Dipendenti: occhio alla tenuta delle pensioni pubbliche

(da enpam.it)   Un recente studio mostra che i costi per le pensioni pubbliche subiranno nei prossimi anni una preoccupante impennata e per questo i medici dipendenti farebbero bene, se già non l’hanno fatto, a costruirsi una previdenza di scorta.  L’avvertimento arriva dal Fondo Perseo Sirio, il fondo pensione complementare dei lavoratori della Pubblica amministrazione e della Sanità, che ha commissionato la ricerca in questione intitolata “Il ruolo dei Fondi Negoziali per la crescita del Sistema Paese”, che verrà presentata ufficialmente il prossimo 20 ottobre alle ore 10.00 presso Roma Eventi – Fontana di Trevi – Sala Loyola in Piazza della Pilotta, 4 a Roma (diretta streaming al LINK  https://vimeo.com/468058420/df992448ab).

I RISULTATI DELLA RICERCA    Lo studio, realizzato da The European House-Ambrosetti, evidenzia soprattutto due dati molto significativi. Innanzitutto l’Italia è oggi, tra i Paesi europei, quello con la maggiore incidenza della spesa previdenziale sul Pil (16,3% rispetto al 13,1% medio nell’Eurozona) con, tra l’altro, un allarmante trend di crescita delle erogazioni pensionistiche. Come se questo non bastasse, nel nostro Paese si va sedimentando uno squilibrio generazionale che vede l’Italia, sempre tra i Paesi del Vecchio Continente, come quello con la più alta percentuale di over 65 (22,3% del totale).  Non sorprende allora, che lo stesso studio rilevi come la crescita della spesa previdenziale osservata negli anni sia passata da 199 miliardi di euro nel 2010 a circa 220 miliardi di euro di prestazioni erogate nel 2017, il tutto a fronte di un equilibrio del sistema di welfare chiaramente sbilanciato oggi verso la componente previdenziale.

COSA FARE     “Appare chiaro dunque che all’interno di un contesto di questo tipo – dichiara Maurizio Sarti, direttore generale del Fondo Perseo Sirio -, assuma un ruolo crescente proprio la previdenza complementare. L’obiettivo che si propongono infatti i fondi negoziali quali Perseo Sirio, è proprio quello di integrare la pensione pubblica con una pensione complementare. Il tutto per consentire ai propri aderenti di poter contare su un reddito più elevato una volta in pensione, tramite la corresponsione di una rendita vitalizia in grado di soddisfare le loro esigenze o, in alternativa, una prestazione in capitale, che si aggiunge alla liquidazione che corrisponderà loro l’Inps”.  Per garantire però la sostenibilità di questi fondi nel medio-lungo termine, si dovrebbe favorire un maggior tasso di adesione e incrementare il livello di contribuzione individuale degli iscritti. E le ragioni per farlo non mancano.

I VANTAGGI    I medici dipendenti che aderiscono a Perseo Sirio possono infatti contare sul contributo del datore di lavoro, pari all’1% della retribuzione utile al Tfr. Tra l’altro, al momento, per chi è stato assunto prima del 2001, la contribuzione di vantaggio sale al 2,20%. Oltre a questo, gli aderenti al fondo beneficiano di agevolazioni fiscali sui contributi versati che sono deducibili dal reddito, di una aliquota agevolata sulla tassazione dei rendimenti e di agevolazioni fiscali sulle prestazioni finali.   È il caso infine di notare che durante il periodo dei versamenti, il medico dipendente potrà avere dal fondo l’anticipazione della prestazione, fino alla totalità di quanto maturato, e che in caso di decesso la prestazione in capitale sarà liquidata agli eredi o al beneficiario nominato dall’iscritto stesso.  Per i medici dipendenti che volessero iscriversi, o anche solo ottenere maggiori informazioni, è possibile consultare il sito: www.fondoperseosirio.it.