Bronchiolite: sebbene non servano, in molti Paesi ad alto reddito si continuano a usare farmaci

(da Univadis)   Messaggi chiave   Il 20% dei bambini ricoverati in pronto soccorso per bronchiolite nel 2013 in 8 diversi Paesi ad alto reddito è stato dimesso con la prescrizione di un farmaco, nonostante le linee guida lo sconsiglino per mancanza di prove di efficacia.  Nel Regno Unito e Irlanda si prescrivono meno farmaci in queste situazioni; in Spagna e Portogallo si fa quasi 10 volte più spesso.    In questi ultimi due Paesi non si usano steroidi, in genere poco utilizzati anche altrove; il salbutamolo, invece, arrivava a essere prescritto negli Stati Uniti in un caso su 3.  La prescrizione di farmaci non è risultata associata in maniera significativa al numero di successivi accessi o ricoveri.

Descrizione dello studio   Analisi secondaria dello studio di coorte retrospettivo multinazionale noto come Pediatric Emergency Research Networks.  Sono stati inclusi i bambini di età inferiore a 12 mesi dimessi con bronchiolite tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2013 da 38 pronto soccorsi in Australia e Nuova Zelanda, Canada, Spagna e Portogallo, Regno Unito e Irlanda, e Stati Uniti. L’outcome primario era la prescrizione di una qualche farmacoterapia alla dimissione. Gli esiti secondari erano successivi accessi al pronto soccorso o ricoveri per bronchiolite entro 21 giorni dalla dimissione.

Risultati principali   Su 1.566 bambini dimessi dal pronto soccorso nei diversi Paesi nel periodo considerato, a 317 (20%) sono stati prescritti farmaci per la bronchiolite.  Le prescrizioni di corticosteroidi erano rare, e variavano dallo 0% (0 su 68 bambini) in Spagna e Portogallo, al 6% (25 su 452) negli Stati Uniti.  Le prescrizioni di salbutamolo variavano dal 5% (22 su 432) nel Regno Unito e Irlanda, al 32% (146 su 452) negli Stati Uniti.  Rispetto a Regno Unito e Irlanda, la probabilità di prescrivere farmaci era più alta in Spagna e Portogallo (OR 9,22, IC95% 1,70–49,96), negli Stati Uniti (8,20, 2,79–24,11), Canada (5,17, 1,61–16,67) e Australia e Nuova Zelanda (1,21, 0,36–4,10).  Dopo aggiustamento, la prescrizione alla dimissione è stata associata a una maggiore età del bambino (per ogni mese in più OR 1,23, IC95% 1,16–1,30; P<0,0001), alla bassa saturazione di ossigeno (per ogni 1% di calo dal 100% OR 1,09, IC95% 1,01–1,18 P<0,031), alla presenza di retrazioni toraciche (OR 1,88, 1,26–2,79 P=0,0020), al network di ricerca pediatrica che ha raccolto i dati (P=0,00050) e al singolo Paese (P=0,00050).

Durante il follow-up, 303 (19%) bambini sono tornati al pronto soccorso, e di questi 129 (43%) sono stati ricoverati, ma l’aver ricevuto una farmacoterapia non è stata associata né ai successivi accessi (P= 0,55) né ai successivi ricoveri (P= 0,50).

Perché è importante   La bronchiolite è una delle principali cause di ospedalizzazione dei lattanti nei paesi ad alto reddito. Evitare la prescrizione di farmaci inutili limita costi e potenziali eventi avversi correlati, senza alimentare false aspettative nei genitori.

(Jamal A, Finkelstein Y, et al. Pharmacotherapy in bronchiolitis at discharge from emergency departments within the Pediatric Emergency Research Networks: a retrospective analysis. Lancet Child & Adolesc Health 2019; 3: 539-547. doi: 10.1016/S2352-4642(19)30193-2.)