Welfare dei liberi professionisti, l’Enpam anticipa tempi e modi

(da Doctor33)  Puntare sulla maternità, sui mutui o sull’assistenza al “camice” anziano? Oggi scatta l’ora x, in Enpam la Consulta della quota B del Fondo di previdenza generale licenzia le nuove proposte per il welfare dei liberi professionisti, dentisti in testa. E il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione che eroga la pensione e l’assistenza ai medici sarà subito dopo chiamato a deliberarle. Lo ha annunciato Giampiero Malagnino, vicepresidente Enpam, al 28° Congresso di Associazione Italiana Odontoiatri. «In caso di invalidità assoluta e temporanea oggi Enpam eroga con risorse previdenziali, non più assistenziali, all’iscritto l’80% dei suoi emolumenti annui tra il 31° giorno e il 730mo giorno di malattia: quasi due anni. Quindi – ha ricordato Malagnino alla manifestazione, a Riva del Garda-si sono liberate risorse che Enpam ha messo a disposizione del welfare dei liberi professionisti. La Consulta decide in che forma erogare tali risorse».  Tre ipotesi potrebbero trovare, chi più chi meno, risposta positiva. La prima è istituire un fondo a garanzia delle richieste di mutuo alle banche da parte dei colleghi. Richiederebbe l’impiego di uno-due milioni. Spiega Malagnino: «Potrebbe valere non solo per l’acquisto delle attrezzature, ma anche per quello delle mura dell’immobile. Il Fondo aumenta la solvibilità dell’iscritto e ne abbassa il rischio e automaticamente cala il tasso d’interesse chiesto dalla banca. Il secondo impiego è per garantire alle colleghe libere professioniste una maternità più serena». In tal caso, si parla di coprire i costi del primo anno di vita del neonato (dall’asilo nido ai pannolini) oltre il contributo di 1500 euro già erogati a tutte le iscritte. La terza idea è sulla long term care, «un 15 % di noi invecchiando diventa non autosufficiente. Ad agosto 2016 siamo riusciti ad assicurare per la non autosufficienza tutti gli iscritti che non avevano compiuto 70 anni il 31/7/2016: i colleghi che diventano non autosufficienti hanno diritto a 1200 euro non tassati mensili! Si potrebbe aumentare questa somma per i liberi professionisti!». Enpam vorrebbe prendere altre iniziative.  «Abbiamo chiesto alla politica di usare il 5% del rendimento del patrimonio ma nell’ultima Legge finanziaria l’emendamento è saltato, lo riproporremo alla prossima. Abbiamo un patrimonio solido, 23 miliardi, garantito da un meccanismo che commisura l’assegno pensionistico al guadagno del singolo. Il patrimonio, e il suo rendimento, è tale da consentire ad esempio a pari contribuzione un mensile del 25% più ingente rispetto all’Inps, che non ha un patrimonio!». In un congresso che ha dedicato un incontro affollato alla trasformazione degli studi in società tra professionisti (iscritte all’Ordine e legate agli stessi obblighi deontologici dei soci professionisti), il vicepresidente Enpam Malagnino ha poi ricordato come tutte le società che eroghino direttamente prestazioni odontoiatriche, in prevalenza Srl, siano tenute a versare all’Enpam un contributo previdenziale pari allo 0,50% del fatturato. «Ci sono molti ricorsi contro questa norma! Enpam rinuncerebbe a queste risorse se le società non esercitassero l’odontoiatria, ma siccome lo fanno e svolgono un lavoro che di fatto è tolto ai professionisti, il legislatore ha deciso che i contributi li versano anche loro».