Anziani. Arrivano i progetti assistenziali individuali e le cure palliative a domicilio e in hospice. Approvato dal Cdm il Ddl delega
Via libera dal Governo al disegno di legge delega previsto dal Pnrr in favore delle persone anziane. Saranno anche istituiti dei “punti unici di accesso” (PUA) diffusi sul territorio, si potrà effettuare, in una sede unica, una valutazione multidimensionale finalizzata a definire un “progetto assistenziale individualizzato” (PAI) che indicherà tutte le prestazioni sanitarie, sociali e assistenziali necessarie per la persona anziana. Meloni: “Sigliamo un Patto per la Terza età” Leggi L’articolo completo al LINK
https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=110397&fr=n
Curava tumori con ultrasuoni e terapie alternative. Ergastolo per una dottoressa della Sardegna
La pm aveva chiesto per l’imputata 24 anni di carcere, ma la decisione della Corte di Assiste di Cagliari in primo grado è stata durissima: ergastolo con sei mesi di isolamento diurno. Il medico è stato riconosciuto colpevole di omicidio volontario aggravato, circonvenzione di incapace e truffa. L’inchiesta era partita dal decesso di tre pazienti, a cui il programma di cura con terapie alternative – ultrasuoni, radiofrequenze e rivitalizzazioni del sangue – avrebbero ridotto l’aspettativa di vita e accelerato la morte. Leggi L’articolo completo al LINK
https://www.quotidianosanita.it/cronache/articolo.php?articolo_id=110403&fr=n
Cioccolato, ecco perché ci piace tanto
(da Quotidiano Sanità) E’ la lubrificazione dei grassi a determinare la sensazione di piacere che si ha quando si mangia il cioccolato. A evidenziarlo è una ricerca condotta un team dell’Università di Leeds, nel Regno Unito e pubblicata da ‘ACS Applied Materials and Interface’.
I ricercatori sono riusciti a decodificare, analizzando ciascuna fase, il processo fisico che avviene nella bocca quando si mangia un pezzo di cioccolato, che passa dalla forma solida a quella emulsionata. In particolare, durante i primi momenti, la sensazione del cioccolato si ha in base al modo in cui questo alimento viene lubrificato, sia dagli ingredienti del cioccolato stesso che dalla saliva o dalla combinazione di questi due fattori.
Il grasso, dunque, gioca un ruolo chiave quando un pezzo di cioccolato entra in contatto con la lingua. Dopo questo primo impatto, le particelle di cacao solide vengono rilasciate e diventano importanti in termini di sensazione tattile.
I ricercatori si sono focalizzati sulla sensazione e sulla consistenza del cioccolato, analizzando quello fondente, rispetto all’interazione con una superficie che richiama la lingua in 3D. Per condurre lo studio, il team ha usato, oltre l’imaging in situ, tecniche analitiche della tribologia, la scienza che analizza il modo in cui superfici e fluidi interagiscono tra loro, i livelli di frizione tra questi e il ruolo della lubrificazione, in questo caso saliva o liquidi dal cioccolato. Dall’analisi è emerso che quando il cioccolato entra in contatto con la lingua rilascia un film grasso che ricopre la lingua e le altre superfici nella bocca. Ed è questo film a dare la sensazione di piacevolezza quando il cioccolato. Grazie ai risultati di questo studio, il team spera di sviluppare una nuova generazione di cioccolato più salutare, con ridotto contenuto di grasso.
La musica come parte della terapia
La presenza da qualche mese di un pianoforte a coda nell’atrio dell’Ospedale Morgagni, dono del Rotary club di Forlì, ha permesso a chiunque voglia suonare di fungere da “adiuvante” del processo di cura di tutti coloro che frequentano i reparti e gli ambulatori del Padiglione centrale del nostro ospedale. Grazie alla musica, la sensazione di serenità e calma che si prova appena entrati nel’ambiente dell’atrio è impagabile. L’iniziativa ha destato l’attenzione della stampa locale e della Rai Regionale, come si può vedere a questi LINK
Sistemi sanitari sotto stress: smarrimento e rabbia tra gli operatori sanitari europei
Sistemi sanitari sotto stress: smarrimento e rabbia tra gli operatori sanitari europei
(da Univadis – Vincent Richeux – riproduzione parziale) In un contesto di inflazione record dopo due anni di sforzi per combattere l’epidemia di Covid-19, monta la rabbia degli operatori sanitari europei che si trovano ad affrontare difficoltà crescenti a causa della diminuzione del personale, di un carico di lavoro diventato insostenibile e di una retribuzione ritenuta insufficiente. Mentre i sistemi sanitari sembrano più che mai allo stremo, in diversi Paesi si osservano movimenti di protesta senza precedenti da parte del personale medico e paramedico. Per comprendere queste richieste, Univadis Medscape presenta una panoramica basata sulle pubblicazioni delle sue edizioni internazionali, concentrandosi su cinque Paesi europei: Regno Unito, Spagna, Francia, Germania e Italia.
100.000 infermieri in piazza nel Regno Unito Nel Regno Unito, la rabbia degli operatori sanitari è illustrata in modo eccezionale da uno storico sciopero degli infermieri. A novembre, per la prima volta da più di un secolo, il loro sindacato, il Royal College of Nursing (RCN), ha indetto uno sciopero nazionale per chiedere un aumento salariale del 5% al di sopra dell’inflazione, mentre si stima che i salari reali degli infermieri siano diminuiti del 20% dal 2010, dopo anni di austerità e a causa di un’inflazione record, che attualmente supera l’11%. Il 15 dicembre, il primo giorno di sciopero, quasi 100.000 infermieri del servizio pubblico hanno interrotto il lavoro. Mentre l’RCN ha garantito che l’assistenza di emergenza è continuata, lo sciopero ha comportato la cancellazione di diverse migliaia di appuntamenti e interventi.
Situazione precaria per i paramedici del Regno Unito Lo sciopero degli infermieri fa parte di una serie eccezionale di azioni sindacali in tutto il settore pubblico e privato del Regno Unito, in risposta all’aumento del costo della vita. Per gli infermieri e i paramedici britannici in generale, la situazione sta diventando drammatica. Secondo un recente sondaggio, quasi due terzi degli infermieri e dei paramedici del Regno Unito hanno dichiarato di dover scegliere tra l’acquisto di cibo e il risparmio per pagare le bollette energetiche. Un altro 14% si è rivolto ai banchi alimentari per far fronte alle proprie necessità. Più di un quarto sta pensando di lasciare il proprio lavoro per cercare un impiego meglio retribuito.
Aumenta il numero di scioperi in Francia In Francia gli operatori sanitari sono sempre più “stanchi, stressati e insoddisfatti”, secondo un recente sondaggio che evidenzia ancora una volta le difficoltà fisiche e psicologiche legate alla professione sanitaria. Tra gli operatori sanitari intervistati, la maggior parte dei quali sono infermieri, un quarto ritiene che la propria salute sia compromessa, una percentuale quasi doppia rispetto alla popolazione lavorativa francese. Di conseguenza si moltiplicano le minacce di sciopero. Lo scorso ottobre il personale infermieristico dei servizi e delle emergenze pediatriche, descrivendo un sistema allo stremo, ha lanciato l’allarme attraverso il quotidiano Sud-Ouest sulla mancanza di mezzi e di personale nei servizi ospedalieri, allora saturi di fronte a un’epidemia di bronchiolite.
Germania: sciopero nel più grande ospedale europeo In Germania, dove un’epidemia di bronchiolite sta colpendo i reparti di terapia intensiva pediatrica, la situazione è molto tesa. Quest’autunno, per la prima volta in 15 anni, 2.700 medici del più grande ospedale universitario d’Europa, l’ospedale Charité di Berlino, hanno scioperato a causa di trattative salariali insoddisfacenti. Lo sciopero è avvenuto in un momento in cui i medici di base del Brandeburgo protestavano contro i piani del governo federale di limitare il loro orario di lavoro. Più recentemente, gli operatori sanitari della regione del Baden-Württemberg hanno scioperato dal 28 novembre all’1 dicembre, sempre a causa di discussioni sui salari. L’azione si è svolta negli ospedali universitari di Heidelberg, Tubingen, Ulm e Friburgo. Secondo la Società Ospedaliera Tedesca (DGK), è necessario un aumento dei mezzi finanziari per tenere a galla il settore ospedaliero, al fine di contribuire al rafforzamento delle équipe, ma anche per far fronte all’aumento delle spese energetiche legate all’inflazione, dato che la stragrande maggioranza degli ospedali tedeschi è riscaldata a gas.
Italia: una bomba a orologeria In Italia non sono state annunciate manifestazioni o scioperi, ma anche gli operatori sanitari italiani stanno subendo le conseguenze della carenza di personale e di un’organizzazione assistenziale ormai inadeguata. Secondo un recente sondaggio, il 65% dei professionisti denuncia il burnout, che sta portando molti operatori sanitari a voltare le spalle al servizio pubblico. “Ogni giorno, sette medici lasciano il Servizio sanitario nazionale”, ha dichiarato il segretario generale del principale sindacato degli ospedali pubblici, l’ANAAO-ASSOMED. La situazione è destinata a peggiorare rapidamente con i prossimi pensionamenti. Nei prossimi cinque anni si prevede che 40.000 medici ospedalieri lasceranno l’Italia.