caso di trauma dentale deve essere tempestivo e specifico:   Mettere in sicurezza chi ha subito il trauma.     Nel caso di trauma su denti permanenti, si ricercano eventuali frammenti che devono essere recuperati e conservati fin da subito in soluzione fisiologica, latte o saliva: questo preserva il normale mantenimento della struttura dentale del frammento rendendo possibile -ma non certo- un ripristino funzionale ed estetico.Nel caso di avulsione dell’elemento permanente, il dente deve essere sempre preso per la corona e non per la radice, ed essere inserito all’interno di soluzione fisiologica, latte o saliva. Si consiglia di recarsi il prima possibile dal dentista pediatrico di fiducia che, dopo aver raccolto l’anamnesi in maniera precisa, procederà con la terapia.   Si sconsiglia di evitare ogni terapia fai da te e di recarsi il prima possibile dal dentista pediatrico.    Quando il trauma avviene sui denti da latte, la conservazione di eventuali frammenti o dell’intero elemento se avulso interamente non è necessario perché il reimpianto dei denti da latte non è necessario, anzi potrebbe generare l’anchilosi del dente da latte con impossibilità di eruzione del dente permanente.  Non è da sottovalutare la dinamica del trauma perché può indirizzare il sospetto di eventuali inclusioni di frammenti, fratture alle ossa, lussazioni e/o intrusioni dentali etc. Non devono essere esclusi eventuali sintomi come nausea, vomito, alterazioni della vista, perdita di coscienza, crisi convulsive, difficoltà del linguaggio, sanguinamenti e otorragie. 

Prevenzione dei traumi.

La prevenzione totale relativa ai traumi dentali non è possibile. Sicuramente è possibile ridurre i fattori predisponenti e ridurne la gravità, attraverso vari gradi di prevenzione.  Le Linee Guida del Ministero della Salute raccomandano di: Adottare misure adatte a disincentivare la suzione non nutritiva dopo i 2 anni e interromperla entro l’anno successivo, come fattore di rischio per l’aumento di overjet.  In caso di eccessivo overjet, informare i genitori dell’aumento del rischio di trauma dentale conseguente a caduta frontale e consigliare una valutazione ortodontica.  Nelle scuole, si raccomanda la formazione degli insegnanti e del personale non docente sui rischi da trauma dentale tramite idonei corsi di formazione, filmati, brochure e/o manuali.   Informare e formare gli individui in età evolutiva sui rischi derivanti da comportamenti pericolosi sia per la sicurezza personale che altrui;    In soggetti con problemi nel camminare, sovrappeso, iperattivi o soggetti frequentemente a traumi e cadute possono essere fabbricati dei paradenti.   In soggetti che svolgono sport da contatto, si raccomanda l’utilizzo di caschi, paradenti e/o maschere facciali in funzione dell’attività sportiva svolta.