Sindrome da computer: sintomi, fattori associati e soluzioni

(da Univadis)   Trascorrere un tempo eccessivo su dispositivi elettronici come computer, laptop, smartphone e tablet, contribuisce all’insorgenza di una sindrome da computer (CVS) che viene definita come “una serie di problemi agli occhi e alla vista correlata all’uso prolungato del computer o ad altri device digitali”. I termini di affaticamento visivo (AV) e affaticamento visivo digitale (AVD) sono stati utilizzati in modo alternativo per identificare la CVS. È noto che l’uso di computer o dispositivi digitali per un tempo > 3 ore al giorno può condizionare lo sviluppo di CVS. La sindrome si può manifestare anche nei bambini in conseguenza alle molte ore trascorse utilizzando dispositivi elettronici, sia per i compiti scolastici che per giocare con videogiochi o inviare e ricevere messaggi di testo (1). 

Scenari digitali globali     L’enorme disponibilità di dispositivi digitali è diventata una parte integrante della vita quotidiana per milioni di individui di tutte le età che sono a rischio CVS. Nei paesi sviluppati, l’impegno delle persone dedicato a dispositivi digitali è aumentato notevolmente negli ultimi anni, coinvolgendo tutte le fasce d’età.   Il problema si è diffuso anche nei paesi in via di sviluppo determinando un impatto rilevante sulla salute pubblica per i rischi professionali, l’aumento del tasso di errore dei lavoratori, la riduzione delle loro capacità visive e le relative conseguenze in ambito lavorativo (1).   Il tasso di prevalenza di CVS varia da meno del 50% a oltre il 90% a seconda dell’età, dell’occupazione, del paese e dell’istruzione. La pandemia di COVID-19 ha aumentato il tempo medio giornaliero trascorso davanti a uno schermo sia per gli studenti con l’apprendimento online, sia per chi lavora da casa con lo smart working. In questi ultimi tre anni è stato documentato un uso dei dispositivi digitali aumentato di 4 ore al giorno e le ore medie di apprendimento on line sono state di 7 ore al giorno (2) e in una popolazione di studenti è stata documentata una CVS nel 70,1% dei casi (1).  

Sintomi della CVS    I sintomi correlati a CVS possono essere classificati come visivi, oculari ed extraoculari. I sintomi visivi comprendono visione offuscata, affaticamento o disagio visivo e diplopia. I sintomi oculari includono secchezza oculare, arrossamento, affaticamento e irritazione oculare. I sintomi extra-oculari sono caratterizzati da mal di testa e dolore muscolo-scheletrico alle spalle, al collo e alla schiena (1).

Fattori associati a CVS    I fattori comunemente associati a CVS includono l’utilizzo di dispositivi digitali per più di 6 ore al giorno, l’utilizzo di più dispositivi digitali, errori di rifrazione e presenza di dolore alla schiena e al collo (2). Nello specifico i fattori personali includono: una cattiva posizione seduta, una distanza occhio-schermo inappropriata, un angolo di visione improprio e brevi distanze; mentre i fattori ambientali e del device comprendono: postazione di lavoro impropria, scarsa illuminazione, contrasto e risoluzione del device, aumento del bagliore del display, luminosità eccessiva o squilibrata dello schermo del computer (1).

Riduzione del tempo davanti allo schermo     Il consiglio per contrastare la CVS è di ridurre i tempi di lavoro/gioco, ma di quanto?    Un recente studio ha dimostrato modificazioni misurabili della funzione maculare rispetto al tempo trascorso davanti a un computer e suggerisce come i cambiamenti possono essere invertiti riducendo significativamente il tempo trascorso davanti allo schermo (3). L’effetto del tempo sulle risposte foveali negli occhi del gruppo con CVS rispetto a un gruppo di controllo (senza CVS) è stato analizzato in un gruppo di studenti di medicina, mediante misure dell’elettro-retinogramma multifocale (mfERG).    La ripetizione di mfERG dopo 4 settimane di drastica riduzione dell’utilizzo del computer ha rivelato un miglioramento significativo nelle risposte foveali e nelle prestazioni visive del gruppo di studio con CVS rispetto ai controlli. Dopo l’intervento, la maggior parte dei partecipanti ha riportato un miglioramento di molti disturbi soggettivi, in particolare del mal di testa, dell’affaticamento agli occhi, della visione sfocata, del dolore al collo e alle spalle: un insieme di prove coerenti con l’ipotesi che i cambiamenti mfERG provocati dalla disfunzione foveale indotta dallo schermo sono reversibili se si osserva una riduzione del tempo complessivo di visualizzazione dello schermo ≤1 ora al giorno.   Visti questi risultati gli autori ipotizzano un completo recupero delle funzioni foveali e delle prestazioni visive originali con l’interruzione completa dell’uso dello schermo.  

(1. Lema AK et al. Computer vision syndrome and its determinants: A systematic review and meta-analysis. SAGE Open Med. 2022 Dec 9;10:20503121221142402. 

2. Seresirikachorn K, et al. Effects of digital devices and online learning on computer vision syndrome in students during the COVID-19 era: an online questionnaire study. BMJ Paediatr Open. 2022 Jun;6(1):e001429. 

3. Iqbal M et al. Analysis of the Outcomes of the Screen-Time Reduction in Computer Vision Syndrome: A Cohort Comparative Study. Clin Ophthalmol. 2023 Jan 7;17:123-134)