Troppe proteine fanno male alle arterie
(da Univadis) Da qualche tempo a questa parte, a giudicare dalla sempre maggior offerta di prodotti “high protein” e di integratori, sembra che consumare elevate quantità di proteine sia un must per essere in forma. Ma è veramente così? Superare le quantità giornaliere raccomandate dagli esperti può in realtà essere dannoso, come suggerisce uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Metabolism. (https://www.nature.com/articles/s42255-024-00984-2) Alcuni ricercatori dell’Università di Pittsburgh hanno infatti osservato che una dieta troppo ricca di proteine fa aumentare i livelli di leucina circolante che, agendo sui monociti/macrofagi, esercita un effetto pro-aterogeno.
Proteine e aterosclerosi
L’associazione tra diete ad alto contenuto di proteine e aterosclerosi è già stata ampiamente dimostrata in modelli animali. Una ricerca precedente dello stesso gruppo di ricerca aveva mostrato che le diete high-protein promuovono l’aterosclerosi in topi geneticamente predisposti tramite l’attivazione di una particolare via di segnalazione cellulare, la via mTOR (mammalian target of rapamycin). L’assunzione di elevate quantità di proteine attiva la proteinchinasi mTOR nei monociti/macrofagi e inibisce il processo di autofagia, favorendo la formazione delle placche aterosclerotiche. I ricercatori statunitensi hanno ipotizzato che l’attivazione di mTOR potesse dipendere da specifici amminoacidi “patogenici”.
Il pathway “incriminato”
Sono stati condotti due studi clinici che hanno coinvolto in tutto 23 adulti di entrambi i sessi. Ai partecipanti, in due diverse occasioni, è stato somministrato un pasto liquido ad alto o basso contenuto di proteine (studio 1) o un pasto standard in cui le proteine rappresentavano il 15% o il 22% dell’energia assunta (studio 2). Dopo i pasti sono stati effettuati dei prelievi di sangue per dosare gli amminoacidi plasmatici e per isolare i monociti, misurando poi l’attivazione di mTOR e l’attività autofagica. I ricercatori hanno stabilito che l’attivatore chiave di mTOR nei monociti/macrofagi era la leucina e che la via si segnalazione veniva attivata solo quando il consumo di proteine e i livelli di leucina circolante superavano una certa soglia. Per verificare questa ipotesi sono stati condotti degli esperimenti in vivo, alimentando i topi con diete che fornivano quantità diverse di proteine, in alcuni casi addizionate di leucina. Gli esperimenti hanno confermato il ruolo delle proteine nell’attivazione di mTOR e che la leucina è necessaria e sufficiente per mediare gli effetti dannosi dell’elevato consumo proteico sull’aterogenesi. Anche in questo caso è emerso un effetto soglia.
Quante proteine bisognerebbe consumare
“I livelli di assunzione di proteine raccomandati variano in funzione di diversi parametri (genere ed età) e si riferiscono al peso corporeo” spiega Erna C. Lorenzini, professoressa aggregata di Scienze Tecniche dietetiche applicate presso l’Università degli Studi di Milano. “In generale si raccomanda 0.8-1 g/kg di peso/giorno, per gli adulti sani. Richiedono un maggior apporto proteico (fino a 1,5-2 g/kg peso/giorno) condizioni di malnutrizione con sarcopenia o condizioni in cui il fabbisogno energetico è molto elevato, come alcune patologie cronico degenerative (es. BPCO, cachessia). L’insufficienza renale richiede, invece, una restrizione proteica in relazione al suo stadio”. “Per quanto riguarda la leucina , un amminoacido essenziale, il fabbisogno per gli adulti è di 14 mg/kg di peso corporeo – prosegue nella spiegazione – circa 1 grammo al giorno per un individuo di 70 kg”. Sono ricchi di leucina (e degli altri amminoacidi ramificati) sia alimenti di origine animale, come carne, pesce, uova, latticini, sia alimenti di origine vegetale, come i legumi e la soia. Gli aminoacidi ramificati sono tra gli integratori alimentari più utilizzati dagli sportivi, sebbene solo in casi specifici siano utili e necessari. “Una dieta varia e corrispondente ai fabbisogni garantisce le proteine e tutti gli amminoacidi necessari, soprattutto quelli essenziali, compresa la leucina, anche per gli sportivi non agonisti” avverte Lorenzini. “Integrazioni inopportune, sia di proteine sia di amminoacidi, possono causare intake eccessivi”.