Subito un decreto contro la violenza su medici e personale sanitario

(da M.D. Digital)  “È passato tanto tempo, troppo dalla morte di Paola Labriola. Sei anni di quotidiani episodi di violenza ai danni degli operatori sanitari, senza che la politica sia stata in grado di dare risposte adeguate ad un fenomeno che è ormai un’emergenza sociale” – ha dichiarato, in occasione della recente conferenza stampa della Giornata nazionale sulla violenza contro gli operatori sanitari, Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei medici di Bari e della FNOMCeO. “Non bastano più le parole e le commemorazioni. È giunto il momento di agire in modo pragmatico. Il disegno di legge giace alle Camere da troppo tempo. Per questo chiedo al neo Ministro della Salute Roberto Speranza di avere più coraggio”.
Intanto si continuano a registrare episodi di violenza soprattutto nei Pronto Soccorso, come quello accaduto lunedì 16 settembre nel PS dell’Ospedale San Paolo di Napoli.   Un uomo che aveva accompagnato la moglie a ginecologia, spazientito per l’attesa ha dato calci e pugni ai due sanitari. Poi è fuggito con sua moglie. L’evento spiegato sulla pagina facebook “Nessuno tocchi Ippocrate ” che cataloga l’avento come il n.76 del 2019:
“Quando ho visto il medico aggredito in maniera brutale mi è venuto d’istinto raggiungerlo e cercare di bloccare l’aggressore – racconta l’ostetrica 41enne – ma l’uomo che stava prendendo a pugni il dottore ha colpito senza esitazioni anche me, sul corpo e al volto”. L’esplosione di violenza è cominciata quando I sanitari hanno preparato un tracciato per un’altra paziente.
“Stavamo gestendo tre casi di PS ostetrico e il travaglio di due donne che necessitavano di visite- ha spiegato l’ostetrica – l’aggressore insisteva sulla priorità delle condizioni della moglie che non erano da codice rosso, ma per tranquillizzarlo gli siamo venuti incontro, assistendo la donna dopo pochissimi istanti”. Nonostante i tempi veloci, la furia dell’uomo si è scatenata prima contro il medico e poi contro l’ostetrica.

Le richieste della FNOMCeO  – Il Presidente Anelli ha sintetizzato in 5 punti le richieste al Ministro della Salute:
1. Un decreto legge che intervenga subito, inasprendo le pene e permettendo la procedibilità d’ufficio, oltre alla messa in sicurezza di tutte le strutture sanitarie nonché la presenza di un presidio di pubblica sicurezza nei pronto soccorso.
2. Il ripristino dell’Osservatorio contro la violenza agli operatori sanitari, già istituito dalla Ministra Lorenzin, per la revisione della raccomandazione n. 8 ed il monitoraggio degli episodi di violenza.
3. La definizione da parte della SISAC e dei sindacati dei requisiti di sicurezza delle sedi di guardia medica e la revisione della organizzazione del servizio di continuità assistenziale.
4. Un percorso formativo per gli operatori dell’emergenza urgenza e dei medici di continuità assistenziale finalizzato a prepararli alla prevenzione e gestione degli episodi di violenza
5. Provvedimenti di tutela assicurativa degli operatori sanitari per il risarcimento dei danni e delle lesioni conseguenti ad episodi di violenza.  FNOMCeO e FNOPI (Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche) hanno lanciato in conferenza stampa il corso C.A.R.E. per la prevenzione delle aggressioni agli operatori sanitari. Ideato e realizzato dallo psichiatra Massimo Picozzi e fruibile gratuitamente sulla piattaforma della Fondazione Pietro Paci (www.fondazionepietropaci.com), è completamente gratuito per medici e infermieri ed eroga 50 crediti Ecm.