Privacy, ecco il decreto attuativo. Le novità e le misure cui adeguarsi
(da Doctor33) È arrivato l'atteso decreto attuativo del General Data Protection Regulation 679/2016 in vigore in Italia dal 25 maggio scorso e anziché abrogare il codice della privacy del 2003 lo armonizza al nuovo regolamento europeo. Il decreto del governo, che di fatto ha prolungato l'esordio del GDPR al 21 agosto, è in Gazzetta Ufficiale dal 4 settembre ma già da fine maggio medici, dentisti, farmacisti devono aver adeguato le misure di sicurezza dei dati, rivisto le informative e il registro dei trattamenti completando con i dati di titolare e incaricati. Le strutture che gestiscono dati su larga scala dovevano inoltre dotarsi di data protection officer, figura delegata a controllare il buon andamento dei trattamenti e a riferire eventuali irregolarità al Garante. Sanzioni - Sempre da maggio sono in vigore le sanzioni. Per i primi otto mesi dalla data di entrata in vigore del decreto, il Garante della privacy dovrà tener conto, nell'applicare le sanzioni amministrative e compatibilmente con le disposizioni del GDPR, della fase di prima applicazione delle disposizioni sanzionatorie.
Studio italiano: il mirtillo rosso previene l’influenza
(da DottNet) L'estratto di mirtillo rosso Oximacro permette di prevenire l'influenza. E' la scoperta del gruppo di ricerca di Virologia del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell'Università di Torino, in collaborazione con Biochimica e Fisiologia Vegetale. I risultati di questa scoperta sono stati pubblicati nella prestigiosa rivista internazionale 'Frontiers in Microbiology'. L'estratto di mirtillo rosso Oximacro, prodotto dall'azienda Biosfered Srl (già spin off accademico dell'Universita di Torino) "e caratterizzato dal contenuto di proantocianidine di tipo A più elevato sul mercato mondiale" afferma il professore Massimo Maffei, presidente e ceo di Biosfered. "Questa caratteristica, risultato di ricerca e sviluppo tutta italiana, ha già permesso di dimostrare in passato l'elevato potere di Oximacro come antibiotico nei riguardi di Escherichia coli uropatogena e come antivirale per le infezioni da Herpes simplex di tipo 1 e 2" "Le proantocianidine, in particolare quelle dimeriche con legami di tipo A (PAC-A2),presenti nell'estratto di mirtillo rosso Oximacro hanno la capacita di inibire in vitro la replicazione dei virus dell'influenza A e B" conferma il Giorgio Gribaudo, ordinario di Microbiologia e virologo del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell'Università di Torino. "In particolare, Oximacro interagisce con l'ectodominio dell'emoagglutinina (HA), una glicoproteina presente sulla superficie del virus dell'influenza e necessaria per l'adesione e l'ingresso nelle cellule ospiti, provocando la conseguente perdita di infettività virale".
Prendi una vacanza: potrebbe prolungarti la tua vita!!
(da Cardiolink ) Questo è il risultato di uno studio di 40 anni presentato all’ESC e accettato per la pubblicazione su 'The Journal of Nutrition, Health & Aging'. "Non pensare che avere uno stile di vita salutare compensi il lavoro troppo duro e non fare le vacanze", ha affermato Timo Strandberg, dell'Università di Helsinki, in Finlandia. "Le vacanze possono essere un buon modo per alleviare lo stress". Lo studio ha arruolato 1.222 dirigenti maschi di mezza età nati tra il 1919 e il 1934 e reclutati nell Helsinki Businessmen Study nel 1974 e 1975. I partecipanti avevano almeno un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari (fumo, ipertensione, colesterolo alto, trigliceridi elevati, intolleranza glucidica, sovrappeso). I partecipanti sono stati randomizzati in un gruppo di controllo (610 uomini) o un gruppo di intervento (612 uomini) per cinque anni. Il gruppo di intervento ha ricevuto una consulenza orale e scritta ogni quattro mesi per svolgere attività fisica aerobica, seguire una dieta sana, raggiungere un peso sano e smettere di fumare. Quando la sola consulenza sanitaria non era efficace, gli uomini nel gruppo di intervento hanno ricevuto anche farmaci raccomandati in quel momento per abbassare la pressione sanguigna (beta-bloccanti e diuretici) e lipidi (clofibrato e probucolo). Gli uomini nel gruppo di controllo hanno ricevuto la normale assistenza sanitaria e non sono stati visti dagli investigatori. Il rischio di malattia cardiovascolare è stato ridotto del 46% nel gruppo di intervento rispetto al gruppo di controllo entro la fine dello studio tuttavia, al follow-up di 15 anni nel 1989, vi erano stati più decessi nel gruppo di intervento rispetto al gruppo di controllo. L'analisi presentata oggi ha esteso il follow-up della mortalità a 40 anni (2014) utilizzando i registri di morte nazionali e ha esaminato i dati di riferimento precedentemente non segnalati su quantità di lavoro, sonno e ferie. I ricercatori hanno scoperto che il tasso di mortalità era costantemente più alto nel gruppo di intervento rispetto al gruppo di controllo fino al 2004. I tassi di mortalità erano gli stessi in entrambi i gruppi tra il 2004 e il 2014. Le vacanze più brevi sono state associate a morti in eccesso nel gruppo di intervento. Nel gruppo di intervento, gli uomini che hanno preso tre settimane o meno le ferie annuali hanno avuto il 37% in più di possibilità di morire tra il 1974 e il 2004 rispetto a quelli che hanno impiegato più di tre settimane. Il tempo di vacanza non ha avuto alcun impatto sul rischio di morte nel gruppo di controllo. Strandberg ha dichiarato: "Il danno causato dal regime di vita intensiva era concentrato in un sottogruppo di uomini con un tempo di vacanza annuale più breve. Nel nostro studio, gli uomini con vacanze più brevi lavoravano di più e dormivano meno di quelli che prendevano le vacanze più lunghe. Questo stile di vita stressante può aver annullato qualsiasi beneficio dell'intervento. Pensiamo che l'intervento stesso possa anche avere avuto un effetto psicologico negativo su questi uomini aggiungendo stress alle loro vite". Strandberg ha concluso: "I nostri risultati non indicano che l'educazione alla salute sia dannosa. Piuttosto, suggeriscono che la riduzione dello stress è una parte essenziale dei programmi volti a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. I consigli sullo stile di vita dovrebbero essere saggiamente combinati con un moderno trattamento farmacologico per prevenire eventi cardiovascolari in soggetti ad alto rischio".
(Fonte: ESC Congress 2018, Monaco di Baviera)
A ‘lezione’ di Medicina in 64 licei, 150 ore di orientamento
(da AdnKronos Salute) - Saranno in totale 64 i licei che a settembre partiranno con il progetto di 'Biomedicina'. Ai 27 che sono già partiti lo scorso anno si affiancheranno altri 37 istituti, di cui sedici classici e ventuno scientifici. Il progetto di 'Biomedicina', promosso dal Miur in collaborazione con la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), organizza un percorso di orientamento, di centocinquanta ore nell’ultimo triennio delle superiori, verso la facoltà di Medicina. A selezionare i nuovi istituti che entreranno a far parte del progetto, la Cabina di regia, costituita, per la Fnomceo, dal segretario Roberto Monaco, dal coordinatore dell’Area strategica formazione, Roberto Stella, dal presidente dell’Omceo di Reggio Calabria Pasquale Veneziano, per il Miur da Massimo Esposito e dalla professoressa Giuseppina Princi, dirigente della scuola capofila, il Liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Reggio Calabria. La Cabina di regia ha esaminato le domande e vagliato i requisiti dei 168 licei classici e scientifici appartenenti alle trentaquattro province di tutta Italia i cui gli Ordini dei medici avevano dato la loro disponibilità ad aderire, quest’anno, al progetto. "Il percorso coinvolge ora ben 61 province, in rappresentanza di tutte le Regioni italiane - spiega il segretario nazionale della Fnomceo Roberto Monaco - Ringrazio tutti i presidenti degli Ordini dei medici che hanno dato la loro disponibilità a formare i ragazzi delle scuole". Prossimo appuntamento il 19 settembre, per la presentazione presso il Miur dell’iniziativa e per l’avvio della fase operativa per i neopartecipanti al progetto. "In un momento in cui è tanto contestato e farraginoso l'accesso alle facoltà medico sanitarie, riuscire a garantire ai ragazzi un percorso funzionale allo scopo e volto, altresì, a potenziare la preparazione di base non può che inorgoglirci e renderci fiduciosi di importanti ed ulteriori sviluppi", aggiunge Giuseppina Princi. "Siamo molto orgogliosi - concludono Pasquale Veneziano e Roberto Stella - del successo e dell’interesse che tale percorso ha suscitato tra medici, docenti e studenti, consolidando i rapporti tra due istituzioni che promuovono entrambe cultura e formazione".
(N.B. Anche il nostro OMCeO Forlì-Cesena sta partecipando al progetto assieme ai Licei Scientifici di Cesena e Forlì)
Bollettino Edizione Speciale. I Medici ebrei a Forlì e Cesena nel 1938
Salute mentale: metà dei trattamenti sono inefficaci
(da Fimmg.org) Il trattamento per i più comuni problemi di salute mentale potrebbe essere inefficace o addirittura dannoso per circa il 50% della popolazione, secondo un nuovo modello che si basa sulla psicologia dell’emozione. A partire dagli anni '70, centinaia di studi hanno suggerito che ogni emisfero del cervello ospita uno specifico tipo di emozione: le emozioni legate all'approccio col mondo, come la felicità, l'orgoglio e la rabbia, risiedono nell’emisfero sinistro del cervello, mentre le emozioni associate all'evitamento, come il disgusto e la paura, sono collocate nell’emisfero destro. Quegli studi erano stati eseguiti quasi esclusivamente su persone destrorse. Daniel Casasanto, professore di psicologia della Cornell University, dice che il modello sopra descritto è di vecchia data ed è completamente rovesciato nei soggetti mancini: secondo Casasanto la funzione del sistema nervoso riguardante le emozioni cambia a secondo che i soggetti siano mancini, destrorsi o ambidestri. Secondo la nuova teoria, chiamata "ipotesi della spada e dello scudo", il modo in cui eseguiamo movimenti con le nostre mani è ben determinato dal nostro cervello. Gli antichi cavalieri utilizzavano le loro spade con la mano dominante per attaccare il nemico - azione di avvicinamento - e alzavano i loro scudi con la mano non dominante per respingere l'attacco - azione di evitamento. Coerentemente con queste azioni, gli ultimi studi mostrano che la parte dominante del cervello controlla le emozioni e i movimenti della mano -spada- dominante e la parte non dominante controlla le emozioni di evitamento con l'emisfero che controlla la mano "scudo". Lo studio di Casasanto ha implicazioni per le forme d'ansia e di depressione resistenti a terapia, che potrebbero rispondere a una nuova terapia che comporta una lieve stimolazione elettrica o magnetica sul lato sinistro del cervello, per incoraggiare le emozioni legate all'approccio. Il lavoro di Casasanto suggerisce un trattamento anche per i pazienti mancini. La stimolazione sinistra ridurrebbe le emozioni di avvicinamento nella vita di relazione, secondo il principio per cui se i soggetti mancini seguono un trattamento standard, probabilmente peggiorano. Molte persone non sono, però né destrorse né mancine, per questo motivo la stimolazione di cui sopra non farà alcuna differenza. Quest’approccio terapeutico suggerisce buoni risultati, ma solo nel 50% della popolazione: i mancini dovrebbero ottenere il trattamento opposto e le persone ambidestre non dovrebbero essere trattate in questo modo.
(Daniel Casasanto et al. Biological Sciences, 2018; 373 (1752))
Vaccini e scuola.L’Emilia Romagna tira dritto: “Non ci sarà alcun rinvio dell’obbligo”
Ad annunciarlo l’assessore Venturi: “Se il Parlamento dovesse approvare la proroga di un anno, che ci vede contrari, varrebbe comunque la legge regionale: non possiamo permetterci di vanificare gli straordinari risultati raggiunti”. E sulle autocertificazioni aggiunge: “Attraverso l'anagrafe vaccinale regionale, possibili i controlli sui casi dubbi che ci dovessero essere segnalati”. Leggi l'articolo completo al LINK
http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=65050&fr=n
Infettivologi, urge nuovo Piano nazionale contro zanzare e zecche
Odontoiatria. Iandolo (Cao): “Le società devono essere iscritte all’Ordine, altrimenti il paziente non viene tutelato”
Certificati di malattia online, ecco il vademecum Inps
Vaccini. Arriva l’Anagrafe nazionale. Ecco lo schema di decreto trasmesso alla Stato Regioni
Grillo a Regioni: stop concorso medicina generale e riaprire bandi
L’aumento di peso dopo l’abbandono del fumo non attenua i benefici complessivi
(da Quotivadis) In 3 coorti di soggetti, si osserva un temporaneo aumento del rischio di diabete di tipo 2 (DM2) tra coloro che aumentano di peso dopo avere smesso di fumare. Il rischio di mortalità per cause vascolari e per ogni causa per coloro che hanno smesso di fumare diminuisce anche se hanno registrato un aumento di peso; la riduzione del rischio ha un picco 10-15 anni dopo l’abbandono del fumo e poi si mantiene costante. Descrizione dello studio - Sono stati utilizzati i dati di 3 studi di coorte (Nurses’ Health Study, Nurses’ Health Study II, Health Professionals Follow-up Study). Sono stati identificati i soggetti che hanno dichiarato di avere smesso di fumare e ne è stata valutata la variazione di peso corporeo dopo quell’evento. È stato calcolato il rischio di diabete di tipo 2 (DM2), mortalità per causa cardiovascolare e mortalità per ogni causa. Fonte di finanziamento: National Institutes of Health. Risultati principali - Il rischio di DM2 è più alto per coloro che hanno smesso di fumare da meno di 6 anni rispetto ai fumatori, ha un picco 5-7 anni dopo l’abbandono del fumo e poi decresce gradualmente. Il temporaneo aumento di rischio di DM2 è direttamente proporzionale all’aumento di peso: HR 1,08 per chi non è aumentato di peso; HR 1,15 per chi è aumentato di 0,1-5,0 Kg; HR 1,36 per chi è aumentato di 5,2-10,0 Kg; HR 1,59 per chi è aumentato di più di 10 Kg. Rispetto ai fumatori, il rischio di morte per causa cardiovascolare è più basso per chi ha smesso di fumare di recente (<6 anni), anche se è aumentato di peso: HR 0,69 per chi non è aumentato di peso; HR 0,47 per chi è aumentato di 0,1-5,0 Kg; HR 0,25 per chi è aumentato di 5,2-10,0 Kg; HR 0,33 per chi è aumentato di più di 10 Kg. Rispetto ai fumatori, il rischio di morte per causa cardiovascolare è più basso anche per coloro che hanno smesso di fumare da più di 6 anni (HR 0,50); la riduzione del rischio ha un picco 10-15 anni dopo l’abbandono del fumo e poi si mantiene costante. Associazioni simili sono state osservate per la mortalità per ogni causa. La popolazione arruolata dai 3 studi è abbastanza omogenea (professionisti di etnia caucasica senza gravi problemi di salute) e questo potrebbe limitare la generalizzabilità dei risultati. Perché è importante - Non sono chiare le conseguenze dell’aumento di peso che si osserva frequentemente nei soggetti che smettono di fumare. Questo aumento di peso comporta un temporaneo aumento del rischio di DM2, che tende a diminuire nel tempo, tuttavia non contrasta la riduzione persistente del rischio di mortalità per cause cardiovascolari e per ogni causa. Il medico dovrebbe trasferire questa informazione ai fumatori intenzionati a smettere, ma preoccupati dal possibile aumento di peso. (Hu Y, Zong G, et al. Smoking cessation, weight change, type 2 diabetes, and mortality. New England Journal of Medicine 2018;379:623-32. doi:10.1056/NEJMoa1803626)
In caso di disfunzione erettile serve consultare anche un cardiologo
(da M.D. Digital) La presenza di disfunzione erettile (DE) indica un maggior rischio cardiovascolare, indipendentemente da altri fattori di rischio quali ipercolesterolemia, fumo, ipertensione arteriosa: sono le conclusioni di uno studio apparso su Circulation. Lo studio, durato 4 anni, ha monitorato la salute cardiaca di circa 1.900 uomini arruolati dal Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis, di età compresa tra 60 e 78 anni, con e senza impotenza vascolare, mettendo in evidenza che gli uomini con disfunzione erettile vascolare-correlata, non emotiva, hanno il doppio delle probabilità di subire infarto, ictus o morte cardiaca improvvisa. L'ampiezza dell'effetto è stata sorprendente per gli autori e i risultati suggeriscono che, nei pazienti che soffrono di DE, i medici dovrebbero gestire in modo aggressivo la presenza di eventuali altri rischi cardiovascolari come l'ipertensione o l'ipercolesterolemia. Il legame tra DE e malattie cardiache sembra essere "una strada a doppio senso", hanno commentato gli autori, dato che gli uomini che hanno avuto un attacco di cuore sembrano essere esposti a un rischio maggiore di DE. Le dimensioni di questa associazione non sono certo trascurabili visto che i ricercatori hanno osservato che circa 1 uomo su 5, di età superiore ai 20 anni, ha problemi a sostenere l'erezione. L'impotenza di origine vascolare, a differenza dell'impotenza correlata all'ansia o ad altre preoccupazioni psicologiche, può essere un sintomo di disfunzione cardiovascolare subclinica. La DE è spesso associata a uno stato di cattiva salute cardiovascolare, ma si pensava che fosse una conseguenza della presenza di obesità, ipertensione o diabete, mentre questo studio ha sottolineato che la DE da sola è un fattore di rischio significativo. Inoltre, la sua presenza segnala un aumento indipendente del rischio di depressione e di uso di farmaci e questo sembra negare le teorie secondo cui la depressione o il suo trattamento potrebbero spiegare qualsiasi legame tra impotenza e malattie cardiache. Durante il follow-up si sono verificati in totale 115 attacchi cardiaci, ictus, arresti cardiaci e morti improvvise e la percentuale maggiore di eventi si è verificata negli uomini che soffrivano di DE: 6.3% versus 2.6% dei soggetti sessualmente sani. Dopo aggiustamento dei risultati per potenziali fattori di rischio confondenti, il livello di rischio è rimasto sostanzialmente invariato: gli uomini con disfunzione erettile hanno un rischio quasi raddoppiato di subire eventi cardiovascolari. (Uddin SMI, et al. Erectile Dysfunction as an Independent Predictor of Future Cardiovascular Events: The Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis. Circulation 2018; Https://doi.org/10.1161/CIRCULATIONAHA.118.033990)
Tumori: erbicida pericoloso in prodotti per colazione bimbi
Prova di esame per l’ammissione al corso triennale di formazione specifica in medicina generale 2018/2021 della Regione Emilia-Romagna
UNIPOL ARENA
Via Gino Cervi n. 2, Casalecchio di Reno (BO)
I candidati sono convocati per le ore 08:00, muniti di documento di riconoscimento in corso di validità. Ogni candidato al momento della registrazione deve consegnare al personale addetto tutti gli oggetti personali (borsa, appunti, manoscritti, libri o pubblicazioni di qualunque specie nonché apparecchi informatici e telefonini cellulari o altri mezzi di trasmissione a distanza di qualsiasi tipo e natura) e trattenere con sé solo il documento di identità. Terminata la propria registrazione, il candidato deve seguire le indicazioni del personale di vigilanza, sedersi nella postazione che gli verrà indicata e riporre sul banco il proprio documento di identità per i successivi controlli. Il Responsabile del Servizio Luca BarbieriEssere genitori. Si può insegnare a sbagliare, e a chiedere scusa
Scarsa massa ossea nelle adolescenti che fanno uso regolare di alcolici
(da Fimmg.org) Secondo un recente studio pubblicato sul Journal of Studies on Alcohol and Drugs, le adolescenti che fanno uso regolare di bevande alcoliche potrebbero non riuscire a raggiungere il loro picco di massa ossea. Lo studio, su 87 studentesse universitarie, ha rilevato che un frequente binge drinking (assunzione smodata di alcol, finalizzata a un rapido raggiungimento dell'ubriachezza e praticata generalmente in occasione di feste o durante il fine settimana) porta a una scarsa massa ossea a livello di colonna vertebrale. I risultati si basano su studentesse di college di età compresa tra i 18 e i 20 anni, un periodo in cui, la massa ossea dovrebbe ancora aumentare; le donne, infatti, raggiungono generalmente la loro massima densità ossea vertebrale tra i 20 e i 25 anni. Le partecipanti allo studio hanno risposto a questionari su alcuni fattori dello stile di vita e sono state sottoposte a misurazioni della loro densità ossea lombare: quando si trattava di alcol, alle donne veniva chiesto di ripensare alle scuole superiori e di riferire quanto spesso si erano “ubriacate”, con quattro o più drink nel corso di due ore. I risultati indicavano che le donne che si erano “ubriacate” frequentemente –almeno 2 volte al mese- dalla scuola superiore, avevano una massa ossea inferiore rispetto alle loro coetanee. I risultati dello studio ampliano una ricerca precedente che collegava il consumo di alcolici a una riduzione della massa ossea e a un rischio di frattura più elevato nei soggetti anziani, suggerendo che i danni ossei potrebbero essere collegati al consumo precoce di alcool. Inoltre, precedenti ricerche su animali hanno suggerito che l'alcol ostacolava lo sviluppo corretto delle ossa nei giovani. “Qualsiasi cosa impedisca a una giovane donna di raggiungere il suo picco di massa ossea probabilmente aumenterà le sue probabilità di sviluppare osteoporosi”, dice Joseph LaBrie, Ph.D., professore di psicologia della Loyola Marymount University, di Los Angeles. Per ora, i risultati dello studio offrono alle ragazze e alle giovani un motivo in più per evitare il binge drinking e, ai genitori, ulteriore sostegno per cercare di ritardare l'inizio del consumo di alcol da parte degli adolescenti. "Quando consideriamo la salute delle ossa", conclude LaBrie, "parliamo sempre di esercizio fisico, calcio, vitamina D e di non fumare. Potremmo anche aver bisogno di parlare di evitare il binge drinking".
(Joseph W. Labrie et al. Journal of Studies on Alcohol and Drugs, 2018; 79 (3): 391.)
La cannabis fa male ai denti, dà carie e tumori
Vaccinazioni raccomandate per le donne in età fertile e in gravidanza. Ecco il testo della circolare del Ministero della Salute
(da Fimmg.org) Emanata dal ministero della Salute la circolare sulle vaccinazioni raccomandate per le donne in età fertile e in gravidanza. Si tratta di un utile strumento di orientamento che aiuterà i professionisti, e in particolare noi medici di famiglia, rispetto all'offerta vaccinale per le diverse fasi della vita delle donne. La circolare riassume tutte le indicazioni vaccinali e le controindicazioni presenti durante la gravidanza e rappresenta un prezioso supporto per il medico di famiglia che ha il compito di individuare per ciascuna paziente un piano di prevenzione personalizzato che porti alla proposta della vaccinazioni più appropriate in relazione all’età, alla condizione ed ai bisogni di salute. La circolare ministeriale, che recepisce le osservazioni del Nitag (Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni), arriva inoltre a pochi giorni dalle tragiche morti di due neonate per Pertosse che hanno drammaticamente portato in evidenza sia l'importanza dei vaccini sia quella di offrire informazioni chiare e un adeguato orientamento alla donne in età fertile ed in gravidanza sulle offerte vaccinali oggi disponibili. Leggi la circolare completa al LINK