Rivista medica fondata un anno fa al Bufalini di Cesena nel gotha degli archivi sanitari mondiali

(dal Corriere di Romagna)  Ad appena un anno dalla nascita, una rivista medico scientifica di impronta cesenate è entrata a far parte della banca dati più prestigiosa del mondo. Il grande riconoscimento riguarda la pubblicazione fondata lo scorso anno da medici dell’ospedale Maurizio Bufalini.
La rivista tratta di modelli gestionali in ambito sanitario e si chiama “Discover Health Systems”; è stata fondata nel 2022 dai medici e tuttora editor professor Vanni Agnoletti, direttore dell’unità operativa di anestesia e rianimazione, dal professor Fausto Catena dell’unità di chirurgia generale e d’urgenza dell’ospedale Bufalini di Cesena e dal professor Rodolfo Catena dello University College of London.
In questi giorni è entrata a far parte di “Pubmed – National Library of Medicine”, la principale delle banche dati di ambito biomedico esistente al mondo, che riunisce citazioni, abstract e articoli di riviste scientifiche di tutto il globo mettendo conoscenza a disposizione di tutti i ricercatori del mondo contemporaneo creando anche una banca dati che resterà per sempre patrimonio dell’umanità.
Si tratta insomma di un importante riconoscimento che certifica il valore dei contributi pubblicati da questa giovane rivista edita da Springer Nature, ad accesso libero.
«L’Ausl Romagna – si legge in una nota tematica – è diventata quindi sede della direzione scientifica di una delle poche riviste al mondo sull’organizzazione sanitaria riconosciute dalla National Library of Medicine degli Stati Uniti». “Discover Health Systems” dalla sua nascita era già una delle poche riviste internazionali ad occuparsi di sistemi sanitari. «Un’avventura che da subito ha avuto successo – dettagliano Vanni Agnoletti e Fausto Catena –. Da subito sono arrivati contributi da tutto il mondo. Gli argomenti sono essenzialmente il pane quotidiano di chi deve fare organizzazione a livello sanitario. Come essere più produttivi o come ridurre le liste d’attesa ad esempio. Insomma, qualsiasi cosa che possa contribuire a far funzionare meglio la sanità. Che la rivista stia funzionando e lavori bene è certificato da questo inserimento in quella che di fatto è la più importante banca dati del mondo, quella della National Library Usa. Si tratta di un ente che seleziona e incamera a sé le riviste a seconda della loro qualità. Se qualcosa viene ritenuto rilevante, allora merita di essere e restare a disposizione di tutto il mondo. In quella che è la banca dati che racchiude le grandi scoperte scientifiche della storia e che diventa un tesoro conservato per sempre per i posteri. Chi ha bisogno di fare una ricerca in campo medico inserisce delle parole chiave e estrae tutti gli articoli riguardanti lo stesso argomento. E può pian piano affinare sempre più le proprie ricerche per arrivare agli scopi che sta cercando di perseguire. Insomma: essere su questo database con “Discover Health Systems” significa essere al fianco di tutte le migliori riviste scientifiche del mondo. L’esserci è un sigillo sulla qualità del lavoro che stiamo svolgendo con la comunità internazionale».
Perché fin da subito i contributi sono stati globali. «Anzi tra le cose più importanti – rimarca Vanni Agnoletti – c’è stato vedere la grande partecipazione data da diverse zone del mondo, sia paesi con molte risorse che quelli con meno. Così abbiamo avuto la possibilità di catalogare e monitorare i modelli organizzativi e le problematiche che si riscontrano in Africa, Australia, Sudamerica piuttosto che alcune aree dell’Asia. Un’altra cosa che ci ha riempito di orgoglio sono stati i ringraziamenti arrivati dal guru mondiale dell’organizzazione sanitaria come Henry Mintzberg. Ci ha ringraziati per una revisione fatta ad un suo recente libro».
«Un’altra cosa molto bella – chiosa il dottor Fausto Catena – è vedere come questo giornale metta insieme tantissime specialità. Vi partecipano con gli stessi fini medici, manager, ingegneri, informatici, infermieri. Tutti remano nella stessa direzione: rispondere alla domanda di come migliorare i sistemi sanitari di tutto il mondo. Una multidisciplinarità positivissima, con tante “teste” che remano tutte nella stessa direzione».