Gli acidi biliari nell’abuso da cocaina

(da Fimmg.org)   Gli acidi biliari riducono il “craving” da cocaina, secondo un nuovo studio del Vanderbilt University Medical Center e dell’Università di Birmingham, Alabama, pubblicato recentemente su “PLOS Biology”. Charles Flynn, PhD, professore associato di chirurgia, Naji Abumrad, MD e John L. Sawyers, professore di scienze chirurgiche, hanno studiato a lungo i cambiamenti metabolici associati alla chirurgia bariatrica. I pazienti obesi sottoposti a chirurgia bariatrica subiscono cambiamenti radicali riguardo la regolazione del glucosio e le preferenze di gusto e desiderio di cibo, subito dopo l’intervento. La domanda che si ponevano i ricercatori era se elevati livelli di acidi biliari ematici, segno distintivo della chirurgia bariatrica, fossero stati in grado di colpire i centri di ricompensa del cervello per diminuire il piacere di mangiare cibi ricchi di grassi. Da qui l’ulteriore quesito: se la chirurgia bariatrica interessa i centri cerebrali di ricompensa, che cosa potrebbe influire sulle proprietà gratificanti riguardanti le droghe d’abuso? La chirurgia bariatrica più comunemente eseguita –il bypass gastrico Roux-en-Y- limita le dimensioni dello stomaco e modifica il percorso del cibo attraverso il tratto digerente. Cambia anche il punto in cui gli acidi biliari entrano nell’intestino tenue, dal tratto superiore a uno terminale e il cambiamento aumenta i livelli circolanti di acidi biliari nell’organismo. Per esplorare gli effetti della chirurgia bariatrica e degli effetti dell’aumento degli acidi biliari, il gruppo di Flynn ha sviluppato una procedura chirurgica nei topi, chiamata diversione biliare, in cui la cistifellea viene collegata chirurgicamente al termine dell’intestino tenue: la deviazione biliare nel topo obeso produce tutti gli effetti favorevoli della chirurgia bariatrica come perdita di peso, riduzione dell’assunzione di cibo e migliore tolleranza orale al glucosio. Con la collaborazione di Aurelio Galli, PhD, ex membro della Vanderbilt University e ora ricercatore dell’Università dell’Alabama, i medici hanno scoperto che la diversione biliare nei topi con peso normale riduceva l’aumento della dopamina, indotto dalla cocaina e, conseguentemente, i comportamenti associati allo stupefacente. I ricercatori hanno testato gli effetti di un acido biliare sintetico, l’acido obeticolico (OCA), clinicamente approvato per trattare la colangite biliare primitiva. Nei topi non trattati chirurgicamente, la somministrazione di OCA imitava gli effetti della diversione biliare nel ridurre i comportamenti associati alla cocaina. I ricercatori hanno inoltre dimostrato che il recettore per l’acido biliare TGR5 media gli effetti degli acidi biliari e dell’OCA nel nucleo accumbens, una regione del cervello che svolge un ruolo centrale nei circuiti di ricompensa. Questo studio è il primo a dimostrare una relazione tra acidi biliari e sistema nervoso centrale, riguardo l’alterazione dei comportamenti legati ai fenomeni di ricompensa e apre la possibilità di trattare l’abuso di droga con metodi nuovi. “Non sappiamo –conclude Flynn- se gli acidi biliari cureranno la dipendenza da cocaina negli esseri umani. L’acido obeticolico è già clinicamente approvato, quindi potrebbe essere possibile passare rapidamente a studi clinici sulla sua efficacia nel trattamento della dipendenza”.