Cassazione: la responsabilità del medico non si limita alla sua specialità

(da Doctor33)    Magari non proprio prescrivere l'esame di un'altra branca, ma raccomandarlo: questo deve fare uno specialista che ha escluso una patologia di sua competenza di fronte a un problema clinico che non si risolve, sulla base delle conoscenze delle linee guida ma anche perché la posizione di garanzia che da medico ha verso il paziente non si esaurisce con il fatto che quest'ultimo lo ha visto una volta sola. Con una recente sentenza la Cassazione dà così torto a un neurologo che non ha indagato anche con elettrocardiogramma il caso di una giovane donna affetta da perdite di coscienza transitorie. Il medico di famiglia l'aveva inviata per indagare una sospetta epilessia. Il neurologo aveva escluso tale patologia e sospettando crisi vagali aveva prescritto il Tilt test. Non ha indagato un possibile problema al cuore che invece alla fine ha portato a morte la ragazza dopo altre sincopi. Al momento del decesso, nel 2007, viene infatti accertata una cardiopatia aritmogena maligna che si sarebbe potuta rendere reversibile con un defibrillatore cutaneo. In 1° grado il neurologo, citato dai familiari della donna, è condannato anche per colpa grave, in appello la pena è estinta per prescrizione ma il medico è condannato a risarcire per colpa grave pagando una provvisionale di 70 mila euro. Gli si imputa di non aver prescritto un elettrocardiogramma a 12 derivazioni che avrebbe consentito una diagnosi differenziale rispetto a quella fatta di sincope neuromediata vasovagale, poi rivelatasi errata.   Il medico ricorre in corte d'appello, con i seguenti argomenti: lui non è il curante ma uno specialista interpellato per branca; non si desume un affidamento incondizionato della paziente a lui; l'ha visitata una volta e non ne è stato più ricontattato; ha chiesto il Tilt test convinto che la paziente avrebbe effettuato anche l'ecg. Lo specialista contesta la presunzione secondo cui uno specialista di una branca - neurologia - possa prescrivere un esame di altra branca - cardiologia. Ricorda che le società cardiologiche nel 2004 nelle loro raccomandazioni per queste sincopi includono il Tilt test. Ma il 3 novembre 2016 la Corte d'appello conferma la sentenza di primo grado definendo il Tilt test "esame di secondo livello a bassa sensibilità e specificità" e ricordando che anche da specialista inoltre il medico ha una posizione di garanzia verso il suo paziente: tale funzione non si interrompe perché la paziente non torna più. Senza essere "pressata" verso l'effettuazione dell'ecg dopo il test neurologico che escludeva patologie la paziente si sentì rassicurata e non approfondì. Secondo le Linee guida, sintetizza la Corte d'Appello, l'unico accertamento idoneo a escludere l'origine cardiaca delle sincopi era l'ecg, che, invece, non fu mai eseguito. Il medico viene condannato, e la condanna è stata ora confermata il 12 gennaio scorso in Cassazione con la sentenza numero 15178/2018. La Suprema Corte non solo conferma i margini di discrezionalità del giudice sulla scelta di linee guida validate per i casi concreti, ma ribadisce che non si può parlare di colpa lieve in caso di negligenza quale quella configurata da una diagnosi la cui incompletezza "determinò il successivo sviluppo degli eventi, con esito infausto per la donna". E cita il principio di causalità della colpa: il nesso tra un'omissione e un evento infausto non è determinato da un calcolo delle probabilità statistico, ma anche da un calcolo "logico" che a sua volta dev'essere fondato non solo su deduzioni logiche basate su generalizzazioni scientifiche, ma anche "su un giudizio induttivo elaborato sull'analisi della caratterizzazione del fatto storico e sulla particolarità del caso concreto".

ENPAM, in arrivo l’aumento alle pensioni sulla base dell’inflazione

Per tutti i pensionati ENPAM sono in arrivo gli aumenti sugli assegni in base all’inflazione. A darne notizia è l’Ente di previdenza di medici e dentisti informando che per i redditi fino a quattro volte il minimo Inps (543,72 euro al mese) i regolamenti dei Fondi di previdenza della Fondazione prevedono un incremento pari al 75% dell’indice Istat dei prezzi al consumo (nel 2017 l’1,1%).   L’aumento previsto per questa fascia è quindi dello 0,83%. Per esempio per una pensione di 2.000 euro al mese lordi l’aumento sarà di circa 200 euro all’anno. 

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Scoperto un inatteso effetto degli antibiotici contro i virus

(da DottNet)   Contrariamente a quanto finora noto, gli antibiotici potrebbero avere effetto anche sui virus, come quello dell'influenza, dell'herpes e il virus Zika. Ad approfondire la comprensione dell'effetto antivirale di un antibiotico comune è uno studio pubblicato sulla rivista 'Nature Microbiology' e sostenuto anche dal National Institutes of Health statunitense. Gli antibiotici sono farmaci largamente usati per fronteggiare infezioni batteriche ma le loro potenzialità potrebbero essere sottostimate. Un team di ricerca della Yale University, guidato dall'immunobiologo Akiko Iwasaki, ha fatto la sorprendente scoperta applicando la neomicina (antibiotico potente e ad ampio spettro che appartiene alla classe degli aminoglicosidici) ai topi prima o poco dopo l'infezione da herpes.  
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Un nostro iscritto premiato al concorso Nazionale “Serpe d’Oro” 2018

Il collega Ferdinando Borroni, medico di Medicina Generale di Forlì e membro del Gruppo Culturale del nostro OMCeO, ha conseguito un brillante terzo posto nel concorso "Serpe D'Oro" 2018 per la sezione Saggistica, indetto dalla Associazione Medici Scrittori Italiani, con il lavoro: “Morbi, microbi. Terreni.”  Congratulandoci con il collega, alleghiamo la comunicazione ufficiale dei risultati. Comunicazione

Violenza a medici, Anelli (Fnomceo): perdita di prestigio del ruolo sociale

(da Doctor33)   «Una società che aggredisce i suoi medici, i suoi insegnanti aggredisce se stessa, rinnegando il passato e negandosi il presente e il futuro». Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) commenta così in una nota le recenti aggressioni contro medici e altri operatori sanitari registrate lo scorso fine settimana a Palermo, Napoli e Cerignola, e quelle contro i professori picchiati a Torino e a Palermo.  «Vedo un parallelo - osserva - tra quanto accade a noi medici e le aggressioni ai docenti e al personale delle scuole. Episodi - sostiene- che sono frutto di una cultura generalizzata secondo la quale la sanità, la scuola, sono visti alla stregua di supermarket: prendo quello che mi piace, secondo i miei desideri». Per Anelli «stiamo assistendo a un imbarbarimento culturale, legato anche alla perdita di prestigio e del ruolo sociale di alcune figure tradizionalmente considerate autorevoli». «I medici, i docenti sono, come e prima ancora dei cittadini - puntualizza Anelli - vittime dei tagli, delle disorganizzazioni, dei malfunzionamenti del sistema e sono dalla loro stessa parte, nel volere e nell'agire per cambiare le cose. Il presupposto di ogni diritto è il dovere etico, deontologico, giuridico, sociale di chi è chiamato, per ruolo, a garantirlo». «Ma perché medici e insegnanti possano esercitare appieno il loro dovere occorre un punto di partenza indispensabile in ogni relazione: occorre rispetto. Se i due pilastri della salute e dell'istruzione vengono banalizzati, se sono erosi alle fondamenta perché aggrediamo, per prossimità, chi li rappresenta, crolla tutto il tessuto sociale», conclude.

I rischi degli abusi di paracetamolo contro l’influenza

(da DottNet)   Molto spesso prescritto e ampiamente usato ma non privo di effetti collaterali, il paracetamolo è il 're dei farmaci da banco'. Considerato praticamente 'innocuo' e alleato per tanti piccoli problemi, dalla febbre al mal di testa, spesso ne viene assunto troppo e senza rendersene conto.    A mettere in luce il rischio di abuso, in particolare per ridurre i sintomi influenzali, è un doppio studio pubblicato sul 'British Journal of Clinical Pharmacology', che ricorda come questo farmaco comunque non possa curare dal virus ma solo attenuarne gli effetti.    Il primo studio ha coinvolto 14.481 adulti negli USA mettendo in luce che tra il 2011 e il 2016 il 6,3 per cento di chi ha fatto uso di paracetamolo ha esagerato con il dosaggio, un dato che, per esser compreso nel suo impatto, va proiettato sui milioni di persone che assumono il medicinale ogni giorno.   Inoltre durante la stagione influenzale c'è una probabilità del 24% maggiore di superare le dosi raccomandate, a volte anche per lunghi periodi di tempo, mettendo a rischio fegato e reni. "I farmacisti dovrebbero avvertire gli utenti di seguire le istruzioni di dosaggio indicate, in particolare durante la la stagione influenzale", ovvero "quando le persone hanno più probabilità di trattare i sintomi con prodotti a base di paracetamolo", "a volte senza conoscerne il contenuto", concludono i ricercatori dell'Università di Pittsburg.    Tra i Paesi europei è la Francia a detenere il primato per il consumo di questo antipiretico e analgesico. In uno studio condotto tra il 2006 e il 2015 l'uso del paracetamolo è aumentato del 53 per cento e dal 2008 in poi versione con dosaggio di 1000 milligrammi. Mentre la versione da 500 milligrammi ha subito un calo nelle vendite del 20%. "Anche se prescritti e molto usati, nessun analgesico è privo di effetti collaterali e la dose deve essere sempre rispettata", commenta l'autrice della ricerca, Karima Hider-Mlynarz

Italia sempre più anziana, aumentano ictus e demenze

(da AGI)  L'Italia è sempre più anziana: aumentano ictus, lesioni del midollo spinale e sclerosi multipla. E soprattutto, entro 25 anni le demenze negli over 80 raddoppieranno. Se ne parla a Trieste, presso il Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima, durante il 18 Congresso Nazionale della Società Italiana di Riabilitazione Neurologica - SIRN, presieduto dal Prof Carlo Cisari, Presidente SIRN. Al centro dell'attenzione, ictus, robotica, disabilità: questi i principali filoni seguiti. Cinquecento gli specialisti presenti. "L'invecchiamento della popolazione e' tipicamente accompagnato da un aumento del carico delle malattie non trasmissibili - spiega il Dr. Stefano Paolucci, Direttore U.O. complessa Riabilitazione Solventi Fondazione S. Lucia - IRCCS di Roma - come quelle cardiovascolari, il diabete, la malattia di Alzheimer e altre patologie neurodegenerative, tumori, malattie polmonari croniche ostruttive e problemi muscoloscheletrici.
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Interstizio submucosale, l’anatomia umana si arricchisce di un nuovo organo

(da Doctor33)  Una caratteristica precedentemente sconosciuta dell'anatomia umana, che però potrebbe avere implicazioni nella funzione di organi e tessuti e nei meccanismi di molte patologie, è stata presentata in uno studio pubblicato su Scientific Reports. «Gli interstizi submucosali, in precedenza pensati come densamente riempiti di collagene, sono in realtà compartimenti pieni di liquido e interconnessi tra loro.
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Contrordine, la pasta non fa ingrassare

(da AGI)   La pasta, uno dei piatti forti del made in Italy, è da tempo accusata di essere tra i principali responsabili dell'epidemia di obesità. Un nuovo studio pubblicato sulla rivista BMJ Open, invece, l'ha definitivamente assolta. I ricercatori del St. Michael's Hospital di Toronto hanno infatti scoperto che, a differenza della maggior parte dei carboidrati "raffinati", che vengono rapidamente assorbiti nel flusso sanguigno, la pasta ha un basso indice glicemico. Questo significa che provoca minori aumenti dei livelli di zucchero nel sangue rispetto a quelli causati dal consumo di alimenti con un alto indice glicemico. Per arrivare a queste conclusioni gli studiosi hanno effettuato una revisione sistematica e una meta-analisi di tutte le evidenze disponibili, ricavate da studi randomizzati controllati. Hanno così identificato 30 studi che hanno coinvolto quasi 2.500 persone che hanno mangiato pasta invece di altri carboidrati come parte di una dieta sana a basso indice glicemico. "Lo studio ha rilevato che la pasta non ha contribuito all'aumento di peso o all'aumento del grasso corporeo", ha detto l'autore principale dello studio, John Sievenpiper. "In realtà l'analisi ha mostrato una leggera perdita di peso, quindi contrariamente alle preoccupazioni, forse la pasta può essere parte di una dieta sana a basso indice glicemico", ha aggiunto. Le persone coinvolte nelle sperimentazioni cliniche hanno mangiato in media 3,3 porzioni di pasta alla settimana invece di altri carboidrati. Una porzione equivale a circa mezzo bicchiere di pasta cotta. Ebbene, hanno perso circa mezzo chilo per tutto il periodo di follow-up durato in media 12 settimane. "Ora possiamo dire con una certa sicurezza che la pasta non ha un effetto negativo sugli esiti del peso corporeo quando viene consumata come parte di un regime alimentare sano", ha concluso Sievenpiper.

 

Quando la difettosa tenuta della cartella pregiudica il medico

(da Doctor33)  La difettosa tenuta della cartella clinica da parte dei sanitari non può pregiudicare sul piano probatorio il paziente cui anzi -in ossequio al principio di vicinanza della prova- è dato ricorrere a presunzioni se sia impossibile la prova diretta a causa del comportamento della parte contro la quale doveva dimostrarsi il fatto invocato. Tali principi operano non solo ai fini dell'accertamento dell'eventuale colpa del medico, ma anche in relazione alla stessa individuazione del nesso eziologico fra la sua condotta e le conseguenze dannose subite dal paziente.  È evidente come nell'operazione in esame (tiroidectomia) centralità per la correttezza della procedura esecutiva risiedeva proprio nell'individuazione in sede ed isolamento dei nervi laringei prima della eradicazione della ghiandola tiroidea, e ciò proprio al fine di scongiurare quel rischio seppur minimo (2%) di lesione delle corde vocali infatti occorsa. Di tale preliminare e imprescindibile attività da effettuarsi dopo l'incisione e prima della escissione, nella cartella clinica non vi è traccia sebbene come indicato dal Ctu sia prassi per gli operatori fornirne indicazione nella descrizione di intervento.  Al contrario nella scheda di intervento viene riportata dal chirurgo la incisione, la repertazione e la eradicazione, senza alcuna descrizione della ricerca/individuazione dei nervi e isolamento degli stessi. Questa grave omissione descrittiva non consente affatto di ritenere che tale procedura sia stata invece eseguita tanto che è effettivamente occorso il rischio della lesione. Come poi chiarito dal Ctu il mancato isolamento dei nervi determina un aumento del rischio di lesione (20%), pericolo che non può certamente gravare sul paziente.  (Avv.Ennio Grassini - www.dirittosanitario.net)

Rettifica AIFA sull’uso da parte dell’odontoiatra della tossina botulinica

(da Il Dentista Moderno)   È stata ottenuta dal Collegio delle Società Scientifiche di Medicina Estetica e dalle altre Società Scientifiche aderenti all’iniziativa legale, la rettifica da parte dell’AIFA della Nota AIFA/AAM/P/12916 relativa alla facoltà di impiego delle specialità medicinali a base di Tossina Botulinica Azzalure, Bocouture e Vistabex da parte dell’Odontoiatria.  Nella nota diffusa si legge che «in conformità al parere del Consiglio Superiore di Sanità del 15.07.2014, l’odontoiatra può effettuare terapie con finalità estetica, solo dove queste siano destinate, ai sensi della legge 24 luglio 1985, n. 409, alla terapia delle malattie e anomalie congenite e acquisite dei denti, della bocca, delle mascelle e dei relativi tessuti e solo ove contemplate in un protocollo di cura odontoiatrico ampio e completo proposto al paziente, tale da rendere la cura estetica “correlata” e non esclusiva, all’intero iter terapeutico odontoiatrico proposto al paziente medesimo, e comunque limitatamente alla zona labiale. Le terapie attuate non potranno, tuttavia, essere eseguite con l’impiego di dispositivi medici e farmaci immessi in commercio per finalità terapeutiche diverse dalla cura di zone anatomiche che sfuggano alla previsione dell’art 2 della legge 409/85.»  (nota completa disponibile a http://www.collegiomedicinaestetica.it/medicinaestetica/images/RETTIFICA_AIFA12916.pdf)

Glaucoma, le ultime novità da terapie ipotonizzanti e chirurgia mininvasiva

(da Doctor33)  «Il glaucoma colpisce circa il 2% della popolazione over 40 e ben il 10% degli ultrasettantenni con un totale di circa 200.000 persone Un impatto da non sottovalutare se si pensa che il glaucoma rappresenta la prima causa al mondo di cecità irreversibile e che le previsioni per i prossimi 20 anni non sono incoraggianti poiché moltissimi casi non vengono diagnosticati se non tardivamente». Così Leonardo Mastropasqua, direttore del Centro di eccellenza e Centro nazionale di alta tecnologia in oftalmologia dell'Università G. d'Annunzio di Chieti-Pescara, inquadra questa patologia in occasione della settimana mondiale del glaucoma, che è stata celebrata dall'11 al 17 marzo 2018 con conferenze, punti di informazione e check-up oculistici gratuiti in tutta Italia. «L'istituzione di una settimana mondiale dedicata al glaucoma - continua Mastropasqua - è fondamentale sia in termini di sensibilizzazione su aspetti poco conosciuti della patologia e del suo impatto, specialmente tra i più giovani, sia come occasione di informazione sulle soluzioni disponibili e le novità riguardo ai trattamenti». Il principale fattore di rischio per lo sviluppo del glaucoma è rappresentato dalla pressione intra-oculare elevata e l'unico modo valido per ridurla sono le terapie cosiddette "ipotonizzanti". «In prima battuta - chiarisce l'oftalmologo - il trattamento si avvale di specifici colliri, come quelli a base di analoghi delle prostaglandine. Purtroppo, però, in alcuni casi la sola terapia medica non è sufficiente. Succede perché la terapia non riesce a tenere sufficientemente bassa la pressione, oppure quando non viene seguita nel modo corretto».  Ecco allora che entra in campo l'approccio chirurgico: oggi, oltre alle tecniche tradizionali abbiamo a disposizione anche tecniche mininvasive. «L'ultima novità in questo campo - spiega Mastropasqua - è il Gel Stent: una cannula in collagene, larga un capello, che viene inserita nell'occhio attraverso una microscopica incisione. Questo dispositivo crea un canale che permette all'umore acqueo, il liquido che si trova all'interno dell'occhio, di defluire all'esterno e spalmarsi sotto la congiuntiva, abbassando la pressione in modo meccanico e, spesso, permettendo di interrompere la terapia con i colliri. Si tratta di un intervento di circa dieci minuti che viene eseguito in day surgery, previa anestesia locale».

In arrivo un contraccettivo senza ormoni derivato dai crostacei

(da DottNet)   Arriverà presto un nuovo contraccettivo femminile che non usa gli ormoni ma una sostanza naturale che viene dai crostacei. E' infatti sul chitosano, una sostanza prodotta dai gusci esterni dei granchi, dei gamberi e delle aragoste, che si potrà concentrare una nuova tecnica anticoncezionale. La scoperta della viene dai ricercatori del Kth Royal Institute of Technology di Stoccolma. "Otteniamo un contraccettivo che non si basa sugli ormoni e che non ha effetti collaterali", dice Thomas Crouzer, ricercatore dell'Istituto svedese.  Gli studiosi hanno individuato in questo prodotto (oggi noto per le pastiglie usate per contenere il peso) un modo per evitare allo sperma di penetrare e fecondare gli ovuli. L'idea infatti è quella di sviluppare un prodotto composto da una capsula vaginale che si dissolve rapidamente e che va a modificare lo strato di muco superficiale, creando una sorta di barriera. I ricercatori hanno anche lavorato per migliorare le altre proprietà delle mucose, come la lubrificazione e l'idratazione, dimostrando alcuni progressi anche grazie a loro studi precedenti. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Biomacromolecules dell'American Chemical Society.

Biotestamento, dal Ministero della Salute le indicazioni per i medici

(da DottNet)  Arrivano le indicazioni 'operative' del ministero della Salute per effettuare il Testamento biologico: sono stati infatti pubblicati sul sito del dicastero (http://www.salute.gov.it/portale/dat/homeDat.jsp) tutti i chiarimenti, una sorta di vademecum, indirizzati ai cittadini che vogliano compilare le proprie Dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat). Chiarimenti per i quali la legge sul Biotestamento, approvata lo scorso dicembre, prevedeva una scadenza entro l'1 aprile per la pubblicazione. La legge sul Biotestamento regolamenta le scelte sul fine vita, stabilendo che in previsione di un'eventuale futura incapacità di autodeterminarsi ci sia la possibilità per ogni persona di esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto su accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche e singoli trattamenti sanitari, inclusi l'alimentazione e l'idratazione artificiali. Inoltre, nei casi di paziente con prognosi infausta a breve termine, il medico deve astenersi da ogni ostinazione irragionevole nella somministrazione delle cure e dal ricorso a trattamenti inutili o sproporzionati, e in presenza di sofferenze refrattarie ai trattamenti sanitari, il medico può ricorrere alla sedazione palliativa profonda continua in associazione con la terapia del dolore, con il consenso del paziente.  Possono fare le DAT tutte le persone maggiorenni capaci di intendere e di volere. La redazione delle DAT, afferma il ministero, può avvenire in diverse forme: atto pubblico, scrittura privata autenticata e scrittura privata consegnata personalmente presso l'ufficio dello stato civile del proprio Comune di residenza, che provvede all'annotazione in un apposito registro, ove istituito. Potranno inoltre essere consegnate personalmente presso le strutture sanitarie, nel caso in cui le Regioni che adottano modalità telematiche di gestione della cartella clinica o il fascicolo sanitario elettronico abbiano regolamentato la raccolta di copia delle DAT.  La Legge di bilancio 2018 ha inoltre stanziato 2 milioni di euro per la realizzazione di una Banca dati nazionale delle DAT, che sono rinnovabili, modificabili e revocabili in ogni momento. La Legge 219 prevede anche la possibilità di indicare nella DAT un fiduciario e stabilisce che le Dichiarazioni possono essere disattese, in tutto o in parte, dal medico in accordo con il fiduciario, qualora esse appaiano incongrue o non corrispondenti alla condizione clinica attuale del paziente o se sussistano terapie non prevedibili all'atto della sottoscrizione capaci di offrire concrete possibilità di miglioramento delle condizioni di vita.

La Vitamina D3 può guarire o prevenire i danni cardiovascolari?

(da fimmg.org)   Un nuovo studio dell’Ohio University suggerisce che una maggiore esposizione alla luce solare potrebbe aiutare a ripristinare i danni al sistema cardiovascolare causati da diverse malattie, tra cui ipertensione, diabete e aterosclerosi. Secondo i ricercatori, "Negli ultimi anni, in ambito clinico, si osserva che molti pazienti con infarto avranno una carenza di D3. Ciò non significa che il deficit abbia causato l'infarto, ma ne abbia aumentato il rischio". Sono stati utilizzati nanosensori per capire perché la vitamina D3 può essere utile, specialmente per la funzione e il ripristino del sistema cardiovascolare. I nanosensori sono circa 1.000 volte più piccoli del diametro di un capello umano e sono utili per monitorare gli impatti della Vitamina D3 sulle singole cellule endoteliali.

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Abbuffate alcoliche nuovo disturbo del comportamento

(da AGI)  In Italia sono circa 800 mila gli adolescenti che praticano il "binge drinking", ovvero l'abbuffata di alcol consumata al di fuori dai pasti (aperitivi e happy hour) e in un breve arco di tempo. Mentre sono circa 500 mila gli adulti che soffrono di ortoressia, l'ossessione per il cibo sano, naturale, necessariamente dietetico e dosato a tutti i costi, con una netta prevalenza negli uomini (11,3%) rispetto alle donne (3,9%). Dall'arte parte c'e' una fetta della popolazione adulta sopra i trent'anni che soffre di bigoressia, ossessionata dai muscoli e dalla forma fisica, in voga soprattutto tra gli uomini. Tre diversi disturbi per tre diversi soggetti, sono questi i fenomeni allarmanti e preoccupanti su cui ADI, Associazione italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica si sofferma in occasione della "VII Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla" dedicata alla prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare (DA). "Le sindromi piu' frequenti di DA sono ormai molto lontane dai casi classici e piu' conosciuti di Anoressia Mentale, Bulimia Nervosa o disturbo da Alimentazione incontrollata - commenta Massimo Vincenzi, consigliere della Fondazione ADI e coordinatore del gruppo sui DA dell'ADI - Negli ultimi dieci anni sono comparsi nella popolazione adulta, soprattutto maschile, e giovanissima disturbi alimentari nuovi e con forme purtroppo estremamente severe e difficili da trattare. Patologie che se non riconosciute in tempo e non curate in modo appropriato possono diventare croniche, con conseguenti costi altissimi per l'individuo, per la famiglia e per la societa'".

Enpam, 42,5 mln per mutui prima casa e studio per medici e dentisti

(da AdnKronos Salute)  Al il via il bando Enpam per la concessione di mutui per la prima casa o lo studio professionale riservati ai medici e ai dentisti. Gli iscritti all’ente previdenziale potranno usufruire complessivamente di 42,5 milioni di euro, di cui 27,5 milioni per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa e i restanti 15 milioni per lo studio professionale. "Questa linea dell'ente ha intercettato già le necessità di molti iscritti", ha spiegato il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti. "Con i mutui l'ente di previdenza vuole offrire un’opportunità di accesso al credito anche a quegli iscritti che normalmente hanno difficoltà ad accendere un mutuo in una banca, prevedendo per tutti, e in particolare per i giovani, requisiti più flessibili e una maggiore attenzione alla valutazione delle domande".  
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Cassazione, medico deve usare linguaggio comprensibile al paziente

(da AdnKronos Salute)   Il medico deve usare "un linguaggio adeguato alle conoscenze e allo stato soggettivo del paziente" senza "far ricorso a tecnicismi o utilizzare un linguaggio criptico". E' quanto ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza numero 6688 del 2018. La Corte ha "ritenuto incompleta, e quindi lesiva del diritto del paziente al pari di un'informazione assente, l'informazione che non illustra le caratteristiche di gravità o di rischio di gravità di quanto riscontrato da un esame diagnostico al quale si è sottoposto l'assistito e che non segnala la presenza di un'eventuale urgenza in modo specifico e ben percepibile dall'interlocutore". Lo riporta lo Studio Cataldi sul suo sito web.  Partendo dal presupposto che l'obbligo informativo del medico sussiste pienamente sin dagli esiti degli accertamenti diagnostici, i giudici hanno chiarito che esso va adempiuto traducendo la diagnosi "a livello di conoscenza scientifica del paziente" sia per quanto riguarda il suo intrinseco significato, sia per quanto riguarda i limiti temporali entro i quali sottoporsi a ulteriori accertamenti o a trattamenti terapeutici, mentre non può ridursi a una "illustrazione tecnica e atemporale".

Certificazioni INAIL, chiarito il diritto dei medici al compenso.

(da Fimmg.org)   "Si sblocca finalmente la problematica relativa agli oneri connessi all'emissione delle certificazioni per infortunio sul lavoro e al blocco dei pagamenti dei certificati che dura ormai dal 2016 con disagi per i medici e per i loro assicurati" Così Silvestro Scotti - Segretario Generale Nazionale della FIMMG. "E’ stato raggiunto un risultato importante dopo vari incontri con la Direzione Generale dell’INAIL e la Presidenza Enpam, e un decisivo confronto tra il Ministero della Salute, nella persona del Capo di Gabinetto Giuseppe Chinè, e il Ministero del Lavoro, necessario a superare la precedente interpretazione del Ministero del Lavoro che riteneva un obbligo a titolo gratuito l’emissione delle certificazioni INAIL. Grazie al lavoro congiunto di tutti i soggetti coinvolti, con la nota che la Direzione Centrale dell’INAIL ha inviato nella giornata di ieri alle proprie sedi territoriali, in cui si comunica l’avvio delle procedure per il pagamento dei compensi relativi alle certificazioni mediche a partire dal 2016 e con successiva nota si procederà per quelli relativi al 2017,  vanno considerate definitivamente superate queste criticità". In allegato le note Inail

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