I Rimedi naturali, andrebbero sempre discussi con il proprio medico

(da M.D.Digital)   Il medico dovrebbe essere edotto in relazione ai rimedi naturali che i pazienti affetti da cardiopatie di vario genere potrebbero assumere, in modo da essere in grado di valutare le potenziali implicazioni cliniche, i benefici e i possibili effetti collaterali. Il tema è stato oggetto di una review pubblicata su Journal of the American College of Cardiology.
I rimedi naturali non richiedono studi clinici prima della loro commercializzazione né tanto meno approvazioni da parte di agenzie regolatorie, così la loro efficacia e sicurezza non sempre risultano provate. Una recente survey ha rivelato che un soggetto su 5 assume un rimedio naturale o un supplemento dietetico almeno una volta nella vita. Nella review sono stati valutati 42 preparati con possibili indicazioni per malattie cardiovascolari (ipertensione, scompenso cardiaco, coronaropatia, dislipidemia, malattie tromboemboliche o arteriopatia periferica) e tra questi ne sono stati selezionati 10 più comunemente utilizzati in terapia cardiovascolare per discuterne indicazioni, dati biologici e clinici, dati di sicurezza. I ricercatori hanno osservato che vi è una complessiva mancanza di evidenze e non è sempre possibile stabilire una chiara relazione causa-effetto tra esposizione a questi rimedi e potenziali effetti indesiderati. Suggeriscono dunque che, a causa della popolarità di questi rimedi e delle potenziali interazioni con altre terapie, sarebbe sempre opportuno indagarne l’uso presso i pazienti. Va detto che spesso i pazienti non forniscono volontariamente informazioni relativamente all’uso di questi composti poiché non vengono percepiti come farmaci veri e propri. Diventa così importante un’indagine da parte del medico, anche perchè si è osservato come l’uso di rimedi naturali è associato a una bassa aderenza alle terapie convenzionali, con tutti i problemi che ne possono derivare. I potenziali rischi derivati da scarsa compliance o da eventuali interazioni devono essere illustrate e discusso con il paziente.
In questo studio i ricercatori hanno anche sottolineato l’importanza dell’educazione e della consapevolezza in materia da parte del medico, considerando che lo studio delle medicine complementari o alternative non fa parte dei piani di studio. Avere una soddisfacente conoscenza permetterebbe di fornire un altro livello di cura dove la parte informativa comprende i diversi approcci terapeutici, tradizionale e alternativo, con accenti tanti sull’efficacia quanto sugli eventuali eventi avversi o le possibili interazioni.
(Liperoti R, et al. Herbal Medications in Cardiovascular Medicine. J Am Coll Cardiol 2017; 69: 1188-99.)