RIAPERTURA STUDI E ATTIVITA’ LIBERO PROFESSIONALI

Facendo seguito a diversi interpelli di colleghi esercenti la libera professione, questo Ordine rende noto che gli studi dovrebbero essere ancora chiusi al pubblico fino a tutto il 3 Maggio, in accordo con il Decreto del Presidente della Giunta Regionale dell’Emilia Romagna n. 61 dell’11.4.2020, che ha sospeso qualunque erogazione di prestazioni sanitarie programmabili e non urgenti.

Ai sensi del vigente protocollo del 14 marzo sulle cautele igienico-sanitarie sui luoghi di lavoro, al momento della riapertura si consiglia la pulizia e la sanificazione degli ambienti.

La pulizia deve esser quotidiana, la sanificazione più assidua possibile anche se nel protocollo allegato non viene prevista una periodicità precisa (si veda il punto 4).

Prima comunque di fare accedere chiunque allo studio, si prevede che il titolare dello studio o un suo

collaboratore esegua un attento ‘triage’ anamnestico, anche telefonico, per accertarsi condizioni di salute del/della paziente.

La persona che deve farsi visitare non deve avere sintomi febbrili o tosse, o di malattia delle prime vie respiratorie in atto e nemmeno deve avere sofferto di sintomi simili nelle ultime due settimane. Inoltre non deve avere avuto contatti con persone contagiate da coronavirus.

All’atto della anamnesi, la stessa va appuntata su cartella di visita, anche elettronica, e si potrebbe (ma non è obbligatorio e nemmeno troviamo citato l’obbligo in qualche normativa) fare sottoscrivere alla persona una sorta di autocertificazione al momento del suo accesso in studio.

È chiaro che fino a che permarrà la situazione di “emergenza Covid” ogni accesso in studio professionale va limitato ai soli casi di urgenza e indifferibilità della prestazione.

Nello svolgimento della visita si richiede uso di DPI “reciproco” cioè paziente con almeno mascherina chirurgica (se non l’ha con sé, questa dovrebbe essere fornita dal professionista che lo visita) e professionista con mascherina FFP2 o equipollenti e guanti monouso.

L’accesso dei pazienti deve avvenire in sala di attesa in modo contingentato, senza affollamento e nel caso mantenendo distanziamento tra le persone presenti.

Va comunque garantita inoltre una corretta areazione e la pulizia degli ambienti fra una visita e l’altra.

 

Protocollo-condiviso-SICUREZZA-LUOGHI-LAVORO-docx

ordinanza_11_aprile2020

 

 

 

Dott. Michele Gaudio                                                                    Avv. Francesco Farolfi

Presidente OMCeO Forlì-Cesena                                         Consulente Legale OMCeO Forlì-Cesena