Inibitori della pompa protonica: nuovi dati confermano che è necessario usarli con cautela

(da Univadis)   I pazienti che, senza un’indicazione documentata, assumono inibitori della pompa protonica (IPP) hanno un eccesso di mortalità dovuto a malattia cardiovascolare, malattia renale cronica e tumori del tratto gastrointestinale superiore. Una storia pregressa di malattia cardiovascolare, malattia renale cronica e tumori del tratto gastrointestinale superiore non modifica la relazione tra l’uso di IPP e il rischio di morte per le cause suddette.

Descrizione dello studio  Sono stati analizzati i database del Dipartimento degli Affari dei Veterani degli Stati Uniti d’America. Sono stati identificati i soggetti che tra il 2002 e il 2004 hanno iniziato a usare farmaci per sopprimere la secrezione acida: IPP (n=157.625) o anti-H2i (n=56.842).  È stata valutata l’associazione tra l’uso dei farmaci e la causa di morte (follow-up: 10 anni).  Fonti di finanziamento: US Department of Veterans Affairs, Washington University in St Louis.

Risultati principali   Le morti in eccesso per 1.000 pazienti che assumevano IPP erano 45,20 (IC 95% 28,20-61,40).  Il 38,65% di queste morti erano legate a malattie del sistema cardiocircolatorio, il 28,63% a neoplasie, il 13,83% a malattie del sistema genito-urinario e il 9,29% a malattie infettive e parassitosi.  Il rischio di mortalità per ogni causa e il rischio di mortalità per malattia del sistema cardiocircolatorio, neoplasia e malattia del sistema genito-urinario aumentava all’aumentare della durata cumulativa dell’esposizione agli IPP.  Tra i pazienti senza un’indicazione documentata per l’uso di farmaci per sopprimere la secrezione acida (n=116.377), l’assunzione di IPP si associava con un eccesso di mortalità per malattia cardiovascolare (22,91; IC 95% 11,89-33,57), malattia renale cronica (4,74; 1,53-8,05) e tumore del tratto gastrointestinale superiore (3,12; 0,91-5,44).  Il rischio di morte dovuto a queste cause non era modificato da una storia di malattia cardiovascolare, malattia renale cronica o tumore del tratto gastrointestinale superiore.

Limiti dello studio  La coorte in esame presenta caratteristiche peculiari (maschi, anziani, caucasici), i risultati potrebbero non essere generalizzabili.  L’esposizione ai farmaci è ipotizzata sulla base delle prescrizioni.

Perché è importante   Gli IPP sono spesso utilizzati senza indicazione e per periodi protratti. Lo studio mostra che l’eccesso di mortalità associato all’uso di IPP, già noto, è dovuto a malattia cardiovascolare, malattia renale cronica e tumori del tratto gastrointestinale superiore.  Le evidenze disponibili implicano che è fondamentale utilizzare gli IPP solo quando esiste l’indicazione medica e solo per il tempo strettamente necessario.

(Xie Y, Bowe B, et al. Estimates of all cause mortality and cause specific mortality associated with proton pump inhibitors among US veterans: cohort study. BMJ 2019;365:l1580.  doi:10.1136/bmj.l1580