Salute pubblica, 1, 8 miliardi di persone a rischio per scarsa attività fisica. L’allerta Oms

(da Doctor33)   I dati di un nuovo studio, condotto da un team di ricercatori coordinati dall’OMS e pubblicato sulla rivista ‘The Lancet Global Health’, hanno rivelato che quasi un terzo (31%) degli adulti nel mondo, circa 1,8 miliardi di persone, non ha raggiunto i livelli raccomandati di attività fisica nel 2022. Questi risultati indicano una preoccupante tendenza all’inattività fisica tra gli adulti, con un incremento di circa 5 punti percentuali dal 2010 al 2022.

Le percentuali più elevate di inattività fisica sono state osservate nella regione dell’Asia Pacifica ad alto reddito (48%) e nell’Asia meridionale (45%), con livelli di inattività nelle altre regioni che variano dal 28% nei paesi occidentali ad alto reddito, con l’Italia che si pone fra i Paesi con il più alto tasso di inattività fisica in Euroa, al 14% in Oceania.
Preoccupante è anche il divario tra genere ed età. L’inattività fisica è ancora più comune tra le donne rispetto agli uomini a livello globale, con tassi di inattività del 34% rispetto al 29%. In alcuni paesi, questa differenza può arrivare fino a 20 punti percentuali. Inoltre, le persone oltre i 60 anni sono meno attive rispetto ad altri adulti, sottolineando l’importanza di promuovere l’attività fisica tra gli anziani.

Se questa tendenza dovesse continuare, i livelli di inattività potrebbero ulteriormente salire al 35% entro il 2030, mettendo seriamente a rischio l’obbiettivo, fissato dalla stessa OMS, di riduzione della sedentarietà.
L’Organizzazione Mondiale raccomanda, infatti, agli adulti di praticare almeno 150 minuti di attività fisica moderata o 75 minuti di attività vigorosa, o equivalenti, ogni settimana. L’inattività fisica aumenta il rischio di malattie cardiovascolari come infarti e ictus, diabete di tipo 2, demenza e tumori come quelli al seno e al colon.
Sforzi collettivi basati su partenariati tra governo e attori non governativi e maggiori investimenti in approcci innovativi saranno necessari per raggiungere le persone meno attive e ridurre le disuguaglianze nell’accesso a misure che promuovano e migliorino l’attività fisica.

Nonostante i preoccupanti risultati globali, ci sono alcuni segnali di miglioramento in alcuni Paesi. Lo studio ha mostrato che quasi la metà degli Stati del mondo ha registrato miglioramenti negli ultimi dieci anni e 22 sono stati identificati come sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo globale di ridurre l’inattività del 15% entro il 2030.

“L’inattività fisica è una minaccia silenziosa per la salute globale, contribuendo in modo significativo al carico delle malattie croniche,” ha affermato il Dr. Rüdiger Krech, Direttore del dipartimento per la Promozione della Salute OMS. “Dobbiamo trovare modi innovativi per motivare le persone a essere più attive, considerando fattori come l’età, l’ambiente e il contesto culturale. Rendendo l’attività fisica accessibile, conveniente e piacevole per tutti, possiamo ridurre significativamente il rischio di malattie non trasmissibili e creare una popolazione più sana e produttiva.”
“Questi nuovi dati evidenziano un’opportunità persa per ridurre il cancro, le malattie cardiache e migliorare il benessere mentale attraverso l’aumento dell’attività fisica”, ha dichiarato il Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’OMS. “Dobbiamo rinnovare il nostro impegno per aumentare i livelli di attività fisica e dare priorità ad azioni audaci, incluse politiche rafforzate e maggiori finanziamenti, per invertire questa preoccupante tendenza.”

Alla luce di questi risultati, l’OMS sta esortando i paesi a rafforzare l’implementazione delle politiche per promuovere e facilitare l’attività fisica attraverso sport di base, ricreazione attiva e trasporti (camminare, andare in bicicletta e usare i trasporti pubblici), tra le altre misure. “Promuovere l’attività fisica va oltre la promozione della scelta dello stile di vita individuale richiederà un approccio che coinvolga tutta la società e la creazione di ambienti che rendano più facile e sicuro per tutti essere più attivi in modi che trovano piacevoli per trarre i numerosi benefici per la salute dell’attività fisica regolare,” ha concluso la Dr.ssa Fiona Bull, Capo dell’Unità per l’Attività Fisica dell’OMS.

(https://www.thelancet.com/journals/langlo/article/PIIS2214-109X(24)00150-5/fulltext)