Stili di vita errati contribuiscono a circa la metà dei decessi per tumore a livello globale

(da Doctor 33) Circa la metà dei decessi per cancro nel mondo sarebbero dovuti a stili di vita errati (fattori di rischio), come, ad esempio, l’alcolismo e il tabagismo. Ad affermarlo è uno studio pubblicato sul ‘Lancet’, che ha preso in considerazione a livello globale i tassi di mortalità generale combinati con i DALYs del WHO. Questi nello specifico indicano il carico complessivo della malattia utilizzando l’anno di vita aggiustato per la disabilità (DALY), una misura basata sul tempo che combina gli anni di vita persi a causa della mortalità prematura (YLL), gli anni di vita persi a causa del tempo vissuto in stati di non piena salute o gli anni di vita in buona salute persi a causa di disabilità (YLD). Un DALY rappresenta la perdita dell’equivalente di un anno di piena salute. Utilizzando i DALY, l’impatto delle malattie che causano morte prematura, ma scarsa disabilità (ad esempio come l’annegamento o il morbillo), può essere paragonato a quello delle malattie che non causano la morte, ma causano disabilità (come ad esempio la cataratta che causa cecità).
In sintesi, lo studio ha analizzato i risultati del Global Burden of Diseases, Injuries, and Risk Factors Study (GBD) 2019, che sono stati utilizzati per stimare il carico dei tumori attribuibili a fattori di rischio comportamentali, metabolici, ambientali e occupazionali tra il 2010 e il 2019. I risultati hanno mostrato che nel 2019 il numero totale di decessi per cancro a livello globale attribuibili a tutti i fattori di rischio stimati è stato di 4,45 milioni. Il numero totale di DALY per tumore a livello globale, attribuibili ai fattori di rischio stimati dallo studio, è stato di 105 milioni solo nel 2019, rappresentando il 42% di tutti i DALY per cancro. Gli autori dello studio hanno sottolineato che I principali fattori di rischio nel 2019 sono stati comportamentali, mentre i fattori di rischio metabolico (obesità) hanno registrato i maggiori aumenti tra il 2010 e il 2019. Come fattore di rischio, sia per il genere maschile che femminile, il tabacco risulta al primo posto. Per il genere maschile, altri fattori di rischio principali sono risultati l’uso di alcool, l’errata alimentazione e l’inquinamento atmosferico. Invece, per il genere femminile altri fattori di rischio principali sono risultati l’attività sessuale non sicura, rischi dietetici, sovrappeso e glicemia elevati. Gli autori hanno inoltre sottolineato quanto questi risultati potrebbero aiutare i responsabili politici e i ricercatori a identificare nuove strategie di salute pubblica per diminuire i decessi e i problemi dovuti al cancro a livello globale.
Anche l’Unione Europea sta guardando con attenzione sempre maggiore alla prevenzione dei tumori nelle nostre regioni e per questo è stato istituito un piano europeo contro il cancro nel 2021. In UE nel 2020, a circa 2,7 milioni di persone è stato diagnosticato un cancro. Di questi, circa 1,3 milioni di persone sono decedute. Ad oggi l’Europa rappresenta circa un decimo della popolazione mondiale, ma un quarto dei casi di cancro nel mondo. Dal piano si evince che oltre il 40% dei casi di tumore può essere prevenuto. Senza invertire le attuali tendenze, il cancro potrebbe diventare la principale causa di morte nell’UE. Il piano europeo di lotta contro il cancro punta a ridurre l’onere che i tumori impongono ai pazienti, alle loro famiglie e ai sistemi sanitari. Affronterà le disuguaglianze in materia di salute tra le varie regioni europee e al loro interno con azioni di sostegno, coordinamento e integrazione degli sforzi degli Stati membri.
(https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(22)01438-6/fulltext
https://www.who.int/data/gho/indicator-metadata-registry/imr-details/158
https://health.ec.europa.eu/system/files/2022-02/eu_cancer-plan_en_0.pdf)