Vaccinazione contro l’herpes zoster: una possibile strategia per ridurre il rischio di demenza

(da pharmastar.it)    Uno studio pubblicato su Nature ha offerto nuove evidenze sul possibile legame tra il virus dell’herpes e lo sviluppo della demenza, analizzando l’effetto della vaccinazione contro l’herpes zoster – utilizzata per prevenire il fuoco di Sant’Antonio e la nevralgia post-erpetica – sulla riduzione del rischio di questa patologia neurodegenerativa. I ricercatori hanno osservato che la somministrazione del vaccino era associata a una diminuzione del 20% della probabilità di ricevere una diagnosi di demenza, con un effetto più pronunciato nelle donne rispetto agli uomini.   Questi risultati rafforzano l’ipotesi che alcuni vaccini possano avere effetti immunologici off-target, influenzando processi biologici al di là della loro indicazione primaria.
Un’opportunità unica per valutare l’impatto dell’immunoprofilassi
Lo studio – coordinato da Pascal Geldsetzer, Dipartimenti di Medicina ed Epidemiologia e Salute della Popolazione, Università di Stanford in California – ha sfruttato una condizione unica presente in Galles, dove l’assegnazione del vaccino contro l’herpes zoster è stata determinata rigidamente in base alla data di nascita.   Gli individui nati prima del 2 settembre 1933 risultavano esclusi per tutta la vita, mentre coloro che erano nati a partire da questa data potevano ricevere il vaccino per almeno un anno.  Questa distinzione ha consentito ai ricercatori di confrontare gruppi di persone pressoché identiche per caratteristiche generali, con l’unica differenza rappresentata dalla possibilità di ricevere o meno il vaccino.  L’analisi dei dati sanitari elettronici ha mostrato che la vaccinazione era estremamente limitata tra coloro che erano nati prima del 2 settembre 1933, con una copertura dello 0,01%. Al contrario, tra chi era nato appena dopo quella data, la percentuale di vaccinati saliva al 47,2%. Questa netta differenza ha fornito un’opportunità ideale per valutare gli effetti del vaccino, riducendo al minimo le interferenze derivanti da fattori confondenti.
Analisi statistica rigorosa con risultati affidabilità
Attraverso un approccio basato sulla regressione a discontinuità, i ricercatori hanno esaminato la probabilità di ricevere una nuova diagnosi di demenza nel corso dei sette anni successivi alla vaccinazione. I risultati hanno evidenziato una riduzione del rischio di 3,5 punti percentuali, corrispondente a una diminuzione relativa del 20%. Inoltre, l’effetto protettivo risultava più marcato tra le donne, suggerendo possibili differenze di risposta immunitaria tra i sessi.  Per confermare la validità di questi risultati, gli studiosi hanno ampliato l’analisi includendo un’altra popolazione, quella combinata di Inghilterra e Galles, e hanno utilizzato un set di dati differente: i certificati di morte.
Questa ulteriore verifica ha mostrato una correlazione tra la vaccinazione contro l’herpes zoster e una ridotta incidenza di decessi con demenza indicata come causa principale, suggerendo che l’effetto del vaccino non si limitava alla prevenzione della diagnosi, ma poteva avere un impatto più ampio sulla progressione della malattia.  Nuovo tassello nella comprensione del legame tra herpesvirus e neurodegenerazione   L’ipotesi che i virus neurotropici, come quelli della famiglia degli herpesvirus, possano contribuire allo sviluppo della demenza è stata oggetto di crescente interesse scientifico negli ultimi anni. Alcuni studi hanno suggerito un possibile ruolo dell’infezione virale nella neuroinfiammazione, un processo che potrebbe favorire l’accumulo di proteine anomale nel cervello e la degenerazione dei neuroni.
Questo nuovo studio rafforza tali ipotesi, fornendo prove più solide che indicano una possibile interazione tra la risposta immunitaria indotta dalla vaccinazione e i meccanismi biologici alla base della demenza.  Grazie all’utilizzo di un esperimento naturale che ha ridotto le interferenze derivanti da fattori confondenti, i ricercatori hanno potuto fornire evidenze più robuste rispetto agli studi precedenti basati su associazioni statistiche.  Se ulteriori ricerche confermeranno questi risultati, la vaccinazione contro l’herpes zoster potrebbe rappresentare una strategia preventiva complementare per ridurre il rischio di demenza nelle popolazioni anziane.
(Eyting M, Xie M, Michalik F, Heß S, Chung S, Geldsetzer P. A natural experiment on the effect of herpes zoster vaccination on dementia. Nature. 2025 Apr 2. doi: 10.1038/s41586-025-08800-x. Epub ahead of print)