Frutta e verdura: attenzione a quella sporca dozzina!

(da M.D.Digital)  La maggior parte dei consumatori non sa che i residui dei pesticidi sono una presenza comune nella frutta e nella verdura che viene acquistata e consumata. E purtroppo non serve che i vegetali vengano lavati o pelati: un’analisi condotta da un’associazione ambientalista americana, l’Environmental Working Group (EWG), ha messo in evidenza che circa il 70% dei campioni di prodotti coltivati convenzionalmente risulta contaminato con residui di pesticidi.  I test condotti dal dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti d’America (United States Department of Agriculture, USDA) hanno riscontrato un totale di 230 diversi pesticidi e prodotti della loro degradazione in migliaia di campioni di prodotti analizzati. L’analisi dei test condotti dall’EWG ha rilevato che esistono nette differenze tra i vari tipi di sostanze tossiche presenti e sulla base di questi risultati ha compilato una Guida per gli acquirenti che include frutta e verdura in due categorie: quella definita “la sporca dozzina” (Dirty Dozen) che include prodotti con il maggior numero di residui di antiparassitari, e un secondo elenco di 15 prodotti “puliti” (Clean Fifteen), nei quali i residui erano presenti in basse quantità se non addirittura assenti.
Venticinque anni dopo che l’Accademia Nazionale delle Scienze (PESTICIDES in the DIETS OF INFANTS AND CHILDREN; https://www.nap.edu/read/2126) ha diffuso un importante rapporto che solleva preoccupazioni sull’esposizione dei bambini ai pesticidi tossici attraverso la dieta, gli americani ogni giorno consumano ancora una miscela di queste sostanze tossiche. Se da una parte le verdure e la frutta sono componenti essenziali di una dieta sana, la ricerca suggerisce che i pesticidi presenti nei vegetali possono comportare importanti rischi per la salute.
I risultati degli studi EARTH sollevano importanti domande circa la sicurezza delle miscele di pesticidi trovati nei vegetali e suggeriscono ai consumatori di cercare di acquistare e consumare frutta e verdura con il minor numero di residui di pesticidi. Quando la disponibilità di prodotti di origine biologica è bassa il consumatore può fare affidamento sulle liste compilate dall’Environmental Working Group, che permettono di godere dei benefici per la salute di una dieta ricca di frutta e verdura limitando l’esposizione ai pesticidi.
Vediamo nel dettaglio cosa è stato riscontrato negli alimenti della lista “la sporca dozzina”.
Fragole – In un campione di fragole era presente il numero incredibile di 22 residui di pesticidi. Un terzo di tutti i campioni di fragole esaminati conteneva 10 o più pesticidi.
Spinaci – Il 97% dei campioni di spinaci conteneva residui di pesticidi. In particolare sono state rilevate concentrazioni relativamente elevate di permetrina, un insetticida neurotossico.
Pesche nettarine – Quasi il 94% dei campioni di pesche conteneva due o più pesticidi. Un campione di nettarine coltivate convenzionalmente conteneva residui di 15 pesticidi.
Mele – Il 90% delle mele provenienti da coltivazioni convenzionali presentava residui di pesticidi. L’80% delle mele controllate conteneva difenilamina, un pesticida vietato in Europa.
Uva – i campioni di frutta esaminati contenevano in media cinque residui di pesticidi. Oltre il 96% delle uve di coltivazioni convenzionali è risultato positivo ai residui di antiparassitari.
Pesche -Oltre il 99% delle pesche di coltivazioni convenzionali presentava residui di pesticidi rilevabili. È stata rilevata una media di quattro residui di pesticidi sui frutti.
Ciliegie – È stata confermata la presenza di una media di cinque pesticidi. Il 30% dei campioni di ciliegie conteneva iprodione, un pesticida non consentito in Europa, che può provocare tumori.
Pere – Questi frutti contenevano diversi pesticidi in concentrazioni relativamente elevate, inclusi insetticidi e fungicidi. Più della metà delle pere di coltivazioni convenzionali testate presentavano residui di cinque o più pesticidi.
Pomodori – Sono stai rilevati quasi quattro pesticidi sul pomodoro coltivato convenzionalmente. Un campione conteneva 15 diversi pesticidi e prodotti di degradazione dei pesticidi.
Sedano – Oltre il 95% dei campioni di sedano coltivato convenzionalmente è risultato positivo ai pesticidi. In un campione sono stati rilevati 13 pesticidi.
Patate – Questi tuberi avevano più residui di antiparassitari in termini di peso rispetto a qualsiasi altra coltura. Un pesticida in particolare, il clorpropham, costituiva la maggior parte dei pesticidi rilevati sulle patate.
Peperoni dolci – Quasi il 90% dei campioni di peperoni dolci conteneva residui di pesticidi. Questa verdura può contenere un minor numero di residui di pesticidi rispetto ad altri esponenti della “sporca dozzina”, ma i pesticidi tendono ad essere più tossici per la salute umana.

E per finire, i campioni di peperoncino analizzati sono risultati positivi alla presenza di residui di pesticidi, presenti nei ¾ dei campioni. Sono stati inclusi in questa lista poiché le tracce presenti appartengono a pesticidi altamente tossici.
Legami che sono molto pericolosi
Pestici e tumori – è certamente la correlazione meglio documentata. Oltre 260 studi portano all’incriminazione dei due terzi dei pesticidi di uso più frequente. Sono particolarmente esposti al rischio i bambini: l’esposizione a insetticidi domestici a base di organofosforici aumenta il loro rischio di tumori al cervello. Pericolosa anche l’esposizione a solventi clorurati presenti, oltre che nei pesticidi, anche nelle pitture spray, in alcune tinture e pigmenti che aumenta il rischio di leucemia infantile. Diversi studi hanno anche confermato un maggior rischio di tumore mammario nella donna, di tumore alla prostata e di linfomi.
Pesticidi e malattia di Parkinson – alcuni pesticidi di derivazione “naturale”,quale il rotenone la cui molecola attiva viene estratta da una pianta tropicale, hanno responsabilità nel favorire la comparsa di malattia di Parkinson. Se in Europa la vendita del rotenone è vietata, non si può dire lo stesso in altre aree geografiche: si tratta infatti di uno dei diserbanti maggiormente utilizzato nel mondo.
Pesticidi e asma – alcuni studi americano hanno confermato che nei bambini l’esposizione a pesticidi nel loro primo anni di vita determina un raddoppio del rischio di svilupapre asma dopo i 5 anni.
Pesticidi e sviluppo mentale – Nelle zone trattate con dispersione aerea di piretroide (insetticida utilizzato per debellare le zanzare portatrici del virus dell’encefalite equina) si registra un aumento del 25% di bambini autistici o portatori di ritardi dello sviluppo mentale. La prole di donne esposte al piretroide prima del concepimento o nel terzo trimestre di gestazione ha un rischio maggiore del 70-100% di avere disturbi mentali. Un altro studio ha confermato che i bambini che presentano tracce di organofosforici nelle urine hanno una maggiore probabilità di soffrire di deficit di attenzione e iperattività.
Pesticidi e fertilità – Un recente studio pubblicato su JAMA Internal Medicine ha osservato un’associazione sorprendente tra il consumo di alimenti ad alto contenuto di pesticidi e i problemi di fertilità tra i partecipanti allo studio EARTH dell’Università di Harvard. Le donne che riferivano un consumo di due o più porzioni al giorno di prodotti contaminati da livelli più elevati di residui di pesticidi avevano il 26% in meno di probabilità di avere una gravidanza a termine rispetto a coloro che avevano un consumo più ridotto di questi alimenti. Un precedente studio condotto su soggetti di sesso maschile aveva trovato associazioni analoghe tra consumo di prodotti ad alto residuo e salute riproduttiva.
Pesticidi e diabete – Negli agricoltori che utilizzano insetticidi organoclorati per almeno 100 giornate all’anno si è osservato un rischio aumentato dal 50% al 100% di sviluppare diabete.
Bouchard MF, et al. Attention-deficit/hyperactivity disorder and urinary metabolites of organophosphate pesticides. Pediatrics 2010; 125: e1270-7.

(Brown TP, et al. Pesticides and Parkinson’s disease–is there a link? Environ Health Perspect 2006; 114: 156-64.

Chiu Y-H,et al. Association Between Pesticide Residue Intake From Consumption of Fruits and Vegetables and Pregnancy Outcomes Among Women Undergoing Infertility Treatment With Assisted Reproductive Technology. JAMA Intern Med 2018; 178: 17-26.

https://www.ewg.org/foodnews/dirty-dozen.php

Leiss J, et al. 1995. Home pesticide use and childhood cancer: A case-control study. Am J Public Health 1995; 85: 249-252.

Lowengart RA, et al. Childhood leukemia and parents’ occupational and home exposures. J Natl Cancer Inst 1987; 79: 39-46.

Montgomery MP, et al. Incident diabetes and pesticide exposure among licensed pesticide applicators: Agricultural Health Study, 1993-2003. Am J Epidemiol 2008; 167: 1235-46.

Nielsen SS, et al. Childhood brain tumors, residential insecticide exposure, and pesticide metabolism genes. Environ Health Perspect 2010: 118: 144-9.

Salam MT, et al. Early-life environmental risk factors for asthma: findings from the Children’s Health Study. Environ Health Perspect 2004; 112: 760-5.

Settimi L, et al. Prostate cancer and exposure to pesticides in agricultural settings. Int J Cancer 2003; 104: 458-61.

Teitelbaum SL, et al. Reported residential pesticide use and breast cancer risk on Long Island, New York. Am J Epidemiol 2007; 165: 643-51.)