Partecipare a eventi culturali fa bene al cuore
(da Univadis) In questi anni si sono accumulate evidenze sull’effetto di rafforzamento del tempo libero sulla salute (1) e di come la stimolazione culturale di un individuo possa avere effetti specifici sui determinanti relativi della salute simili a quelli ottenuti da un semplice esercizio fisico (2). Inoltre, prove da studi clinici randomizzati sono a supporto della promozione e facilitazione di stili di vita culturalmente impegnati come elementi essenziali per la longevità (3). Tuttavia, a oggi non è ancora definita quale sia la relazione causale tra attività culturali e le cause più comuni di mortalità (4). Questo anche a causa dei fattori di rischio che spesso variano nel tempo e potrebbero aver agito come confondenti residui negli studi epidemiologici realizzati in passato su disegni tradizionali.
Modelli per l’analisi della sopravvivenza
I metodi standard per l’analisi della sopravvivenza, come il modello di Cox dipendente dal tempo, possono produrre stime distorte quando esistono fattori di confondimento legati al tempo che sono essi stessi influenzati da trattamenti o esposizioni precedenti. I modelli strutturali marginali sono una classe di modelli causali i cui parametri sono stimati attraverso la ponderazione della probabilità inversa del trattamento; questi modelli consentono un aggiustamento appropriato per il confondimento (5). Il modello strutturale marginale di COX (MSD-COX) consente di stimare l’effetto causale medio del trattamento da dati osservazionali simili a quelli di studi randomizzati controllati al fine di ridurre al minimo il rischio di confusione residua e alcune forme di bias di selezione. MSD-COX è stato impiegato da un gruppo di ricercatori svedesi per valutare la potenziale associazione causale tra la partecipazione a eventi culturali e la malattia coronarica (CHD) (6), la principale causa di mortalità nel mondo (4).
Esposizione a eventi culturali e rischio di malattia coronarica
Uno studio osservazionale longitudinale svedese ha analizzato una popolazione di 3296 individui rilevando i dati di tre misurazioni separate a intervalli di otto anni per un periodo di 36 anni (6). Sono stati inclusi nell’analisi solo soggetti con tre misurazioni effettuate e senza una diagnosi precedente di CHD all’inizio dello studio. ll risultato era inteso come tasso di visite (da mai a ogni settimana o più spesso) di gallerie d’arte e musei, cinema, concerti, conferenze e teatri. Per definire il livello di esposizione culturale nei tre periodi di misurazione è stato calcolato un indice di frequenza culturale stratificando separatamente ciascuna delle tre misurazioni nel livello più basso (25%, quartile 1), medio (50%, quartili 2-3) o più alto (25%, quartile 4) di esposizione culturale. I partecipanti con il più basso livello di esposizione culturale avevano il più alto tasso di incidenza di CHD. I soggetti con un alto livello di esposizione culturale hanno avuto una riduzione del rischio di CHD di circa il 34% rispetto a quelli con il livello di esposizione culturale più basso. Quindi la stima dell’effetto causale mediante MSD-Cox ha suggerito un gradiente di diminuzione dei tassi di incidenza di CHD tra gli adulti quando l’esposizione culturale è aumentata.
Alcune interrogativi senza risposta
Gli autori sottolineano come l’associazione causale potenziale tra partecipazione nel tempo libero a eventi culturali e CHD rimane complessa, pur comprendendo fattori ambientali in grado di influenzare i meccanismi epigenetici legati alle malattie cardiovascolari e al diabete mellito di tipo 2. Dall’analisi dei risultati non è stato possibile verificare se tutte le ipotesi fossero soddisfatte per un’interpretazione causale, limite dovuto anche alla mancanza di diverse informazioni sui più importanti fattori di rischio per CHD (per es. dislipidemia, obesità, rischio familiare e diabete mellito). A stimolo di future ricerche rimangono alcuni interrogativi senza risposta come per esempio: il livello ottimale di esposizione culturale per il rischio di CHD, quali tipi di eventi culturali hanno l’effetto più benefico e qual è il mix ideale di eventi culturali a cui partecipare. Comunque, è rilevante aver scoperto che chi ha preso parte a più attività culturali aveva meno probabilità di avere malattie coronariche, un dato che dimostra quanto può essere importante una costante disponibilità di risorse culturali nella vita delle persone.
(1. Caldwell LL. Leisure and health: why is leisure therapeutic? Br J Guid Couns 2005;33:7–26.
2. Konlaan BB, Björby N, Bygren LO, Weissglas G, Karlsson LG, Widmark M. Attendance at cultural events and physical exercise and health: a randomized controlled study. Public Health. 2000;114(5):316-319.
3. Løkken BI, Merom D, Sund ER, Krokstad S, Rangul V. Cultural participation and all-cause mortality, with possible gender differences: an 8-year follow-up in the HUNT Study, Norway. J Epidemiol Community Health. 2020;74(8):624-630. doi:10.1136/jech-2019-213313
4. WHO. The top 10 causes of death. 2020. https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/the-top-10-causes-of-death.
5. Hernán MA, Brumback B, Robins JM. Marginal structural models to estimate the causal effect of zidovudine on the survival of HIV-positive men. Epidemiology. 2000;11(5):561-570. doi:10.1097/00001648-200009000-00012
6. Johansson SE, Jansåker F, Sundquist K, Bygren LO. A longitudinal study of the association between attending cultural events and coronary heart disease. Commun Med (Lond). 2023;3(1):72. Published 2023 May 24. doi:10.1038/s43856-023-00301-0)