La terapia dell’osteoporosi trascura il sesso maschile

(da M.D.Digital)   Le donne anziane hanno una probabilità tre volte maggiore di essere trattate per l’osteoporosi rispetto agli uomini. Il problema è particolarmente evidente negli uomini di età superiore agli 80 anni, la maggior parte dei quali soddisferebbe i criteri di trattamento. Lo rivela una ricerca pubblicata sul Journal of Investigative Medicine. Si stima che siano circa 10 milioni le persone con osteoporosi e ogni anno si verificano 2 milioni di fratture, con un costo di 19 milioni di dollari (i dati si riferiscono agli Usa). E si prevede che, con il progressivo invecchiamento della popolazione, queste cifre saliranno a 3 milioni di fratture al costo di 25 milioni di dollari entro il 2025.  L’osteoporosi maschile rappresenta un grave problema di salute poiché nell’uomo i loro rischi di morte e di malattia dopo una frattura dell’anca sono più alti rispetto a quelli che si osservano delle donne.   
Nello studio i ricercatori hanno confrontato i dati relativi allo screening e al trattamento dell’osteoporosi in 13.704 uomini e donne di età superiore ai 70 anni. Le valutazioni comprendevano le scansioni DXA, per la misurazione della densità minerale ossea, la valutazione del livello di vitamina D e il trattamento con supplementi di vitamina D/calcio e/o bifosfonati.   Sono stati esaminati due gruppi: il primo comprendeva 11.604 uomini e 463 donne con l’età come unico fattore di rischio per la frattura dell’anca; il secondo gruppo comprevendeva 1637 uomini a più alto rischio di osteoporosi, a causa di una precedente frattura, terapia steroidea o terapia ormonale (androgenica). I ricercatori hanno valutato il rischio di una frattura dell’anca osteoporotica nei successivi 10 anni, utilizzando una versione abbreviata di uno strumento di valutazione del rischio convalidato (FRAX) che includeva fattori come etnia, età, peso e altezza e precedenti fratture.
Come previsto, l’aumento dell’età è stato associato a un maggiore rischio di fratture nel successivo decennio sia per gli uomini che per le donne. Ma circa la metà (48%) degli uomini di 75-79 anni, con l’età come fattore di rischio, aveva un rischio di frattura dell’anca di 10 anni del 3% o superiore, nel senso che soddisfacevano i criteri di soglia per il trattamento. Questo è salito all’88% di quelli di età superiore agli 80 anni. E tra gli uomini a più alto rischio, la proporzione di quelli con un rischio di frattura dell’anca di 10 anni variava dal 69 al 95%.  La gestione della patologia non è risultata ottimale,soprattutto in relazione al sesso di appartenenza. Negli uomini era significativamente meno probabile l’esecuzione di test di screening, in particolare nei soggetti di età superiore ai 80 anni, anche quando avevano soddisfatto i criteri per il trattamento. Se classificate per età, le donne avevano una probabilità di oltre 5 volte maggiore di eseguire una scansione DXA (63% vs 12%) e circa il doppio delle probabilità di valutazione dei livelli di vitamina D (39% vs 18%). Avevano anche una probabilità tre volte superiore di ricevere supplementi di calcio/vitamina D (63% vs 20%) e di essere trattati con bifosfonati (44% vs 5%).
Tra gli uomini di età superiore agli 80 anni, solo uan percentuale compresa tra il 10 e il 13% era stato sottoposto a valutazione della densità ossea e meno di uno su 10 era stato trattato con bifosfonati.
Inoltre, i test e il trattamento dell’osteoporosi tra gli uomini a elevato rischio di frattura dell’anca sono stati “sorprendentemente bassi”, in particolare quelli che avevano già avuto una frattura dell’anca.
Tra le ipotesi avanzate dagli autori per spiegare questo grande divario vi potrebbe essere una scarsa conoscenza delle linee guida per lo screening dell’osteoporosi per gli uomini, o il fatto che viene data priorità ad altre malattie. Ma questi risultati, concludono, sembrano anche suggerire che le linee guida sono inadeguate nell’identificare in modo efficace gli uomini anziani che beneficerebbero di uno screening e di un trattamento per la prevenzione delle fratture.
(Narla RR, et al. Suboptimal osteoporosis evaluation and treatment in older men with and without additional high-risk factors for fractures. J Investig Med 2019; pii: jim-2018-000907. doi: 10.1136/jim-2018-000907. )