Quanto è doloroso l’aborto farmacologico?

(da Univadis)   L’aborto farmacologico è efficace, ma causa dolore fisico, in alcuni casi molto intenso. Per utilizzare al meglio le terapie analgesiche sarebbe importante sapere prima se la paziente è a rischio di dolore severo. Uno studio italiano fornisce indicazioni utili in questo senso, mettendo in luce che ansia e dismenorrea rappresentano fattori di rischio per un aborto doloroso.  Lo studio, a cui hanno collaborato l’Unità Operativa di Ginecologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana dell’Ospedale Policlinico S. Orsola – Malpighi e il reparto di Ostetricia ginecologia dell’Ospedale Maggiore – Azienda USL di Bologna, ha coinvolto 242 pazienti che si sono sottoposte ad aborto farmacologico (mifepristone più misoprostolo, come da linee guida) nel primo trimestre di gravidanza. Alle partecipanti è stato chiesto di compilare due questionari validati per stabilire il livello di ansia prima del trattamento medico. A scopo analgesico a tutte le pazienti è stato somministrato dell’ibuprofene; a richiesta è stata prescritta della morfina orale. Dopo un periodo di osservazione di almeno 6 ore dalla prima dose di misoprostolo, il personale infermieristico ha chiesto alle pazienti di indicare con l’aiuto della scala visuo-analogica (VAS) l’intensità del dolore più forte provato durante la procedura (le donne che hanno chiesto la morfina si sono riferite ai sintomi sperimentati prima della sua somministrazione).

Il 38% delle pazienti ha riferito di avere provato dolore severo (VAS ≥70) durante l’aborto farmacologico. I ricercatori hanno riscontrato una correlazione significativa tra il livello di ansia alla baseline e il dolore percepito: le donne con alti livelli di ansia avevano una probabilità tre volte più alta di provare dolore severo (OR 3,33; 95%CI 1,43-7,76). Le donne che avevano sofferto di dismenorrea nell’anno precedente alla procedura avevano un rischio addirittura sei volte più alto rispetto alle altre donne (OR 6,30; 95%CI 2,66-14,91). Al contrario, avere alle spalle un parto vaginale riduceva notevolmente questo rischio (OR 0,26; 95%CI 0,14-0,50).  “I medici dovrebbero salvaguardare il diritto delle donne di interrompere la gravidanza nel modo più confortevole e la gestione del dolore durante l’aborto farmacologico rappresenta ancora un problema – sottolineano gli autori dello studio nell’articolo pubblicato sulla rivista Contraception – L’identificazione delle donne a rischio di dolore severo è cruciale per migliorare l’assistenza e la terapia del dolore durante tale procedura, rendendola un’alternativa più accettabile dell’aborto chirurgico. Servono altri studi per definire il regime analgesico ottimale per queste pazienti, studi che dovrebbero prendere in considerazione anche i fattori predittivi di dolore severo individuati dalla nostra ricerca”.

(Arena A, Moro E, et al. How much will it hurt? Factors associated with pain experience in women undergoing medication abortion during the first trimester. Contraception. 2022 Dec 2;

S0010-7824(22)00440-1. doi:10.1016/j.contraception.2022.11.007)