Vaiolo delle scimmie: una fotografia aggiornata dei pazienti e della malattia

(da Univadis)    Secondo una ricerca condotta nel Regno Unito, le caratteristiche cliniche di presentazione dell’attuale ondata di vaiolo delle scimmie sembrano diverse da quelle delle precedenti ondate.   I dati relativi all’attuale ondata nel Regno Unito suggeriscono che nella sottopopolazione degli uomini che fanno sesso con uomini (MSM) la malattia in genere si presenta come lieve e con sintomi genitali.   Servono ulteriori studi per confermare le modalità di trasmissione virale in questa ondata di diffusione.  Sembra che l’attuale diffusione di vaiolo delle scimmie presente nel Regno Unito abbia caratteristiche cliniche diverse da quelle riportate in precedenti ondate registrate oltre-Manica o in altre aree geografiche. Lo scrivono sulla rivista Lancet Infectious Disease gli autori di un’analisi osservazionale che ha coinvolto soggetti con diagnosi confermata di vaiolo delle scimmie e presentatisi presso cliniche per la salute sessuale a Londra tra il 14 e il 25 maggio 2022.

Lo studio ha descritto in particolare le caratteristiche demografiche e cliniche di 54 uomini che hanno dichiarato di avere rapporti omosessuali (MSM) e di non avere legami epidemiologici noti con le aree geografiche dell’Africa centrale e occidentale, dove il vaiolo delle scimmie è più presente. “Questo studio descrive in modo efficace la circolazione del vaiolo delle scimmie in questa popolazione di MSM” scrivono gli autori guidati da Nicolò Girometti, del Chelsea and Westminster Hospital NHS Foundation Trust di Londra.  “In linea generale i nostri dati descrivono una patologia lieve e con meno sintomi prodromici rispetto a quanto descritto in precedenza” spiegano gli autori.  Per esempio, fatigue, astenia o letargia sono sintomi riportati solo dal 67% dei pazienti in questa analisi rispetto a percentuali superiori all’80% riportate nelle ondate in USA e Nigeria. Febbre e sintomi febbrili sono stati riportati nel 57% dei casi, abbastanza in linea con il 47% riportato nel 2022 in portogallo, ma molto inferiore rispetto alle percentuali fino al 100% osservate in altre ondate in USA e Nigeria. Presenti in tutti i pazienti le lesioni cutanee, che per il 94% dei partecipanti coinvolgevano l’area anogenitale e nell’89% interessavano più di un sito anatomico.

“Un paziente su quattro presentava anche una concomitante infezione a trasmissione sessuale (STI)” dicono gli autori, spiegando che questo dato, assieme all’elevata frequenza di sintomi ano-genitali, suggerisce una possibile trasmissibilità del virus attraverso inoculazione locale per contatto pelle a pelle o con le mucose durante l’attività sessuale.   “Ulteriori studi per chiarire le vie di trasmissione dell’infezione nell’attuale ondata aiuteranno a mettere in campo strategie efficaci di controllo della diffusione e di tracciamento dei contatti, oltre che a gestire al meglio l’infezione in popolazioni a rischio anche attraverso educazione sanitaria, vaccinazioni pre- e post-esposizione e terapia antivirale” concludono.