Certificati di malattia, serve subito l’autocertificazione dei primi tre giorni
(da M.D.Digital) L’Inps ha registrato un aumento dei certificati di malattia in concomitanza all’applicazione del green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro per i lavoratori pubblici e privati. Sono stati 17.340 i certificati di malattia redatti in più il 15 ottobre, giorno di esordio del green pass. Troppi al punto di far crescere il sospetto che molti siano “falsi” e redatti da Mmg compiacenti. Di nuovo si punta il dito contro i Mmg e di nuovo lo Snami ritorna alla ribalta con la proposta dell’autocertificazione dei primi tre giorni di malattia.
“C’era da aspettarselo – puntualizza Angelo Testa, presidente nazionale Snami – come sindacato lo ribadiamo da decenni. Esistono delle lievi patologie come il mal di testa, la diarrea ed altre la cui diagnosi non può che essere fatta sulla base di sintomi clinicamente non obiettivabili. In buona sostanza ci si rifà a ciò che il paziente sotto la sua responsabilità ci riferisce e che risulta impossibile constatare. Sino a che la situazione rimarrà questa continueremo ad avere fenomeni come quello registrato in passato per i lavoratori dell’Alitalia ed adesso per il green pass obbligatorio. I medici non certificano al telefono ma responsabilmente in presenza come prescrive la legge ed è possibile che a alcuni lavoratori abbiano mentito e siano rimasti a casa proprio per non dover affrontare l’obbligo della certificazione Covid”.
“Come Snami proponiamo – conclude il leader dello Snami – la autocertificazione per i primi tre giorni di assenza e non si può più tollerare che la certificazione di malattia continui ad avvenire sotto la minaccia di norme punitive e di imposizioni ed attribuzioni poco consone al decoro della professione medica, studiate ed approvate non per fini sanitari”.