Disforia di genere: Ministero, per tutti visita neuropsichiatrica
(da AGI) Undici rilievi o "azioni di miglioramento" indicati dal Ministero della Salute nella relazione inviata alla Regione Toscana che riguarda il centro per la disforia di genere all'ospedale fiorentino di Careggi. Tra questi, la necessità di "prevedere che tutti i casi senza eccezione siano visitati dal neuropsichiatra infantile", e di "produrre con urgenza procedure dettagliate per diagnosi e presa in carico dei soggetti con disforia di genere". Altra indicazione contenuta nella relazione è che sia inserita "regolare valutazione del neuropsichiatra infantile in tutti gli adolescenti ai fini della prescrivibilità e rimborsabilità della triptorelina".
Secondo quanto evidenziato nella relazione, il Centro ha dato un'interpretazione sbagliata dei criteri Aifa relativi all'impiego della triptorelina e "alcuni casi trattati con triptorelina, dunque, sarebbero stati oggetto soltanto di trattamento psicologico e psicoterapeutico", "pertanto, si rileva che il percorso assistenziale e diagnostico messo in atto presso la SOD in questione non prevede l'obbligatorietà di dimostrare la mancata efficacia dell'assistenza psichiatrica per poter accedere al trattamento con triptorelina".
L’Europa affronta l’epidemia di solitudine
(da Univadis - riproduzione parziale) La solitudine non è più solo un problema personale: è un'epidemia silenziosa. Il Vivek H. Murthy, US General Surgeon degli Stati Uniti (una carica che ha il compito di dare consigli medici alla popolazione in materia di salute e prevenzione) l'ha paragonata al fumo, sostenendo che è dannosa quanto 15 sigarette al giorno. Il tributo pagato alla salute è impressionante e va dai rischi cardiovascolari ai problemi di salute mentale. È ora di affrontare la brutale verità: la solitudine non fa solo male all'animo ma minaccia il nostro stesso benessere. Negli anziani, la solitudine è collegata a un rischio maggiore del 50% di sviluppare demenza, un rischio maggiore del 30% di malattia coronarica o ictus e un rischio maggiore del 26% di mortalità per tutte le cause. È anche associata a un rischio maggiore di malattie cardiache nelle persone con diabete. Infatti, la solitudine è un fattore predittivo di malattie cardiovascolari nelle persone con diabete persino più forte della dieta, dell'esercizio fisico, del fumo o della depressione. Riconoscendo la solitudine come una priorità per la salute pubblica globale, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha lanciato una Commissione sulla Connessione Sociale, che mira a fornire prove chiare ai responsabili politici e agli operatori del settore sui modi migliori per migliorare l'interazione sociale.
Valutazione della solitudine in Europa
Quanto è grande il problema? Secondo la prima indagine sulla solitudine in tutta l'Unione Europea (UE), EU-LS 2022, condotta dal Joint Research Center (JRC), circa il 13% dei 20.000 intervistati ha riferito di essersi sentito solo per la maggior parte o per tutto il tempo nelle 4 settimane precedenti l'indagine. I cittadini di Irlanda, Lussemburgo, Bulgaria e Grecia si sono sentiti più soli, mentre Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Croazia e Austria hanno registrato i livelli più bassi di solitudine. Inoltre, la solitudine non colpisce solo gli anziani. "Alcuni studi mostrano una relazione a U, con alti livelli di solitudine sia tra i giovani sia tra gli anziani, mentre altri indicano una continua diminuzione della solitudine con l'età", ha spiegato Elizabeth Casabianca, analista socioeconomica del JRC, a Medscape Medical News. "Gli interventi sulla solitudine sono spesso rivolti agli adulti più anziani. Tuttavia, sono necessari anche interventi per i giovani. Gruppi di età diverse vivono la solitudine in modo diverso, quindi è importante considerare attentamente le esigenze del gruppo target e adattare gli interventi di conseguenza".
Legami con l'uso dei social media
La solitudine è stata anche collegata a un maggiore uso dei social network, indicando che queste piattaforme potrebbero sostituire i legami offline con quelli online. Courtney Queen, professore associato presso il Dipartimento di Salute Pubblica della Texas Tech University, Lubbock, Texas, e visiting professor presso la Stradiņš University di Riga, in Lettonia, ha dichiarato a Medscape Medical News: "Mentre molti studi suggeriscono un'associazione tra l'uso dei social media e la solitudine, abbiamo bisogno di saperne di più su altre domande fondamentali, come: l'aumento dell'uso dei social media comporta sempre un aumento della solitudine? Sicuramente no. Chiunque si impegni nell'uso dei social media si sente automaticamente più solo? Sicuramente no. E questa solitudine dura per sempre? Anche questo è poco probabile". "A volte è difficile individuare queste associazioni, poiché è più probabile che le persone sole si dedichino ai social media rispetto a quelle che si sentono già socialmente connesse" ha osservato Queen, che ha studiato a fondo l'uso della tecnologia tra gli europei come mediatore della solitudine.
Gli operatori sanitari possono fare la loro parte
Gli operatori sanitari svolgono un ruolo essenziale nell'identificare la solitudine e nel minimizzare il suo impatto sulla salute mentale e fisica. "Il primo passo per gli operatori sanitari è quello di effettuare uno screening della solitudine e delle sue cause, in modo da poter fornire un'assistenza personalizzata, un supporto emotivo e l'accesso alle risorse della comunità", ha dichiarato il geriatra Michael Cantor, geriatra con base negli Stati Uniti, in un'intervista a Medscape Medical News. Secondo Cantor, "la pratica migliore è quella di utilizzare un approccio proattivo, integrando le valutazioni della salute mentale nei controlli di routine, collegandosi con i programmi di coinvolgimento comunitario, accogliendo i progressi tecnologici e formando gli operatori a riconoscere e affrontare la solitudine. Queste iniziative assicurano che gli operatori sanitari non si limitino a trattare le condizioni mediche, ma contribuiscano attivamente al benessere generale delle persone anziane".
Un invito all'azione coordinata
Il percorso dall'isolamento all'inclusione dovrebbe prevedere non solo il riconoscimento del problema, ma anche l'attuazione di politiche e interventi mirati. A livello locale, i programmi comunitari possono essere molto efficaci. Offrono un'ampia gamma di attività e risorse che rispondono a esigenze diverse e creano un ambiente che favorisce la connessione sociale.
Tra ospedalieri, mmg, pediatri e continuità assistenziale quasi 11 mila medici in meno in dieci anni
(da DottNet) In dieci anni il Servizio sanitario nazionale ha perso 10.912 medici tra ospedalieri, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e di continuità assistenziale (ex guardia medica). È questo il dato che emerge dal confronto tra il 2022 e il 2012 secondo i dati del Ministero della Salute. In controtendenza gli infermieri che negli ultimi dieci anni sono aumentati di 7.076 unità.
Medici ospedalieri. Nel 2012 il Ssn ne annoverava 104.618 contro i 101.827 del 2022 (-2.791)
Medici convenzionati. I medici di famiglia dai 45.437 che erano nel 2012 sono diventati 39.366 nel 2022 (-6.071). In calo anche i pediatri (-694 in 10 anni per un totale nel 2022 di 6.962 unità). In frenata anche i medici di continuità assistenziale (ex guardia medica) che dagli 12.027 che erano nel 2012 sono diventati 10.671 nel 2012 (-1.356).
Infermieri. In crescita gli infermieri: nel 2012 erano 260.937 contro i 268.013 del 2022.
Salute: la personalità influenza l’espressione dei nostri geni
(da AGI) La nostra personalità altera l''espressione dei nostri geni. Lo dimostra uno studio internazionale condotto dall''Università di Granada (Spagna) utilizzando l''intelligenza artificiale e pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry (Nature). Lo studio multi e interdisciplinare è stato condotto da ricercatori dell''Istituto interuniversitario andaluso di ricerca in scienza dei dati e intelligenza computazionale (DaSCI), del Dipartimento di informatica e intelligenza artificiale dell''UGR e dell''Istituto di ricerca sulla biosalute di Granada (ibs.GRANADA). Lo studio è stato effettuato in collaborazione con il professor Robert Cloninger (Washington University di St. Louis), ricercatori del Baylor College of Medicine (Texas, USA) e dello Young Finns Study (Finlandia). Il gruppo di ricerca internazionale (composto da specialisti in genetica, medicina, psicologia e informatica) ha utilizzato i dati dello Young Finns Study, un ampio studio condotto sulla popolazione generale della Finlandia per oltre quattro decenni durante il quale sono state raccolte informazioni rilevanti sulla salute dei partecipanti , condizione fisica e stile di vita. Inoltre, i partecipanti sono stati sottoposti ad approfondite valutazioni della personalità che hanno riguardato sia il temperamento (abitudini e reattività emotiva) che il carattere (obiettivi e valori coscienti). I risultati hanno mostrato che alcune visioni della vita favoriscono una vita sana, appagante e lunga, mentre altre portano a una vita stressante, malsana e breve. Lo studio ha analizzato la regolazione dell''espressione genetica in questi individui, tenendo conto di tre livelli di autoconsapevolezza misurati attraverso la combinazione del loro temperamento e dei loro profili caratteriali. Questi livelli sono stati definiti "non regolamentati" - individui dominati da emozioni e abitudini irrazionali associate alle loro tradizioni e all''obbedienza all''autorità, "organizzati" - individui autosufficienti capaci di regolare intenzionalmente le proprie abitudini e cooperare con gli altri per il reciproco vantaggio e, infine, "creativo" - individui auto-trascendenti che adattano le proprie abitudini per vivere in armonia con gli altri, con la natura o con l''universo, anche se ciò richiede occasionali sacrifici personali.
Mantenersi attivi aiuta a dormire meglio
(da Univadis) L’attività fisica portata avanti con costanza negli anni riduce il rischio di insonnia e quello di dormire troppo o troppo poco. È quanto riportano sulla rivista BMJ Open i ricercatori guidati da Eva Bjornsdottir del dipartimento di psicologia all’Università di Reykjavik, in Islanda, che hanno portato avanti uno studio di coorte su oltre 4.300 persone arruolate in 21 centri di 9 paesi europei. “I disturbi del sonno sono molto comuni nella popolazione generale e hanno un impatto su salute e qualità di vita” esordiscono gli autori. “Numerosi studi suggeriscono che l’attività fisica possa migliorare i sintomi dell’insonnia cronica ma ad oggi non sappiamo quanto siano significativi tali benefici e quali fattori possano influenzarli” aggiungono, spiegando che ci sono anche dati a sostegno di un’associazione tra attività fisica e ridotta sonnolenza diurna.
Parola d’ordine: costanza
I dati oggi disponibili non dispongono di un follow-up sufficientemente esteso e difficilmente gli studi precedenti hanno valutato più esiti legati al sonno contemporaneamente. Proprio per colmare queste lacune e valutare in dettaglio l’associazione tra attività fisica e sonno, Bjornsdottir e colleghi hanno valutato le risposte dei partecipanti a domande sull’attività fisica al basale e su attività fisica, sintomi dell'insonnia, durata del sonno e sonnolenza diurna a 10 anni di follow-up. “Sulla base dei cambiamenti nell’attività fisica, abbiamo identificato quattro gruppi di partecipanti: costantemente non attivi; diventati inattivi; diventati attivi e costantemente attivi” scrivono i ricercatori.
Dopo aggiustamenti per età, sesso, indice di massa corporea, storia di fumo e centro di studio, chi era rimasto costantemente attivo aveva meno probabilità di riportare difficoltà nell’addormentarsi (OR 0,60) e di avere una durata del sonno particolarmente breve (≤ 6 ore/notte; OR 0,71) e particolarmente lunga (≥ 9 ore/notte; OR 0,53) rispetto a chi era rimasto costantemente inattivo. Come ricordano gli autori, una limitazione dello studio è rappresentata dal fatto che i dati sui disturbi del sonno sono stati riferiti dai partecipanti e non erano disponibili diagnosi mediche o misurazioni oggettive. Di contro, però, il follow-up di 10 anni ha permesso di valutare l’impatto della costanza nell’attività fisica sul sonno. “I nostri risultati sono in linea con quelli di altri studi che mostrano un beneficio dell’attività fisica sui sintomi dell’insonnia, ma aggiungono un dato importante, ovvero l’importanza di mantenere un’attività fisica costante nel tempo” affermano Bjornsdottir e colleghi, precisando che chi è fisicamente attivo in generale ha anche maggiori probabilità di adottare uno stile di vita più sano, comportando un effetto anche sul sonno.
Enpam conferma impegni di investimento per il 2024
(da Doctor33) L'Enpam, l'Ente previdenziale di medici e odontoiatri, fa sapere di aver "confermato i propri impegni di investimento per il 2024, con un programma di attività finanziarie che avranno il proprio 'focus' sul mercato italiano" per un ammontare di "circa 520 milioni, suddivisi in tre diversi progetti, con richiesta specifica ai Gestori di presentare proposte di fondi Oicr (Organismi di investimento collettivo del risparmio), che investono prevalentemente in Italia, o comunque in modo significativo e che siano in grado di attrarre significativi investimenti sul territorio nazionale". Lo si legge in una nota. "Si tratta di un'ulteriore conferma del nostro impegno a puntare sul sistema paese. Con l'opportuna specifica - afferma il presidente della Cassa dei professionisti Alberto Oliveti - che ciò deve e dovrà sempre avvenire nel pieno rispetto dei nostri criteri di sostenibilità, che hanno come obiettivo primario il pagamento delle pensioni dei nostri iscritti, e non certo la mera speculazione finanziaria", va avanti la nota. Nello specifico, indica l'Enpam, "un primo progetto mira a investire 375 milioni in Oicr di private equity e i fondi ricercati devono avere un valore pari ad almeno 150 milioni", poi "una seconda linea di investimento prevede invece un impegno di 100 milioni complessivi in Oicr focalizzati sul private debt: anche per questa seconda selezione le dimensioni del fondo dovranno essere pari ad almeno 150 milioni". Infine, Enpam investirà 45 milioni su Oicr con focus sul venture capital e, in questo ultimo caso, la selezione si rivolge ancora a fondi con un target di almeno 100 milioni.
A Londra medici di famiglia a pagamento per tagliare le liste
(da ADN Kronos) Le liste d'attesa soffocano il Servizio sanitario nazionale anche Oltremanica. Nel Regno Unito, secondo dati recenti del National Health Service (Nhs), un paziente su 20 aspetta almeno un mese per riuscire a farsi visitare da un general practitioner - il Gp, l'equivalente inglese del nostro medico di famiglia - e solo a novembre scorso si contavano oltre 1,5 milioni di appuntamenti per un centro di assistenza medica di base evasi dopo un minimo di 4 settimane dal momento della prenotazione. Ed ecco che a Londra arriva il medico di famiglia a pagamento: a Fulham, nel sud-ovest della metropoli - informa il quotidiano locale gratuito 'The Stardard' - apre la sua prima sede Dr Dropin, una piattaforma privata norvegese di medici di base che ha in programma altre 3 aperture nella capitale britannica entro fine anno. Fondata a Oslo nel 2017, Dr Dropin offre nella sede di Fulham appuntamenti di 15 minuti con un medico di famiglia al prezzo di 79 sterline a persona (poco più di 92 euro), che scendono a 59 (poco meno di 69 euro) per una consulenza virtuale. Si prenota e si fa la visita, senza attese.
A Londra medici di famiglia a pagamento per tagliare le liste
(da ADN Kronos) Le liste d'attesa soffocano il Servizio sanitario nazionale anche Oltremanica. Nel Regno Unito, secondo dati recenti del National Health Service (Nhs), un paziente su 20 aspetta almeno un mese per riuscire a farsi visitare da un general practitioner - il Gp, l'equivalente inglese del nostro medico di famiglia - e solo a novembre scorso si contavano oltre 1,5 milioni di appuntamenti per un centro di assistenza medica di base evasi dopo un minimo di 4 settimane dal momento della prenotazione. Ed ecco che a Londra arriva il medico di famiglia a pagamento: a Fulham, nel sud-ovest della metropoli - informa il quotidiano locale gratuito 'The Stardard' - apre la sua prima sede Dr Dropin, una piattaforma privata norvegese di medici di base che ha in programma altre 3 aperture nella capitale britannica entro fine anno. Fondata a Oslo nel 2017, Dr Dropin offre nella sede di Fulham appuntamenti di 15 minuti con un medico di famiglia al prezzo di 79 sterline a persona (poco più di 92 euro), che scendono a 59 (poco meno di 69 euro) per una consulenza virtuale. Si prenota e si fa la visita, senza attese.
Siti e app per il contatto tra medico e paziente. Dal Garante arrivano le indicazione per la Privacy
(da Quotidiano Sanità) Un concreto aiuto dal Garante Privacy per app e siti che mettono in contatto i pazienti con i professionisti sanitari, tra cui i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta che offrono a utenti e medici servizi quali la scelta del professionista, la prenotazione delle visite, l’invio e l’archiviazione di documenti sanitari. Il Garante ha pubblicato infatti un documento in 10 punti in cui si indicano gli obblighi e gli adempimenti da rispettare al momento di trattare dati personali così delicati.
Attraverso le piattaforme digitali, che nella maggior parte dei casi fanno capo a società stabilite in paesi europei diversi dall’Italia o in Paesi terzi, i dati sia personali che sanitari dei pazienti vengono utilizzati per molteplici finalità da diversi soggetti che intervengono a vario titolo nelle operazioni di trattamento e che possono assumere diversi ruoli di protezione dei dati (titolare, contitolare e responsabile del trattamento).
Il compendio fornisce chiarimenti con riferimento a tre macro tipologie di trattamenti: dati dei pazienti, necessari per offrire loro servizi anche di tipo amministrativo correlati alla prestazione sanitaria richiesta (ad es. creazione dell’account, prenotazione di una visita medica); dati personali dei professionisti sanitari trattati per diversi scopi (ad es. gestione dell’agenda del medico e recensioni degli utenti); dati sulla salute dei pazienti, trattati per finalità di diagnosi e cura (es. condivisione di documenti sanitari come prescrizioni o referti). Per ciascuna delle tre differenti macro tipologie di trattamenti, il compendio identifica le specifiche basi giuridiche, i ruoli, le responsabilità e gli obblighi in capo a siti e app e ricorda la necessità di adottare misure di sicurezza tecniche e organizzative, volte a ridurre i rischi di distruzione, perdita, modifica, divulgazione non autorizzata di dati o accesso accidentale o illegale.
Una specifica sezione del compendio è dedicata all’obbligo per le piattaforme di svolgere al riguardo una preventiva valutazione di impatto sul trattamento di dati che possa presentare un rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone fisiche. Un paragrafo, infine, è dedicato alle informazioni da rendere ai pazienti che, in conformità ai principi di correttezza e trasparenza, devono essere semplici e chiare oltre che concise, trasparenti, intelligibili e facilmente accessibili.
Consulta il documento del Garante qui sotto
L’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì compie venti anni: le iniziative del 4 e 5 aprile 2024
(da Ufficio Stampa Auslromagna)La città di Forlì, nel 2004, organizzò tre giorni di festa per salutare il nuovo ospedale “Morgagni – Pierantoni”.
Un evento che coinvolse tutta la cittadinanza ed ebbe il suo culmine nella cerimonia del taglio del nastro, che si svolse sabato 17 gennaio 2004, in presenza di Girolamo Sirchia, ex Ministro della Salute, Vasco Errani, ex Presidente della Regione Emilia Romagna, Giovanni Bissoni, ex Assessore alla Sanità della Regione Emilia Romagna, Massimo Pieratelli, ex Direttore Generale Ausl di Forlì e Franco Rusticali, allora Sindaco di Forlì. Venne allestita una mostra a Palazzo Albertini, dal titolo “I beni della salute.
Il patrimonio dell’Azienda Sanitaria di Forlì” ed organizzati spettacoli, concerti ed una festa “solidale” in Piazza Saffi, dal titolo “Tutti per uno, uno per tutti” , che coinvolse tutte le associazioni, cooperative sociali, organizzazioni non profit, artisti forlivesi e commercianti. I partecipanti alla festa poterono anche assistere, in diretta, alla cerimonia ufficiale di inaugurazione dell’Ospedale, grazie ad un maxi- schermo, installato in un’area della piazza.
“La filosofia dell’ospedale di Forlì è quella dell’ “high care” – affermò il dottor Massimo Pieratelli - dove ciascun paziente è indirizzato verso un percorso unico con riferimenti sanitari certi. Il modello che si vuole realizzare all’interno del nuovo presidio ospedaliero di Forlì punterà ad offrire ai pazienti un’alta intensità assistenziale e tecnologica, posti letto dedicati e percorsi assistenziali definiti. L’organizzazione consentirà un elevato utilizzo di spazi e strutture, ottimizzando flussi e percorsi grazie alla contiguità dei servizi inseriti nei processi di cura.Tutto per offrire ai pazienti risposte appropriate alle singole esigenze di cura".
Per festeggiare l'anniversario, la Direzione generale dell' AUSL Romagna ha organizzato alcune iniziative, aperte alla cittadinanza.
In allegato i programmi dei due eventi: una festa al Naima di Forlì (4 aprile) ed un evento (5 aprile) nel Salone Comunale di Forlì.
Sigarette elettroniche: non così innocue come sembra
(da M.D. Digital) Il loro utilizzo è infatti legato a una riduzione della funzionalità polmonare e a un aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca. Peggiorano anche la FEV1 e la tolleranza all'esercizio. Secondo i risultati pubblicati su Chest, dopo l'uso per 15 minuti di un sistema elettronico di somministrazione di nicotina (ENDS), la funzione polmonare è diminuita e la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca sono aumentate negli utilizzatori a lungo termine rispetto ai non utilizzatori. "Un episodio di utilizzo di ENDS è associato a un peggioramento acuto degli indici di salute cardiovascolare e polmonare tra gli utenti a lungo termine di questi dispositivi", hanno affermato gli autori.
In uno studio osservazionale, i ricercatori hanno valutato 164 utilizzatori esclusivi di ENDS (età media 27.4 anni; 39% donne; 86% bianchi), 117 utilizzatori esclusivi di sigarette (età media 42.8 anni; 44.4% donne; 55.6% bianchi) e 114 individui che non hanno riferito di fumare o svapare (età media 30.8 anni; 50% donne; 69.3% bianchi) per confrontare le misure di salute cardiovascolare e polmonare tra i gruppi dopo 15 minuti di utilizzo del prodotto. Durante il periodo di utilizzo di 15 minuti, le persone che non fumavano o vaporizzavano riposavano. In particolare, la durata mediana dell'uso del prodotto era maggiore nella coorte delle sigarette rispetto alla coorte ENDS (21 anni contro 4 anni) e questi individui avevano misurazioni basali della funzione polmonare (FEV1 e flusso medio espiratorio forzato dal 25% al 75% della FVC più scadenti [FEF25-75]).
I ricercatori hanno osservato un numero significativamente più elevato di boccate effettuate durante il periodo di utilizzo di 15 minuti tra gli utilizzatori di sigarette rispetto agli utenti ENDS (mediana, 14 boccate contro 9 boccate; p<0.001). Tra il gruppo di utilizzatori esclusivi di ENDS e il gruppo di individui che non usavano tabacco o vaporizzatore, tre misurazioni cardiovascolari sono aumentate significativamente dopo l'uso del prodotto per 15 minuti nella coorte ENDS: Pas (differenza media aggiustata 5.6 mmHg rispetto a 2.3 mmHg), Pad (4.2 mmHg rispetto a 2 mmHg) e frequenza cardiaca (4.8 battiti/minuto contro –1.3 battiti/minuto). I ricercatori hanno notato risultati comparabili e significativi a quelli sopra riportati quando hanno valutato i consumatori di sigarette rispetto a individui che non avevano riferito di fumare o svapare. Gli individui che utilizzavano ENDS rispetto a quelli che non utilizzavano tabacco o prodotti da vaporizzare avevano anche diametri dell'arteria brachiale significativamente peggiori (–0.011 cm rispetto a –0.006 cm), variabilità della frequenza cardiaca (–7.2 ms vs 3.6 ms) e FEV1 (–4.1 vs –1.1).
Per quanto riguarda queste tre misurazioni tra consumatori di sigarette e non consumatori di tabacco/vaping, i ricercatori hanno osservato valori diminuiti nella coorte di fumatori di sigarette. Secondo gli autori, sia la dilatazione flusso-mediata dell'arteria brachiale che la variabilità della frequenza cardiaca in posizione eretta non differivano significativamente fra le tre coorti. Dopo il periodo di utilizzo di 15 minuti, il rapporto FEV1 rispetto a FVC e FEF25-75 sono diminuiti significativamente e in misura maggiore nella coorte ENDS rispetto alla coorte dei non consumatori e alla coorte delle sigarette. In termini di esercizio, i ricercatori hanno osservato prestazioni ridotte tra gli utilizzatori di ENDS rispetto ai non utilizzatori, con equivalenti metabolici significativamente ridotti (METS: differenza media aggiustata 1.28 MET) e recupero della frequenza cardiaca in 60 secondi (differenza media aggiustata 2.9 battiti/minuto) riscontrata in questa coorte. "Gli utilizzatori di ENDS hanno mostrato un peggioramento acuto della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e della variabilità della frequenza cardiaca, nonché vasocostrizione, ridotta tolleranza all'esercizio fisico e aumento dell'ostruzione del flusso aereo dopo l'utilizzo di ENDS rispetto ai partecipanti di controllo", hanno scritto gli autori. “Questi risultati sollevano preoccupazioni sui potenziali danni degli ENDS contemporanei”.(Tattersall MT, et al. Cardiovascular and Pulmonary Responses to Acute Use of Electronic Nicotine Delivery Systems and Combustible Cigarettes in Long-Term Users. Chest 2023. DOI:https://doi.org/10.1016/j.chest.2023.03.047
DDL Semplificazioni apre alla possibilità di stilare certificazioni in regime di telemedicina
Il 25 Marzo u.s. il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a un nuovo DDL Semplificazioni, in cui si legge testualmente:
Semplificazioni in materia di certificazione medica in telemedicina
Con Accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, su proposta del Ministero della Salute, dovranno essere definiti i casi e le modalità di ricorso alla telecertificazione.
E' indubbiamente una novità interessante che agevolerebbe il lavoro di tutti i medici territoriali, ma prima occorre una definizione chiara delle regole e delle occasioni nelle quali questo sarà autorizzato ed non comporterà reato penale, amministrativo o deontologico
Si procede d’ufficio anche per le lesioni al personale sanitario
(da DottNet) "Dal 26 Marzo è possibile procedere d’ufficio anche nel caso di lesioni personali ai professionisti sanitari sia che si tratti di lesioni lievi sia gravi o gravissime, indipendentemente quindi dalla volontà della vittima di sporgere querela. È un ulteriore passo in avanti a tutela dei colleghi vittime di aggressioni e violenze nell’esercizio delle loro funzioni. Ed è anche la dimostrazione che la nostra pressante azione inizia a dare i frutti concreti". È questo il commento del Segretario Nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo 19 marzo 2024, n. 31 che modifica il codice penale in tema di procedibilità d’Ufficio per il reato di lesioni personali e di procedibilità a querela del reato di danneggiamento.
"L’intervento si è reso necessario – spiega Di Silverio - per coordinare le modifiche già introdotte al regime di procedibilità del delitto di lesioni nel 2022 con la riforma del processo penale, alla sopravvenuta modifica, voluta da Anaao, e apportata dal legislatore al Codice penale, dal cosiddetto decreto bollette". "Già con il decreto bollette del 2023, infatti, - ricorda Di Silverio - il legislatore, recependo una richiesta dell’Anaao, era intervenuto a rafforzare il sistema normativo penale a tutela del personale sanitario nell'esercizio delle proprie funzioni e attività, in considerazione degli episodi di violenza più volte verificatisi nelle strutture sanitarie, con l’introduzione di un inasprimento delle sanzioni con riguardo alle lesioni semplici per le quali si prevede oggi la pena della reclusione da due a cinque anni". "Questa novità – conclude Di Silverio – rappresenta un ulteriore passo in avanti a difesa dei colleghi vittime di aggressioni e violenza nell’esercizio delle loro funzioni. Ora chiediamo immediate misure organizzative per completare l’azione di tutela".