Aifa: monitoraggio a vita per pazienti curati con Car-T
(da Fimmg.org) I pazienti che si sono sottoporsi a terapie anti-cancro Car-T “devono essere monitorati per tutta la vita” poiché hanno un rischio più alto di sviluppare un nuovo tumore anche anni dopo il trattamento. È quanto afferma l’Agenzia Italiana del Farmaco in una nota informativa importante concordata con le autorità regolatorie europee e indirizzata ai medici. “Sono state segnalate neoplasie secondarie maligne originate da cellule T, incluse neoplasie maligne positive al recettore dell’antigene chimerico (Car), che si sono verificate in un periodo di tempo che va da alcune settimane fino a diversi anni dopo il trattamento” con una terapia cellulare Car-T, spiega l’Agenzia. Fino ad aprile 2024, nel mondo circa 42.500 pazienti sono stati trattati con questi medicinali, a oggi approvati per il trattamento di diverse neoplasie ematologiche, dalla leucemia acuta a cellule B, a sottotipi specifici di linfoma a cellule B e al mieloma multiplo. Fino ad aprile 2024, l’Agenzia Europea per i Medicinali (Ema) ha valutato 38 casi di tumori delle cellule T insorti dopo il trattamento con terapie cellulari Car-T. Tra questi, in 7 casi è stato rilevato il ‘costrutto Car’, cioè il recettore inserito nelle cellule immunitarie per riconoscere selettivamente le cellule tumorali. “Ciò suggerisce che la terapia cellulare Car-T sia stata coinvolta nello sviluppo della malattia”, spiega l’Aifa. La possibilità di sviluppare neoplasie secondarie è un rischio noto di queste terapie ed è inserito tra le informazioni a fin dalla loro approvazione, precisa l’Agenzia.