«L’obesità si stabilisce dallo stato di salute, non dal peso». Le nuove linee guida dal Canada

(da Sanitainformazione.it)   La definizione di “obeso” non dovrebbe essere stabilita dal peso, ma dallo stato di salute. A inaugurare questo nuovo modo di pensare la malattia è una guida clinica canadese pubblicata sul Canadian Medical Association Journal. All’interno si trovano consigli innovativi rivolti ai medici che si trovano di fronte un paziente con eccesso ponderale. Prima di tutto: andare oltre la prescrizione di dieta ed esercizio fisico, focalizzandosi invece sulle cause profonde del peso in aumento. Indagando, quindi, le ragioni psicologiche e pensando l’obesità con un approccio olistico.

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Mappati gli italiani: 1,4 milioni ha incontrato Covid

(da DottNet)    Sono 1.482.000 gli italiani che risultano IgG positivi, ovvero che hanno incontrato il nuovo coronavirus SarsCov2 sviluppando gli anticorpi ad esso: 6 volte di più rispetto al totale dei casi intercettati ufficialmente durante la pandemia. Forti sono però le differenze regionali, con la Lombardia che raggiunge il valore massimo di sieroprevalenza - cioè di cittadini con anticorpi - pari al 7,5% , che è 7 volte il valore rilevato nelle regioni a più bassa diffusione come quelle del Mezzogiorno dove, in generale, la sieroprevalenza è sotto l'1%.

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Obbligo attivazione casella PEC (Posta Elettronica Certificata)

Gent.mo Collega, l'art.37 del DL 16/7/20 n. 76 prevede la sanzione, dopo una diffida di 30 gg, della sospensione per gli iscritti all'albo sprovvisti di PEC (domicilio digitale). Ti invito pertanto a regolarizzare al più presto la Tua situazione dotandoti di PEC, anche attraverso l'Ordine che la fornisce gratuitamente, e di comunicare poi l'indirizzo ai nostri uffici che rimangono a disposizione per qualsiasi chiarimento. Il Presidente, Dott. Michele Gaudio   https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/07/16/20G00096/sg

Malpractice, struttura corresponsabile se non prova colpa esclusiva del medico. La sentenza

(da Doctor33)  Il medico collaboratore della struttura in caso di danno al paziente può essere chiamato in causa dalla struttura stessa ma se l'ente vuole che sia lui a risarcire interamente deve provare che la responsabilità è esclusivamente sua. Lo afferma la sentenza della Corte di Cassazione Civile Sezione VI 24167 dell'11 aprile 2019 depositata il 27 settembre 2019 (e riportata nel sito laleggepertutti.it), relativa a una struttura privata e importante sia in assoluto sia nei rapporti tra strutture private e medici liberi professionisti che con esse collaborano. Il caso è quello di un ospedale privato di Forlì convenuto in giudizio da una paziente operata per inserirle una protesi all'anca.

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Legge anti-violenza su operatori sanità, pene fino a 16 anni e multe fino a 5mila euro

(da Adnkronos Salute) - Dopo due anni, con il via libera all’unanimità dell'Aula del Senato, il Ddl 'anti-violenze' a tutela degli operatori sanitari è legge. Il provvedimento prevede, tra le misure principali, in caso di aggressioni a medici e personale, la reclusione fino a 16 anni e sanzioni fino a 5.000 euro, l'istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie presso il ministero della Salute e dei protocolli operativi con le forze di polizia per garantire interventi tempestivi.  Nel dettaglio, l'articolo 4 della legge estende al "personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria nell’esercizio delle sue funzioni o a causa delle funzioni o del servizio, nonché a chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso, funzionali allo svolgimento di dette professioni, nell'esercizio o a causa di tali attività" le stesse pene previste nell'articolo 583-quater del codice penale. Ovvero: le lesioni gravi o gravissime sono punite con pene aggravate: per le lesioni gravi, la reclusione da 4 a 10 anni e per quelle gravissime da 8 a 16 anni. L'articolo 6 prevede inoltre che i reati di percosse e lesioni siano procedibili d'ufficio quando ricorre l'aggravante che consiste nell'avere agito in danno di operatori sanitari.  

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Covid è costato 900 milioni di euro

(da DottNet)    Il costo stimato dei casi guariti o deceduti per Covid-19 che sono stati trattati dal Servizio sanitario nazionale raggiunge i 657 milioni di euro, anche se tenendo presente i livelli di gravità al 14 luglio della quota dei casi in trattamento si arriva a più di 900 milioni di euro. E' quanto si legge nella 17/a puntata dell'Instant report Covid-19, un'iniziativa dell'Altems, l'Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell'Università Cattolica, di confronto dell'andamento della diffusione del Sars-Cov-2 a livello nazionale.  Sull'evoluzione dei livelli di gravità dal 30 giugno al 14 luglio lo studio segnala un aumento della quota sia di casi tanto gravi da richiedere terapia intensiva (dall'1,94% del 30 giugno al 2,66% del 14 luglio) sia di casi che hanno richiesto il ricovero (da 17,47% a 26,50%). «Ciò porta la stima di spesa a oltre 900 milioni di euro», afferma la dottoressa Rossella Di Bidino, research fellow Altems.  Dal gruppo di lavoro hanno anche aggiornato la stima dei costi per giornate in terapia intensiva. Date le 186.077 giornate di degenza in terapia intensiva (al 21 luglio, secondo dati del Ministero della Salute), e assunto un costo giornaliero medio di 1.425 euro, il costo totale a livello nazionale si stima superi i 265 milioni di euro. «Si conferma l'analisi esplorativa già pubblicata relativa alquadro pre-Covid 19 che evidenziava una «perdita» di ricoveri non-Covid oltre i 3,3 miliardi di euro», dicono da Altems.

Studio sul Covid dell’Ausl Romagna finisce sulla prestigiosa rivista scientifica “Radiology”

(da www.auslromagna.it)  Uno studio della Radiologia dell'Ausl Romagna sul Covid pubblicato sulla prestigiosa rivista statunitense "Radiology". Firmatari, il dottor Enrico Cavagna (direttore del Dipartimento di Diagnostica per immagini dell'Ausl), primo firmatario, Francesco Muratore e Fabio Ferrari.    I professionisti hanno dimostrato che la tromboembolia polmonare  si osserva frequentemente nei pazienti con polmonite da Covid 19 e coinvolge principalmente le piccole arterie dei segmenti polmonari interessati dalle consolidazioni polmonari. I pazienti con grave polmonite da Covid (rilevabile a seguito di tac e specifiche analisi di laboratorio) sono  quelli più comunemente colpiti dalla tromboembolia polmonare. Questo perchè l'infezione innesca uno stato di ipercoagulabilità del sangue  e un'infiammazione generalizzata. "Pertanto si tratta di trombosi primitiva delle arterie polmonari e non embolia ad origine da trombosi venosa - spiega il dottor Cavagna -. E questo ha importanti ripercussioni sulla terapia e sulla prognosi".   Uno studio dunque che potrà avere anche importanti ripercussioni pratiche, tanto che "Radiology", dopo averlo fatto vagliare dai propri revisori, ha optato per la pubblicazione del relativo articolo (consultabile e scaricabile in allegato a questo LINK).  L'Impact Factor di questa rivista (che misura il numero medio di citazioni ricevute in un particolare anno da articoli pubblicati sulla rivista stessa) è  di 7.931, fra i più alti di tutte le riviste di Radiologia mondiali. ryct.2020200289

Ampliata la platea per i mutui Enpam

(da Enpam.it)   L’Enpam ha modificato il proprio bando per la concessione dei mutui ai medici e agli odontoiatri allargando la platea dei potenziali beneficiari. L’ente previdenziale ha innalzato il limite d’età, che è ora di 40 anni per tutti, e ridotto sia il reddito minimo richiesto (20mila euro annui lordi per chi ha un regime agevolato e per chi frequenta un corso post laurea) sia l’anzianità di contribuzione necessaria, che passa da due anni a un anno.  Con le nuove disposizioni, approvate dal Cda dell’Enpam lo scorso 30 luglio, è stata anche introdotta una clausola che facilita la concessione dei mutui anche a chi cominciato un corso di specializzazione o di formazione in medicina generale meno di un anno fa.    I mutui sono destinati all’acquisto o ristrutturazione della prima casa o dello studio professionale. È possibile chiedere fino a 300mila euro in caso di acquisto o 150 mila euro per ristrutturare un immobile di proprietà. Il mutuo è aperto anche alle società purché tutti i professionisti che ne fanno parte abbiano i requisiti necessari.   Il tasso fisso è pari all’1,7%, più basso rispetto agli anni passati. Scopo di quest’iniziativa Enpam è sostenere i professionisti nella fase iniziale della propria carriera quando, in assenza di garanzie reddituali consolidate, è più difficile ottenere mutui dalle banche. Una volta avviata la professione, gli iscritti potranno poi sempre ottenere una surroga nel caso trovassero nel mercato creditizio finanziamenti con condizioni più vantaggiose.  Tutte le istruzioni con i link al Bando e al Regolamento sono al LINK  https://www.enpam.it/comefareper/accedere-al-credito-agevolato/mutui/

Decreto semplificazioni sospende dall’Albo chi non ha la Pec. Ecco cosa prevede la norma

(da Doctor33)   Da questo mese è operativa la sospensione dall'Albo per il professionista che non comunichi all'Ordine l'indirizzo Pec. Il Decreto Legge Semplificazioni numero 76, in vigore dal 16 luglio, porta a compimento la legge 185/08 che obbliga medici e dentisti, come gli altri professionisti iscritti ad un Ordine o Albo, a dotarsi di Posta elettronica certificata ed a comunicare l'indirizzo all'Ordine di appartenenza. Recita l'articolo 37: "Il professionista che non comunica il proprio domicilio digitale all'albo o elenco di cui al comma 7 è obbligatoriamente soggetto a diffida ad adempiere, entro trenta giorni, da parte del Collegio o Ordine di appartenenza. In caso di mancata ottemperanza alla diffida, il Collegio o Ordine di appartenenza commina la sanzione della sospensione dal relativo albo o elenco fino alla comunicazione dello stesso domicilio". Rischia anche l'Ordine. In caso di "rifiuto reiterato di comunicare alle pubbliche amministrazioni i dati" si prevede "scioglimento e commissariamento del Collegio o dell'Ordine inadempiente ad opera del Ministero vigilante". L'indirizzo di Posta elettronica certificata da comunicare è quello registrato all'Anagrafe nazionale della popolazione residente a disposizione della Pubblica amministrazione e dei gestori dei pubblici servizi. Difficile che un professionista abbia più indirizzi di posta certificata, più facilmente può forse accadere che l'Ordine non sappia dal professionista se quest'ultimo abbia la posta certificata e lo diffidi senza motivo. Se un professionista con posta certificata in uso si accorgesse che il suo ordine non ha i suoi estremi, per legge la mancanza è considerata dell'Ordine che non gli ha richiesto l'indirizzo e non lo ha comunicato al registro Ini-Pec. Buona norma è comunque controllare sul Registro nazionale se i propri estremi sono riportati e avvertire l'Ordine di appartenenza. Se invece fosse l'iscritto a non essersi dotato di posta elettronica certificata in 12 anni, il mancato adempimento è sua responsabilità e da qui la diffida dell'Ordine e la successiva sospensione previste dalla legge. In realtà il decreto legge di luglio, da convertire entro metà settembre, starebbe andando un po' al di là delle prerogative della Pubblica amministrazione. Il presidente della Federazione degli Ordini Filippo Anelli ha scritto al premier Conte evidenziando nella norma un automatismo che lede "due principi fondamentali costituzionali: l'autonomia degli Ordini, ribadita dalla Corte Costituzionale nella sentenza n.259/2019, che ha qualificato gli Ordini stessi come enti che esercitano funzioni pubbliche imputabili all'apparato statale; e la gradualità della sanzione disciplinare che non può essere irrogata in via automatica prescindendo dalla valutazione dell'Organo competente in relazione al comportamento del soggetto interessato". Per inciso, si rischia poi di compromettere, in caso di sospensione del professionista, lo svolgimento dell'attività assistenziale sanitaria. Anelli chiede a Conte di intervenire per risolvere il problema in sede di conversione del decreto. E spiega come la maggioranza dei professionisti sprovvisti di indirizzo digitale sia costituita da cittadini in avanzata età, come i termini previsti nella normativa per adempiere all'obbligo coincidano con le ferie estive e come siano dietro l'angolo i rinnovi delle cariche ordinistiche provinciali. Altro effetto del decreto legge, all'articolo 24, è che dal 1° marzo 2021, se non in possesso di carta d'identità elettronica (perché deve ancora rinnovarla), il cittadino potrà utilizzare solo l'identità digitale Spid per accedere ai servizi Inps o del Fisco. Entro il 28 febbraio tutti gli Enti pubblici e la Pubblica amministrazione dovranno dismettere i propri sistemi di identificazione online; per contro non si avranno più tante password (e nomi utente) da ricordare né Pin da portarsi dietro, ma un solo identificativo. Il provvedimento contiene nel complesso semplificazioni in materia di contratti pubblici, edilizia, procedimentali, trasferimenti e contratti di docenti universitari, ambiente e green economy, iscrizione e cancellazione dal registro imprese. Le imprese individuali attive che non hanno ancora indicato il proprio domicilio digitale all'ufficio del registro devono farlo entro il 1° ottobre. Dopo, sono sottoposte a una sanzione ex articolo 2194 cc fino a 1548 euro, previa diffida a mettersi in regola entro 30 giorni.

Coronavirus: effetto Covid, italiani più attenti a salute e Ssn

(da AGI)   Il livello di consapevolezza degli italiani sui temi della loro salute, di quella dei propri cari, dei comportamenti utili alla minimizzazione di possibili trasmissioni di malattie e della disponibilità del nostro sistema sanitario, è profondamento cambiato attraverso il periodo della pandemia di Covid-19 in Italia. Per questo GSK Consumer Healthcare (CH), azienda leader nel settore Consumer Healthcare in Italia, ha commissionato uno studio internazionale all’istituto di ricerca Ipsos MORI per approfondire questo tema, con un focus sull’Italia.

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ENPAM: Aperte le dichiarazioni online per i redditi libero-professionali

(da www.enpam.it)  Per tutti i medici e i dentisti si è aperta la procedura per dichiarare il reddito libero professionale prodotto nel 2019.  La scadenza per l’invio del modello D è stata posticipata al 30 settembre a causa della pandemia. Stesso rinvio anche per chiedere l’addebito diretto dei contributi e scegliere di pagare a rate.  Da quest’anno il modello personalizzato sarà reperibile solo online e non verrà spedito per posta. Il consiglio quindi, per chi non fosse iscritto all’area riservata, è di affrettarsi a registrarsi al sito Enpam per evitare di trovarsi a ridosso delle scadenze.

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La salute dipende dal reddito, ma anche dal Paese in cui si vive

(da Univadis)     Sia in Europa che negli Stati Uniti sono state evidenziate differenze negli esiti di salute di adulti tra i 55 e i 64 anni in relazione alle disparità socio-economiche, con esiti migliori per i redditi più elevati.  Il reddito potrebbe essere associato a salute e accesso alle cure, soprattutto in contesti nei quali la copertura sanitaria pubblica è limitata.  Tali differenze sono infatti significativamente più ampie negli USA che in Inghilterra per la maggior parte degli esiti analizzati.  Tra le persone con redditi bassi, gli statunitensi hanno esiti di salute peggiori rispetto agli inglesi.  Politiche e interventi sanitari volti a ridurre queste differenze dovrebbero essere la priorità negli Stati Uniti.

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Osteoartrite del ginocchio: la riabilitazione è più efficace delle iniezioni di glucocorticoidi

(da Univadis)  Una sperimentazione randomizzata ha arruolato 156 pazienti con osteoartrite del ginocchio (età media 56 anni) e ha riscontrato una riduzione significativamente superiore del punteggio del dolore e della disabilità funzionale WOMAC, associato al trattamento mediante riabilitazione (in media 12 sessioni) rispetto a quello con iniezioni di glucocorticoidi (da 2 a 3 iniezioni).  Dopo un anno, nel gruppo della riabilitazione rispetto al gruppo delle iniezioni di glucocorticoidi la variazione del punteggio WOMAC è maggiore (riduzione rispettivamente da 107 a 35 e da 108 a 55), dimostrando un beneficio superiore.

(Physical Therapy versus Glucocorticoid Injection for Osteoarthritis of the Knee https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1905877)

Dolore lombare, la risonanza magnetica può aspettare

(da Univadis)   Un’analisi del Veteran Affairs (VA) Health System, il più grande sistema sanitario degli Stati Uniti, mostra che alcuni medici non si attengono alle linee guida dell’American College of Physicians e dell’American Pain Society che raccomandano di non prescrivere la risonanza magnetica nelle prime 6 settimane di un episodio di dolore lombare in assenza di red flag.  Anche se nel VA Health System questa percentuale è più bassa che in altre realtà gestite tramite assicurazione sanitaria, l’uso inappropriato dell’imaging comporta costi diretti e indiretti, dovuti a interventi associati a esiti simili o persino peggiori per i pazienti.

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Il funzionamento della dieta dipende dai primi giorni

(da DottNet)   La reazione metabolica nei primi giorni di dieta rivela se dimagriremo e quanto. Lo ha scoperto l'Università di Pisa e il National Institutes of Health statunitense il cui studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica 'Metabolism Clinical and Experimental'. Secondo lo studio è la risposta metabolica all'inizio della dieta a determinare la perdita di peso a lungo termine. Dal punto di vista quantitativo, se il metabolismo si riduce di 100 kcal al giorno questo si traduce in media in 2 kg di peso non perso dopo sei settimane di dieta.  "Ognuno di noi possiede uno specifico profilo metabolico - spiega Paolo Piaggi, bioingegnere dell'Ateneo pisano e autore senior dello studio 'Cervello di ritorno' presso l'Università di Pisa grazie al programma Rita Levi Montalcini - alcuni soggetti hanno un metabolismo più 'risparmiatore' rispetto ad altri, ossia riducono maggiormente il loro consumo energetico giornaliero quando diminuiscono il loro introito calorico come, ad esempio, durante una dieta ipocalorica.   Questi soggetti tendono quindi a perdere meno peso nel tempo dato che il loro organismo riduce molto il suo consumo energetico, pertanto la dieta ipocalorica in questi soggetti perde la sua efficacia in termini di calo di peso corporeo nel corso del tempo".  La ricerca è stata condotta nella clinica del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases (Niddk) a Phoenix e ha riguardato 11 individui sani ma in sovrappeso o con obesità di cui è stata misurata la spesa energetica per 24 ore in una camera metabolica durante una dieta ipocalorica di sei settimane che riduceva del 50% il fabbisogno energetico giornaliero individuale.  "L'efficacia della dieta ipocalorica per perdere peso dipende strettamente dal nostro specifico profilo metabolico - afferma Piaggi - sapere se rientriamo più nella tipologia di metabolismo più 'risparmiatore' o più 'dispendioso' può aiutarci a identificare i soggetti in cui la dieta ipocalorica avrà un maggior effetto sulla perdita di peso rispetto ad altri che devono invece supplementare la dieta con, a esempio, un'aumentata attività fisica per innalzare il loro dispendio energetico e poter efficacemente perdere peso".

Telemedicina, Fnomceo a Regioni: rinviare esame del provvedimento. Serve Tavolo congiunto

da Doctor33)    "Erogazione di prestazioni di specialistica ambulatoriale a distanza - servizi di Telemedicina": è questo il tema al centro del documento messo a punto dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni. Un documento che, pur riguardando questioni di pertinenza professionale del medico, tanto da essere oggetto di articoli del Codice di Deontologia, è stato scritto «senza consultare in alcun modo la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo)». Lo afferma il presidente della stessa Fnomceo, Filippo Anelli, che ha quindi scritto una lettera al presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, e al coordinatore della Commissione Salute, Luigi Icardi. Anelli chiede il rinvio dell'esame del provvedimento, in maniera da poter convocare il tavolo di confronto permanente istituito tra la Fnomceo e la Conferenza delle Regioni. "Riteniamo che il contributo della Fnomceo, ente di circa 445.000 professionisti, possa essere fondamentale per raggiungere l'obiettivo comune di migliorare la qualità dell'assistenza al cittadino - scrive Anelli -. Si sottolinea che l'art. 78 del Codice di deontologia medica (Tecnologie informatiche) e i relativi indirizzi applicativi facenti parte integrante dello stesso codice trattano questa materia, prevendo che 'il medico, facendo uso dei sistemi telematici, non può sostituire la visita medica che si sostanzia nella relazione diretta con il paziente, con una relazione esclusivamente virtuale; può invece utilizzare gli strumenti di telemedicina per le attività di rilevazione o monitoraggio a distanza, dei parametri biologici e di sorveglianza clinica'". «Si rileva inoltre che l'art. 24 dello stesso Codice - prosegue Anelli - recita che "il medico è tenuto a rilasciare alla persona assistita certificazioni relative allo stato di salute che attestino in modo puntuale e diligente i dati anamnestici raccolti e/o i rilievi clinici direttamente constatati od oggettivamente documentati"». È dunque evidente, afferma, che il medico "può e deve rifiutarsi di certificare fatti che non abbia constatato personalmente ("direttamente") o che non siano supportati da riscontri oggettivi e deve rifiutarsi di certificare fatti che non corrispondano al vero. In conclusione, in considerazione della delicatezza della materia che presenta ricadute rilevanti per i professionisti e i cittadini, chiediamo di rinviare l'esame del provvedimento e di procedere alla convocazione del Tavolo di Lavoro permanente previsto dal protocollo».
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