Ecm, si fa strada l’autoformazione. Ecco di cosa si tratta

(da Doctor33)    Non solo lettura di libri e riviste: nell’autoformazione concessa a tutti i professionisti sanitari i farmacisti fanno un passo avanti e fanno rientrare anche incontri organizzati in ambito sanitario ed attività di volontariato. Questo dopo che, grazie alla recente delibera della Commissione nazionale Ecm, è aumentata dal 10 al 20% dei crediti totali la percentuale di crediti acquisibili formandosi da soli per il triennio 2017-19. I medici invece non seguiranno la stessa strada. «È vero, ed è scritto nella norma, che le Federazioni rappresentate nella Commissione Formazione Continua possono identificare altre forme di autoformazione, come ha fatto la Federazione degli Ordini dei Farmacisti, ma per ora non prevediamo nulla. È prioritario attivare per il 2019 le forme di educazione continua previste, e divulgare questa importante chance», spiega Roberto Stella, coordinatore Area strategica Formazione Fnomceo.
Con delibera del 27 settembre scorso, la Commissione Formazione continua ha incluso nell’autoformazione la lettura di riviste scientifiche, di capitoli di libri e di monografie non preparati da provider accreditati Ecm e privi di test di valutazione. Dopo qualche settimana una circolare della Federazione degli ordini dei farmacisti Fofi ha aggiunto tra le attività con crediti di autoformazione la partecipazione degli iscritti ad assemblee ove si trattino temi di aggiornamento professionale; la frequenza di corsi-incontri-eventi di aggiornamento organizzati dall’Ordine, Associazioni professionali, Società scientifiche o soggetti con esperienza in campo sanitario; la prestazione di attività professionale in enti di volontariato come l’Associazione Nazionale Farmacisti Volontari per la Protezione civile. «E’ una decisione legittima -commenta Stella- dove peraltro si sottolinea il criterio di attribuire crediti in funzione dei contenuti formativi. Ad esempio, l’assemblea dell’ordine non potrà limitarsi al voto del bilancio, ma dovrà prevedere una o più ore di taglio formativo o in campo etico-deontologico o in campo tecnico-professionale, e perché si producano crediti ciò andrà riportato nell’Ordine del giorno. Al rispetto delle regole sovrintenderà la Commissione Nazionale Formazione continua».
«Come Fnomceo -continua Stella -intendiamo concentrarci in questa fase nella promozione dell’autoformazione. Pochi colleghi l’hanno attivata; in nemmeno 500 hanno stampato il format dal sito Cogeaps, lo hanno compilato, firmato, scansionato e inviato con un documento d’identità. Occorre a mio avviso intanto far capire a chi ha avuto nel triennio meno crediti di quanto si attendesse, che ora può valorizzare l’aggiornamento individuale svolto su riviste o in momenti non strutturati, partecipando a ricerche o scrivendo articoli scientifici, e che è semplice documentare le attività. Basta un’autocertificazione da registrare sul portale www.cogeaps.it: si dichiara su apposito modello di aver letto articoli o vari numeri di una rivista o di un libro, o di aver studiato linee guida, od altre forme di aggiornamento, per un ammontare di ore da trasformare in crediti, uno per ogni ora, fino alla concorrenza del 20% del debito formativo del triennio. L’alternativa è inviare l’autocertificazione per la registrazione all’Ordini, i quali trasmetteranno al Cogeaps i crediti». I contenuti devono essere di riviste indicizzate o comunque di settore, «da BMJ, NEJM, JAMA, a quelle di rilievo nazionale o internazionale riconosciute, e gli Ordini saranno preposti a controllare quanto dichiarato, e potranno entrare nel merito delle cose fatte. In sostanza -ribadisce Stella- abbiamo introdotto un ulteriore strumento per i colleghi con difficoltà oggettive ad acquisire crediti, e prima di ipotizzare avanzamenti vogliamo vederlo all’opera».