Covid-19, ecco l’aggiornamento sui farmaci che si possono utilizzare

da Doctor33)    Sul sito dell’Aifa vengono riportate informazioni aggiornate sui farmaci che è possibile utilizzare al di fuori delle sperimentazioni cliniche per i pazienti con Covid-19, anche senza che abbiano un’indicazione specifica per questa patologia. Le schede, aggiornate continuamente in base alle più recenti prove cliniche, riferiscono le necessarie informazioni su efficacia e sicurezza, interazioni e modalità d’uso. Secondo i documenti, per quanto riguarda i pazienti ricoverati in ospedale, lo standard di cura, in questo momento è rappresentato da corticosteroidi ed eparina.
Il desametasone è considerato l’unico trattamento farmacologico con una dimostrata efficacia nella riduzione della mortalità, ed è stato approvato dall’Ema per l’uso in adulti e adolescenti che necessitano di terapia con ossigeno standard oppure ventilazione meccanica. Il beneficio clinico è stato comunque evidente anche con altri corticosteroidi.
Le eparine invece possono essere utilizzate a scopo profilattico, con le dosi in uso abitualmente, nei pazienti con infezione respiratoria acuta e mobilità ridotta se non sono presenti controindicazioni, e questo vale anche per i pazienti ricoverati in case di riposo o Rsa. L’uso a dosi medie o alte invece può essere considerato in casi gravi di Covid-19 valutando il rapporto tra benefici e rischi per ogni individuo, tenendo conto in particolare la presenza di livelli di D-dimero 4-6 volte superiori alla norma o un punteggio dello score Sic maggiore o uguale a 4, ferritina maggiore di 1000 mcg/L o indice di massa corporea maggiore di 30.
Remdesivir, approvato da Ema per il trattamento degli adulti e degli adolescenti con polmonite che richiede ossigenoterapia supplementare, non può essere ancora considerato uno standard di cura in quanto il beneficio clinico non è ben chiaro, e Aifa ne considera l’utilizzo solo in casi selezionati.
Altri trattamenti, quali terapie immunomodulanti, lopinavir/ritonavir, o antibiotici di routine, non sono raccomandati. Anche l’uso di idrossiclorochina/clorochina non è raccomandato dall’Aifa; il Consiglio di Stato ne ha però autorizzato l’utilizzo in base alla scelta del medico.
Per quanto riguarda invece i pazienti da assistere a domicilio, cioè i casi lievi, che non presentano dispnea, disidratazione, alterazioni dello stato di coscienza o sepsi, dal punto di vista farmacologico non è disponibile alcun farmaco che sia risultato efficace nel prevenire la comparsa di sintomi o modificare l’evoluzione della malattia negli asintomatici, né che abbia mostrato migliorato il decorso clinico o l’evoluzione della malattia nei sintomatici in fase iniziale dell’infezione. Si raccomanda quindi di utilizzare trattamenti mirati ai sintomi, come il paracetamolo, di curare idratazione e nutrizione e di non modificare le terapie croniche in corso, di non utilizzare integratori alimentari o vitaminici e di non somministrare farmaci tramite aerosol se la persona è in isolamento in famiglia per non diffondere il virus.
Sempre secondo l’Aifa, i corticosteroidi vanno presi in considerazione solo nei pazienti che necessitano di ossigenoterapia, anche perché che nella fase iniziale della malattia tali medicinali potrebbero avere un risvolto negativo sull’immunità, e i pazienti con malattie croniche potrebbero soffrire di gravi eventi indesiderati. Per quanto riguarda le eparine, esse possono essere usate come profilassi nelle persone con scarsa mobilità come da linee guida. L’uso di routine non è comunque raccomandato nei pazienti non allettati.
(https://www.aifa.gov.it/aggiornamento-sui-farmaci-utilizzabili-per-il-trattamento-della-malattia-covid19)