Il Manifesto delle professioni sanitarie e sociali per il futuro del Ssn

(da M.D.Digital)    I rappresentanti di dieci Ordini delle professioni sanitarie hanno messo a punto un Manifesto unitario in cui sottolineano al Governo e alle Regioni i loro timori e fanno richieste precise su cui indirizzare il futuro del Ssn. Inoltre precisano che l’evoluzione del sistema sanitario deve essere fatto a nome e “per tutti i cittadini in modo assolutamente universalistico e uguale per tutti”. E non potrà prescindere dal contributo dei professionisti che vi lavorano.
Il Manifesto che le professioni sanitarie e sociali mettono sul tavolo di Governo, Parlamento e Regioni contiene sei precise richieste:
1. intensificare la collaborazione con le professioni sanitarie e sociali e i loro enti esponenziali perché il Ssn garantisca effettivamente e uniformemente i diritti costituzionalmente tutelati dei cittadini;
2. rispettare i principi costituzionali di uguaglianza, solidarietà, universalismo ed equità alla base del Servizio sanitario e ne confermarne il carattere nazionale;
3. elaborare un’analisi rischi/benefici delle proposte di autonomia differenziata presentate dalle Regioni per misurarne l’impatto sulla finanza pubblica e sulla tenuta di tutti i servizi sanitari regionali;
4. adottare iniziative per parametrare il fabbisogno regionale standard anche in base alle carenze infrastrutturali, alle condizioni geomorfologiche e demografiche e alle condizioni di deprivazione e di povertà sociale;
5. garantire il superamento delle differenze tra i diversi sistemi sanitari regionali anche mediante la definizione e implementazione di un Piano Nazionale di Azione per il contrasto alle diseguaglianze;
6. scongiurare il rischio che sia pregiudicato il carattere nazionale del nostro Servizio sanitario.
“Il Governo deve porre al centro dell’agenda politica il tema della tutela e unitarietà del Servizio sanitario nazionale – hanno affermato unanimi i presidenti delle 10 Federazione (30 professioni) presenti – e sollecitare le Regioni al rispetto dell’art. 2 della Costituzione che ricorda alle Istituzioni i doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale su cui deve fondarsi la vita del Paese, dell’art. 3 (eguaglianza dei cittadini) e dell’art. 32 della Costituzione (tutela della salute)”.
Le professioni della salute chiedono alcuni impegni precisi a Governo e Regioni: l’attivazione di un tavolo di lavoro permanente dove potersi regolarmente confrontare sulle politiche sanitarie, anche con la partecipazione dei rappresentanti dei cittadini;  la sottoscrizione con tutte le professioni sanitarie e sociali e l’attivazione in tutte le Regioni e secondo schemi omogenei condivisi dei recenti protocolli voluti dalle Regioni per instaurare un rapporto diretto con i professionisti e garantire un servizio sanitario universalistico e omogeneo; che i cittadini si facciano parte attiva ponendo con iniziative per garantire tutti gli aspetti sottolineati nel manifesto